INCHIESTA IN RIVIERA

INCHIESTA IN RIVIERA LA SITUAZIONE SANITARIA INCHIESTA IN RIVIERA 950 casi di tifo a Diano Marina - L'epidemia causata dall'acqua inquinata - Urgono soccorsi : Torino e la Fiat inviano aiuti • Le condizioni nel resto della regione sono normali (Dal merco nrruro) Diano Marina, 5 agosto. Mentre precediamo sulla strada Aurelio, ad alta velocita, verso Diano Marma, il nostro autista, un genovese, ci parìa preoccupato deWormai famosa epidemia. — Certo. Abbiamo avuto notizie: aia vaghe, contraddittoria. X nostri jiBiwsfl rtoc tonano brevi cronache. Non si1 sa nulla di preciso. V un caso grave9 C'è pericoìot O e chiacchiere detta gentef Transitando a Savona ci ano etata data mformazio ni preoccupanti: O morbo — M/o o dissenteria o febbri contagiose: non se ne conosceva ancora anna la natura — s| era propagato con rapidità prodigiosa da Diano Ma- mi, elli uvei so is «sesta ss all'abitato di Albenga da una parta a amo a Imperia e a Porto 8. Maurizio dall'altra, Ma le informazioni erano fal: stato sanitario normale e vita tranquillissima in tutti i centri detta riviera. Nessun ecaso» misterioso, nessun allarme. nostra lunga A LaiguegUn la macchina sasta pia a oncutmaddldVcmltmrgcaledqui Vi una colon*! di tOO; bimbi torinesi, figli di soci del-'.l'Alleanza Cooperativa. I pie-\ celi godono ottima salute: nnìmedico li ha visitati ieri sera.e li viatta personalmente. — Va a trovare la -mamma a Torino! Porta un bado a vapàf — ci gridano alla partenza ridendo e sventolando al passaggio lelPauto i faro capveltini di tela bianca. Posto et blocco a Cervo: siamo a due chilometri da Diano. Un carabiniere ci assicura, portandosi la mano al petto, che, nonostante la vici' nauta del «paese incrimini fo» a Cervo non c'è malattia di sorta. Una giovine donna conferma, dotta sooHa d'una casa, reggendo in braccio un fantolino di cinque o sei mesi che si guarda attorno, beato e ntupUissinto. to r mora soffuso di luca e la toc- eia aspra della montagna. Ve- tori a Diano. " Il paese è semideserto, si- lenzioso. Donne, «omini, ree- chi appaiono sulle porte, spiandosi dWingiro, con cau-ìtela, t negozi sono chiusi Chiusi gli alberghi. Chiuso Uicinematografo. I ciclisti e i\motociclisti passano, veloci, tappandosi la bócca con un ratfoleito. bino quasi le nove. Al palazzo del cornane giungono ad uno ad uno, dai vari lazzareti, gli tnfetmicr* e le infermiere che hanno vegliato per tutta la notte i malati. Sono stancai, hanno gli occhi pesti, il camice sbottonato, i capetti in disordine. — Siamo in pochi. Da quaranta tt'ore non abbiamo U cambio. Una ragazza si siede su di un divano, arrovesciando la testa sulla spalliera. Un attimo dopo è già addormentata, la mani sul grembo: attinge ancora un pacchetto di Cotone. Chiediamo del sindaco Antonio Carcheri. B in lui c'imbattiamo netta piazza del paese, mentre viene dalVospeàale in bicicletta, pedaa gran furia. IP bruciato dal sole, estenuato, in maniche di camicia. Quanti sondi colpiti dall'epidemia t Novecentocinquanta circa — dichiara laconicamente. Bd aggiunge con amarezza: — Un terzo esatto degli abitanti. La situazione è — per quel che riguarda Diano Marina — abbastanza grave. Ma ormai l'epidemia è stata circoscritta e bloccata e non si devono temer» ulteriori sviluppi. Giovedì detta scorsa settimana alcune persone natine del luogo (tt a morbo» infatti non ha toccato che una decina di vitteggianti) accusavano forti deliri di testa, senso di nausea e di sfinimento, ar- lpvssa; sura, febbre a violentissima '.dissenteria. Non pare esservi \ dubbio: è dissenteria bacataìre in forma acuta: e si proto.vede atte cure del caso, l a Ma alla sera una degente muore: è una sposa di trenta anni, che lascia una piccina di pochi mesi, il cmorbo» vien riconosciuto per tifo, fa passi da gigante. Le famiglie torinesi e milanesi abbandonano senza indugio alberghi e ville. Da questo momento s'inizia la lotta disparata ed accanita contro l'infezione che dilaga. a TI dott. Ernesto Arnaud, si mostra magnifico combattente. Inietta i vaccini necessari. Salva gran numero di infer8i preoccupa del ricovero ** r*' - prpdojditpaUi. Organizza po**» Improvvisati di soccorso. Baciata infermieri. Dirige, consiglia, ordina, consola, me , dica. Ma non pub farà Tim-ìpossibUe. Due medici cadono [colpiti dal tifo. Beata solo. Fa itrasportare allora centinaia di \ammalatì ad Imperia e ad AU benga. Col sindaco, per telegrafo e per telefono, invoca aiuti da Genova, da Milano, da Torino. Non ha paura di esporsi. E' curvo da mattina a sera sui giacigli di dolore, a A costo di lasciarci la vita » dirà poi testualmente atta madre superiora dell'ospedale * voglio oppormi a questo malanno». Mentre Antonio Carcheri ci paria, entriamo in una scuola trasformata in luogo di ricovero. OH ammalati sono distesi su letti, brande, materassi, l'uno accanto all'altro: la attrezzature sanitarie sono tutte di fortuna. Non ai « potuto, per ora, fora di pta. fra gli infermi ve ne sono dieci o dodici assai pravi; respirano appena, rossi in volto, ad occhi càtari. / parenti stanno dietro l'uscio, in attesa. In fondo allo stanzone Vi una mamma con tre bambini: un quarto figlio è in altro lazzaretto. La loro condizione è stazionaria, non preoccupante. I morti sono cinque: persoli ci dice il sindaco, portata alle cure dei dottori quando, purtroppo, non Vera pm rimedio efficace contro lo stadio avanzatissimo dell'infezione. Quaranta sono i ricoverati all'ospedale. Anche qui ve n'è di gravi: fra di essi un bambino di sei anni che dal bianco del letto ci guarda con uno sguardo mite e rassegnato che strazia. Altri infetti sono stati sistemati atta meglio in vitto. Altri si trovano ancora nelle loro abitazioni. , o i U a , i a e n l n i o a i o e i , e i e i i e e ò a ! , j«raaa battuta dal sole. 1 u. b. La causa ddl'epi Uscendo da una casa ove due soretta giacciono in preda al morbo, sbuchiamo sulla via Aurelio. Una macchina proveniente da San Remo si ferma a pochi passi da noi. Un signore parla al sindaco, tenendo Q finestrino chiuso. 3' costretto a gridare. — Ci pericoìot II male si propagherai Ad Imperia ci hanno detto di no: ma cè un'amica mia che non si fida... Carcheri lo rassicura. Steste ancora una volta che il pericolo è circoscritto atta sola Diano Marina, che tt tifo è stato subito localizzato; Il dott. Arnaud ha sottoposto gli abitanti immuni ad energiche cure preventive; e non si sono pia avuti fra domenica e lunedi che due o tre casi d'infezione, contro i novecen¬ ti signore accanto all'i elegantissimo che discute con la sciarpa sul volto e ri trincera dietro a cristallo: tomi ai suoi bagni tranquillo, torni a godersi il sole, sulla sabbia dorata. B tt signore riparte soddisfatto. Ma quali sono le cause o la causa dell'epidemia t il sindaco apre le braccia. Non ri sa ancora. Non ri pud dire. Perà aggmnge: — Infezione nell'aria T Nel marci Lattet Carne guastar Storie. La colpa è dell'acqua. Non fta voluto rivelarci altro. Ma noi abbiamo saputo egualmente. Un gruppo di uomini a informò subito dopo tt nostro arrivo che in un pozzo nei pressi detta cittadina era stato ritrovato la carogna di un animale. Acqua infettai Beco la sciagura! Acqua infetta ri. Ma per versa ragione: per un tubo detta fogna cioè — un tubo guasto — che rompendosi aveva provocato fetide infiltrazioni netta vicina conduttura dell'acqua potabile. Questo ci hanno dichiarato ed affermato tutti gli abitanti dei luogo che detta cosa s'erano interessati. B ne abbiamo avuto in seguito conferma dal fatto che i pompieri di Imperia, giunti sul luogo, dopo aver lavato con le pompe strade e facciate di case, hanno prooveduto a cercare a punto difettoso della fogna e a ripararlo. Ub pavera padre Ritorniamo verso II municipio. E' mezzogiorno. Un fmsfaffaccia dotta finestra gridando. Lascia coderà un fogno. II sindaco lo afferra a lo legge, attorniato da piccola fotta. B* il telegramma del Sindaco Boveda di Torino. A sera arriverà a Diano una forte colonna detta Croce Bosso piemontese, della Croce Verde e dell'organizzazione sanitaria Fiat formata da due autocarri e sei autoambulanze. A bordo vi sono casse di medicinali, bende, letti, biancheria: su di un torpedone, che precede, viaggiano tre sanitari e ventotto assistenti. — Coraggio. Hanno raccolto le nostre invocazioni. Arrivano soccorsi da Torino. Il sindaco è commosso. Si concede un attimo di sosta. Si siede. Lo attorniano, lo tempestano di domande. Bgli vorrebbe ascoltare tutti, rispondere a tuffi Ma non può. Un uomo angosciato, dal volto bagnato di lacrime, gli si avvicina. Gli è morta durante la notte Tunica figliola di venti anni. Ora vorrebbe vederla. B non Io lasciano. La vorrebbe vedere per l'ultima volta. Sia buono, signor sindaco, lo aiuti. Convinca le suore, gli infermieri; aiuti un povero padre che ormai non ha pia nulla all'infuori del suo strazio. B il sindaco si alza, in silenzio si fa largo tra la piccola fotta. B in silenzio prendendo sotto braccio l'altro che cinghio.-ea scuotendo piano le spaile, s'avvia con lut per la

Persone citate: Antonio Carcheri, Carcheri, Cotone, Diano, Donne, Ernesto Arnaud