La posizione dell'Austria perla questione dell'Alto Adige

La posizione dell'Austria perla questione dell'Alto Adige La posizione dell'Austria perla questione dell'Alto Adige Le amichevoli dichiarazioni del Messico e di Cuba - Il violento attacco del delegato albanese - Moderato discorso del rappresentante dell'Egitto (Dal nostro inviato) Parigi, 21 agosto. Funereo e irrequieto a un tempo col suo viso bruno e 41 suo abito nero e il gestire nervoso che si addiceva alla incontrollata vivacità del suo linguaggio polemico, Bnver Hoxha ha fatto il pia lungo discorso che l'assemblea dei xi abbia mai dovuto ascoltare. Presiedeva Beviti che, facendo stamane la sua prima apparizione alla conferenza, era stato cordialmente applaudito. Il capo del governo albanese si è detto sdegnato nel vedere l'Albania trattata alla stessa stregua dell'Austria invece di essere invitata su piede di eguaglianza con le altre nazioni alleate. S poiché quando si discusse della richiesta albanese U delegato greco mise in Subbio i meriti che l'Albania vanta di avere conquistati nétta lotta di liberazione, egli si dilunga a riaffermarli citando fatti e cifre opinabili che aia provocarono l'ironia di Tsaldarh. Dice che i Quisling albanesi sono stati giustiziati, mentre quelli greci sono a piede libero; che il governo di Tirana è lo specchio detta democrazia, mentre quello di Atene è una specie di castigo di Dio; che sono i greci e non gli albanesi a opprimere le minoranze nazionali e a turbare la pace. Dichiara di « respingere con disprezzo gli insulti del delegato greco » e afferma che l'Albania non permetterà mai che si attenti atte sue frontiere. Richieste insensate Passando ad occuparsi del trattato con l'Italia dice che il suo paese deve essere garantito contro l'eventualità di un'altra aggressione e che a suo giudizio le forze militari lasciate all'Italia dal trattato vanno ancora ridotte. Parla poi con tutta serietà di impoverimento dell'Albania determinato dotta occupazione italiana. Oli uffici di governo di Tirana hanno compilato conti minuziosi e precisi, che egli si riserva di produrre, e intanto suo far conoscere all'assemblea la cifra esatta détte riparazioni che noi le dobbiamo: S.SUJ!SO.etS franchi oro i quali rappresenterebbero, a poterseli spartire senza fare camorra, una discreta sommetta per ogni cittadino albanese Hoxha ha anche chiesto che l'Albania venga ammessa a firmare il trattato in quanta di «potenza associata». I/assemblea ha poi ascoltato a delegato egiziano Waeyf Boutrcs 8haU Pascià; reso omaggio al lavoro compiuto dagU italiani m Egitto eoli ha espresso il desiderio degli egiziani di veder al più presto regolate le questioni sorte dotta guerra perchè i due paesi possano riprendere le loro relazioni di collaborazione e di amicizia. Poiché l'Italia ha invaso U territorio egiziano e bombardato città e porti, provocando danni rilevanti, essa è tenuta a riparazioni che possono essere prelevate sui beni italiani in Egitto i quali sono sotto sequestro già dal gii 1940. Pertanto tEgitto ci di essere ammesso a beneficiare dell'art. 09 del trattato che autorizza ogni potenza alleata o associata a impiegare U -prodotto détta liquidazione dei beni italiani fino atta concorrenza dell'ammontare dei suoi reclami. I/Egitto chiede inoltre che l'oasi di Qiarabub, ceduta all'Italia nel 1925, gli venga restituita perchè fa parte del suo territorio e che per ragioni strategiche gli venga assegnato l'altipiano di Bottum portando Ut frontiera a ovest di Bardia. Ma l'Egitto chiede anche a giustizia per la Libia »; chiede che essa abbia pièna ed intera libertà ce se nlsldmtmmsdirtpvggvzcocasmdrcsmslcgdatdcmestmaecifdd nei primi passi sulla via dell'indipendenza essa avesse bisogno di guide e di consiglieri le nazioni arabe si offrirebbero di fornirglieli ». Intanto l'am-. ministrazione della Libia potrebbe essere affidata a un membro della lega araba per mandato della conferenza. Non sarebbe U casp a suo parere di parlare di una gestione italiana, perchè i funzionari italiani ' non avrebbero, tornando, vè autorità nè prestigio. « Il loro ritorno equivarrebbe — aggiunge il delegato egiziano — a risvegliare gli odii, a riaccendere la rivolta Un nobile discorso Segue il capo della delegazione messicana che esorta la cònferenza'a costruire un pace organica e non una pace meccanica. Una pace che permetta a tutti i paesi, compresi i paesi vinti, di consacrarsi veramente atta ricostruzione mondiale. « TI governo del Messico ritiene che il trattato di pace con l'Italia debba essere basato su principii giuridici e morali che implichino un positivo progresso del diritto delle genti e si augura che venga conclusa con essa una pace giusta ed equa che le permetta di partecipare dignitosamente al concerto détte nazioni». I trasferimenti di territorio non dovrebbero avere lo scopo di compensare i vincitori. Il sistema coloniale dovrebbe sparire ed essere sostituito da un sistema di fidecommesso collettivo che offra ai popoli sotto mandato garanzie di sviluppo, al fine di ottenere autonomia e indipendenza. Nei confronti détte nazioni che furono in guerra.con esso il Messico non ha reclami da fare, se non quelli derivanti da danni diretti. Il ministro De Ayala capo détta delegazione cubana sale apszctpblabiaptlgdedlsismtbecazamvssmcl1ddGLddiccdsensniiniiinniiiiminmnntnrnniiiiiiiiiniiiiimii atta tribuna e chiede che ilsuo\paese, assieme agli altri che si trovano nelle stesse condì- [zioni, possa partecipare aliai conferenza su piede di per Jet- ta eguaglianza. Illustra poi il [punto di vista del governo cubano sul trattato di pace con l'Italia. TI popolo italiano ha aderito atta causa alleata subito dopo di avere rovesciato il regime fascista e dopo di allora contribuì come meglio potè (specialmente con importanti contingenti militari) alla vittoria comune. Oggi un governo liberamente scélto dal popolo italiano e dunque emanazione diretta e legittima della nuova democrazia italiana, è atta direzione del paese. La repubblica italiana va insomma considerata una schietta democrazia. « Noi domandiamo che i termini del trattato di pace con la repubblica italiana siano giusti ed equi, tali da facilitare la ricostruzione del paese e la sua ammissione nétta organizzazione delle Nazioni unite*. La tesi austriaca Parla quindi il delegato austriaco OrUber. Egli afferma che l'Austria fu la prima vittima dell'aggressione nazista e fu la prima a difendersene. Polemizzando pacata mente con Viscinski ricorda che la lotta austriaca per la liberazione, nétt' aprile del 1945, ebbe il riconoscimento di radio Mosca e détta Pravda e provocò gli anatemi di Goebbels contro i viennesi. L'Austria ha commesso senza dubbio errori e colpe, ma è decisa a non commetterne più in avvenire. A proposito dei confini meridionali afferma che la fondatezza détte rivendicazioni austriache fu riconosciuta da Turati, da Bissolati e più recentemente, in un manifesto pubblicato gatta rivista americana LIFE, da Bor- iiiimiiiiiiiiiiiiiiiiuimiiiiiimiiiniii^ \gese, Lapiana, Pacciardi, Sai vernini, Toscanini e A. Ventu [ri. 1/Austria domanda alla i conferenza di cercare una so hizione a cui i popoli possano [liberamente e schiettamente a l o i . a è ù i a i - aderire. .«Noi — dice — ci auguriamo di vivere in pace, in amicizia con gli italiani che hanno così potentemente concorso al progresso morale e materiale dell'umanità e la cui rinascita democratica è indispensabile alla nostra stessa rinascita. Noi abbiamo il maggior rispetto per la magnifica opera che svolgono quegli eminenti uomini di stato che sono Von. De Gasperi e i suoi colleghi e dobbiamo anche comprendere che il governo italiano trova qualche difficoltà a cedere alle aspirazioni del popolo tirolese. La decisione che la conferenza potrebbe prendere chiarirebbe tale situazione. Sappiamo che SO anni di occupazione hanno lasciato tracce nel Tirolo meridionale e che l'Italia ha lavorato atta utilizzazione détte cadute d'acqua e ha creato impianti industriali. Ma il governo au striaco e lo stesso popolo sono pronti ad accettare ogni soluzione che garantisca all'Italia il completo godimento di questi impianti, senza che nulla ne ostacoli i vantaggi economici». Il ministro OrUber ha chiesto infine che l'Austria, convogliando verso Trieste la maggior parte del suo commercio estero, abbia libero accesso a quel porto con facilitazioni che favoriscano lo sviluppo dei suoi scambi e con una adeguata rappresentanza nell'amministrazione internazionale che dovesse esservi istituita. Da ultimo ha parlato brevemente il rappresentante dell'Iran ». a.