Sotto la cappa il fuoco arde di Ezio Bacino

Sotto la cappa il fuoco arde t N C H t E STA IN SPAGNA Sotto la cappa il fuoco arde (Dai. nobtko inviato) MADRID, luglio. Forse nessun paese di antica civiltà è interpretabile come la Spagna attraverso la sua pittura. Nessuno riflette con maggiore fedeltà negli specchi dei quadri del Frodo la sua psicologia, la sua società, le ano contraddizioni. Ancor oggi quella galleria di ritratti di re, di regine, di infanti, di buffoni, di «HerV # «Ir fasti, di orrori, 'di rivolte, è la guida sta fedele ad una interpretazione detta Spagna e dette sue contraddizioni. Dotta sua grande pittura 'Tunica arte figurativa in cui a genio spagnolo ha eccelso) come dotta sua storia, la Spagna appare un paese sommosso da una orisi perpetua, eeterna ed interiore: nn paese che nonna mai trovato un suo equilibrio, una reaKszeefcme piena di se stesso, altro che in un fuggevole istante scoccato tra gli Imperi di Cerio V e di Filippo li. Fatasene* 4 il pittore che ha catturato sulle sue tele il fuggitivo bagliore di quél lampo che percorse tutta la terra. Velasquez è il pittore dell'ispanismo; déWispanlsmo aulico e regale. Divorzio dall'Europa Se il Greco 9 II cupo e fiammante interprete del misticismo religioso popolare, di quel donchisciottismo spirituale che consuma i suol hidalghi di dentro, e dissolve in spiritate volute di zolfo i corpi dei cristi e degtt angeli; se nel Goya si riflette con crudo-luce, priva di pietà e di intenti pedagogici, la fantasia crudele, deforme e satirica che giace al fondo deVfanuna spagnola, e che di tempo te-tempo esplode ad incendiarne la vito e la storia; i re, le regine, gli infanti, i condottieri, che Velasquez pone in groppa a possenti destrieri bardati e lancia per deli, nuvole e campagne, in un ribollio di criniere, di pizzi e di piume, non sono che monumenti equestri tradotti dal bronzo acuito*.io in votami postosi di colore. Quel «Carli», ansi «Filippi», quel sangue regale fastoso ed esangue, quei dominatori pattuii ed un poco deformi, rosi da una decadenza fisica inguaribile, sono immagine deWiepesnsmo al culmine della sua passione di comando, monumentalizzata come non mai netta cavalcata, che' A il volo di nn grifo rampante, del Duca di OHvares. Là, in quei quadri e in que¬ gli anni, ha inizio la cristallizzazione di quel «/Bfppismo» di cui l'esangue fanatismo del figlio di Cario V ha impresso la vita e la storia della Spagna; e che si perpetua di decadenza in decadenza, come, una emofilia, tino atta crisi ultima del 1588, quando nella guerra ispanoamericana lo Spagna perde gli ultimi lembi del suo impero d'oltremare. Il rato nell'ombroso Isolamento dell'Bscurial, significa il definitivo divorzio dall'Europa moderna détta Spagna, che esaurisce la sua missione e al dissangua spiritualmente netta polemico controriformista. Dal fantastico al reale Quando giunse la notizia della sconfitta di Cuba a Madrid si teneva una grande corrida; e Pannunzio detta scomparsa deWultimo lembo dell'impero divinato da Colombo, e su cui non tramontava mai il sole, annepA neWindifferente ebrietà dev'arena. Fu a fondo dell'abisso, U segno di un definitivo incommensurabile distacco dall'Europa. La e generazione del 98» soffri la lezione e ne intese il significato allarmante. La e generazione del U8» è quella che nasce dotta definitiva rovina del efiHpplsmo », cioè dell'antico ispanismo. La € generazione del •88» « quella gloriosa di Miguel de Unamuno, ano capo spirituale, di Hortega y Gasset, di Benavente, di Gregorio Marahon, Azorin, Pio Baroja, Perez de Ayala: pensatori, filosofi, letterati, commediografi, medici, romanzieri, stilisti, che dotta lezione del '96 traggono occasione per una profonda opera di introspezione e di spietata revisione critica dei talari deirantica ispanità. Tramite questi spiriti aluminati, ed aggiornati alla cultura europea, la Spagna compie U suo primo grande tentativo di uscire di se stessa: di e europeizzarsi». Se Don Chisciotte Inizia il ano viaggio interiore nei regni detta fantasia, attraverso un paesaggio desolato e deserto su cui essa poteva dominare sovrana ed edificare i suoi ideali castelli, nel momento in cui la Spagna esausta ripiega su se stessa al termine delta sua lunga e sporicol navigazione attraverso continauti''nuovi ed'oceani apm nati,- la egenerazione del "88 », al termine ultimo di quel viaggio interiore e fantastico, ina¬ » l e, a o i l o a a i e o o e e l o o , , e o a U i e e e i e , ¬ bissatosi nel naufragio Internazionale della nozione, tenta di riportare la Spagna atte navigazioni e ai viaggi per i mari detta realtà attuale. Zia monarchia costituzionale degli * Alfonsi» volts essera anch'essa formamente un tentativo di riportare la Spagna a forme politiche europee paremekmente all'opera di aggiornamento culturale e di recritica svolta dagH In- a a a a o e o te n i o a ! monarchia costituzionale spagnola dopo U li fu solo un apparato antincendio, una volta sotto la quale covava la fiamma di quel fanatico estremismo agognalo pronto a polarizzarsi su due vette opposte: destra e. «taistm, o l'antico stato o la rivoluzione e l'anarchia. Tutti I regimi di Spagna: monarchia, repubblica, dittatura, non sono che dette cappe per coprire U fuoco che- setto cova latente. La libertà di espressione inolia immediatorneate all'odio a atta divisione degtt animi in due eampi opposti e nemici fino al sangue. La guerra ciotte spagnola in effetti non si iniziò nel 1938 ma nel "31, quando la monarchia spontaneamente abbandonò il potere liberando le fiamme che fino allora aveva velato. Tuttavia la Repubblica, di cui furono padri spirituali proprio gli intellettuali del tu, ed a cui quella generazione diede agli inizi, la sua iocondizionata adesione, significava ancora una volta l'Europa che faceva il suo ingresso in Spagna. La adesione a questo fervido- tentativo di europettèasione della Spagna la < generazione del *98» la diede costituendo ad opera di Bottega y Gasset, Gregorio Maraion, e Perez de Ayala, eLa Agrupacion al servicio de la Republica». Ma la egenerazione del US» era una generazione di liberali. Furono anch'essi travolti dagli sviluppi estremistici ed anarchici della repubblica. La Spagna più profonda, antica, moderna a di sempre attraverso l'anarchismo iberico dissolveva praticamente nel caos e nel sangue il nuovo tentativo di introdurre PBuropa in Spagna. E a oneste Spagna moderna e e progressista» (che nessuno pia vteselva a dominare quasi taro infuriato neWarena) nuovamente sorse ad opporsi la Spagna « filippina », la Spagna tradizionale, che in un artiglio d'aquila serra le frecce, neh Poltro il giogo. Le due morti Si può fondatamente parlare di un c filippismo » di Franco, nel senso che egli e il suo regime indubbiamente identificano il riaffioramento di motivi antichi e profondi dell'ispanismo pid autoctono. Ancora una volta la Spagna è chiusa In se stessa, arroccata sui suoi altipiani attorno al monasterofortezza dell'Escoriai, simbolò di autosufficienza di orgoglioso e polemico isolamento. Ancora una volta tra la Spagna e VBuropa si frappone un vallo; e se essa ne trae un istintivo e segreto complesso di inferiorità, lo medica e Io supera con una affermarono di disperato orgoglio nazionalistico. Che di più € filippino » di un tale sentimento t atta eriforma», a questa perpetua riforma europea che di tempo in tempo batte atte soglie dei Pirenei con proposte di ideologia e di rivoluzioni nuove, la Spagna ancora oppone una sua e controriforma», quella detta sua dittatura religiosa e guerriera. B in tal frangente, che fa la e generazione del '08 >? Morto De Unamuno, gli altri dopo migrazioni ed esili tra Parigi, Lisbona e Sud America, sono di nuovo a Madrid. Significa questo delusione nelle esperienze politiche passate, stanchezza dell'esulo, o adesione al regime franchista t Adesione esplicita nessuno l'ha pronunziata, né in veritd é stata loro richiesta. Hortega y Gasset e Gregorio Marahon, sono fornati dall'esilio ed hanno ripreso l'insegnamento dalle loro cattedre all'università. La prolusione di Hortega y Gasset all'Università di Madrid, nétta quale U grande filosofo si rivolse direttamente ai giovani detta nuova generazione, provocò il concorso plebiscitario di tutto il mondo intellettuale spagnolo. Quali sono i pensieri degli uomini delta «generazione del "98 »? Hortega e Marahon, fraterni amici anche nell'esilio sud-americano (dal quale fuggirono protestando che non era possibile laggiù alcun prospero sviluppo dell'intelligenza) sono oggi come Ieri e più di ieri, dei liberali. 81 dice che le loro segrete simpatie (forse dopo le esperienze o le delusioni repubblicane) vadano ad una restaurazione monarchica. Forse pensano che la Spagna si possa ancora europeizzare, si, ma non troppo... Che di più toccante, quale frutto di questa perpetua dialettica e contraddizione che nell'animo spagnolo si dibatte in perpetuo, della morte di Azaha nell'esilio di Arcachont Azana, a patrono, il presidente détta repubblica laica, ansi atea ed anti-religiosa, si spense nétta pineta atlantica, illustre per altri celebri esilii, in seno alla Madre Chiesa. Più eroica e feroce, più < goyesca », la morte di Companys, antico presidente detta c Generalidad» di Catalogna nel forte di Montjuich, che cupamente signoreggia la sua Barcellona. Dinanzi al plotone di esecuzione franchista Companys, con le spalle al muro, si tolse le scarpe e le calze, per poter morire, disse, toccando a piedi nudi la terra di Catalogna. Ezio Bacino