Il Governo è varalo Il secondo Ministero De Gasperi

Il Governo è varalo Il secondo Ministero De Gasperi Il Governo è varalo Il secondo Ministero De Gasperi Il secando ministero DellGasperi è finalmente vanto, Jrdopo le ambagi di una crisi, il eoi tortuoso decorso, se pur comprensibile data la complessità degli interessi antagonistici — economici, sodali e politici «— da conciliare, tu indubbiamente troppo lungo dal punto - di vista della delicata situazione interna, e soprattutto della gravissima situazione internazionale dell'Italia la eoi pace si trova, alla vigilia della Conferenza dei Ventuno, al suo punto cruciale: comunque, e sia pure all'undicesima ora, la crisi è stata risolta in tempo utile ai fini delle prossime, forse decisive discussioni di Parigi, a cui conviene sperare che l'Italia possa, in un modo o nell'' para. Abbiamo già espresso ieri fi nostro avviso, abbastanza pessimistico (e angariamo ardentemente di essere cattivi profeti) sulla parte economico - finanziaria del compromesso che sta alla base di questo secondo ministero De Gasperi, e che venne cosi faticosamente nto: aggiungiamo ora e considerazione poli' Alla caratteristica « esarchica» della prima incarnazione del leader democristiano saccede stavolta una caratteristica € tripartita », con qualche puntar ella estranea, di antica, e del resto utile e simpatica, tradizione parlamentare: le elezioni sono avvenute, i partili di massa hanno trionfa te, e ovviamente ne sonc state tratte le conseguenze. Spontanea e generale speranza degli italiani è, che a questa minore eterogeneità e macchinosità politica della nuova compagine governativa corrisponda una fattività maggiore, anzi, diciamo pure una qualche concreta fattività, finalmente, dopo tanta jbotzìb, che ha fatto perdere tanto tempo prezioso, aggravando tante situa' stoni. Non converrà però darsi in braccio, nemmeno sotto questo aspetto, ad un eccessivo ottimismo, che sarebbe semplice faciloneria: e meglio vate, ci sembra, constatar freddamente che il vantaggio della riduzione da sei a tre dei partiti presenti e operanti nel nuovo governo appare piuttosto formale che sostanziale, perchè il dissidio e l'antitesi fondamentale fra te concezioni di base poUtico-econonuco-sodali sussistono press'a poco invariate oggi come ieri; e sono rappresentate rispettivamente dai due grandi antagonisti democristiani e comunisti, fra i quali la mediazione socialista ha a' ceto bensì durante le lai rìose trattative, ma meno efficacemente di quanto fosse lecito sperare, e con evidente parzialità di «sinistra»: effetto naturale delle preoccupazioni e della concorrenza di massa, e forse anche della presenza attiva e direttiva di Nenni, dopo l'accantonamento di Saragat alla presidenza della Costitmrotou Non dunque nella riduzione da « esarchia » a «triarchia», ne in altrettali considerazioni formali sono, a parer nostro, da ravvisare le ragioni che consentono qualche fiducia i"i**«if nell'opera positiva del nuovo Governo, bensì piuttosto nella speranza — che dovrà tradursi in energica pressione e in vigile controllo della opinione pubblica ■— che le laboriosissime trattative sui programmi, sfociate nel cosiddetto compromesso De Gasperi, abbiano creato almeno una base solida di asione immediata, alla quale tutti e irei partiti si accingano con la massima solerzia e lealtà reciproca, cioè senza arrière-pensées di sopraffazioni e di sabotaggi più o meno occulti. Questo è veramente il nodo della situazione attuale, nonché paragone per qi «rimi governi di coalizione fra partiti cosi eterogenei, e senza una prevalenza decisa di un partito sugli altri, che si sperimentano oggi un po' dovunque in Europa, ma soprattutto in Francia e in Italia. Se i partiti' antagonistici affiancati al governo non sapranno imporsi questa autodisciplina, e non se la sentiranno di obbedire a questo imperativo etico di lealtà assoluta verso gli amici-nemici con cui si trovano costretti a collaborare dalla logica meccanica, e un po' disumana, del suffragio universale e della proporzionale; se prevarranno invece ddltonnicqzasmngnLperamenie 11 noazkme politica hè la pietra di questi nuoviS- gPctrGsSDtmnGSaQSsMg le basse tentazioni di siiti ramento reciproco e di spe- dilazione elettorale, in vista delle non lontane ^tog»nni, l'attuale forma di reggimento democratico sarà condannata, e i primi a sopportarne le conseguenze saranno i partiti. La Francia ci precede di circa otto mesi su questa via, eie sue esperienze ci sono perciò preziose di ammaestramenti : ebbene, è spiacevole a dirsi, ma la formula « tripartita » di governo, che ora anche nm inauguriamo, non ha fatto buona prova in Francia, né col lOniztcro De Gaulle, né col successivo Ministero Gouin; e dò — se non andiamo errati — proprio perchè i socialisti non hanno saputo Imporsi abbastanza energicamente ai comunisti, infrenandone te naturali velleità (come oggi usa dire) criptorivoluzkmarie. In Francia la valvola di sicurezza del « referendum » ha permesso al Paese, il 5 maggio scorso, di mostrare 11 suo malcontento: e i socialisti sembrano aver capito l'antifona, traendone, almeno in parte, te conseguenze, soprattutto per quanto riguarda fi secondo progetto di costituzione. Speriamo che l'effetto sia anche più ampio e duraturo, ai estenda cioè dal campo puramente costituzionale a quello della legislazione ordinaria e della prassi quotidiana di governo, rendendo la vite precaria e l'opera più fattiva ed utile al Paese, sia in Francia al nuovo ministero Bidault, sia in Italia al secondo ministero De Gasperi. Già l'abbiamo detto in un precedente articolo: il Paese osserva, e capirà facilmente se le eventuali carenze di governo saranno di origine e di responsabilità democristiana, oppure socialcomunista; sicché non è affatto detto che le eventuali manovre demagogiche (quali purtroppo si detìnearono già ornante la crisi) riescano a intorbidare la vistone del corpo elettorale, mascherando ai suoi occhi i veri colpevoli, soprattutto dell'inflazione e del crollo monetario, cui disastrosamente si dovesse arrivare. Filippo B alla tradizione idei pensiero Ciò ha prodotto un'incrinatura. De Gaspfri è scattato minacciando di {rassegnare il mandato. I Poi le cose si comodate e D » Gasperi è formalmente impegnato a che nel campo d illa acuoia sia mantenuto lo at Uh quo. Ogni riforma in mah ria «w>i«aHisara definita dai 1 Costituente. H secondo coi io di scena A rappresentato d 1 fatto che repubblicani str. ki, in seguito all'azione me lattice svolta dai socialisti e. a particolare dal loro leader Venni, hanno aderito a ripresjjere le trattative dot ■ verno. Sarei mente un'anomalia se al primo Ministero repubblicano fosse mancata la collaborazione del repubblicani storici. Cori all'adunanza del tardo pomeriggio protrattasi fino a quasi le 22, e netta quale è stata raggiunta l'intesa definitiva susa composizione del Governo, hanno partecipato anche 1 rappresentanti del _par lamentare repubFacchinetti e Pacciardi, entrambi ora neo-ministri. Essi avevano avuto l'assicurazione che 1 repubblicani avrebbero avuto due ministeri.

Persone citate: De Gasperi, De Gaulle, Gasperi, Nenni, Pacciardi, Saragat