E' permesso entrare?

E' permesso entrare? IL MUNICIPIO E' permesso entrare? Per quanto mi parti di progressismo, di riforme e di rivoluzioni tocioli, oi «Marno convincendo ohe ritorno è un ceserà tradieionaìiata per eeeelr low—; • una volta e*e ha proco un'abitudine, bene o male, «ombra «ho non Heeea a cavartela pia. L'esempio classico è a parar nostro quello iella Giunta Popolare, che costituitasi alla XAberaeione con ftnsediamento dei cinque partiti del CXmJH., conserva tuttora la abitudine precausionale di riunirsi in segreto: nata clandestina nei tempi eroici della Motta contro l'oppressore, ossa è rimasta clandestina nel pieno della nuova democrazia dopo 14 mesi di liberta. Un bel guaio, come quello di comi che mi addormenta e non « pMt capace di svegliarsi. 3riForse per rompere la malia della Giunta occorrerà far suonare la diana delle elezioni amministrative. Ma queste benedette « amministrative » per un cumulo di ragioni, rimaste un tantino oscure, non mono ancora state effettuate. Lo maranno, pare, a settembre, dopo le ferie. Superiamo pero questo scoglio che fu già motivo di dispute e soffermiamoci a considerare la situazione del nostro Municipio, «provvisto tuttora di un Consiglio Comunale. Funzione del Consiglio, fra l'altro, è di seguire l'operato del Sindaco e degli Assessori e compiere quella provvida opera di critica che «ola garantisce alla città fosservanza delle norme 31 interesse generale da parte degli amministratori. Chi sostituisce il Consiglio in questi mesi burrascosi? La pubblica optatone? Ne dubitiamo. Da più parti ai sollecita fi contributo e la collaborazione della stampa e dei cittadini per la soluzione dei principali problemi d'interesse collettivo, com'è possibile dare un eonsigUo e partecipare al dibattito delle questioni, quando non si ha notista di esse «e non dopo che la Giunto ha già deliberato a porte chiuse? Francamente il voler mantenere la Giunta segreta — che non valgono a conferirle carattere pubblico i laconici bollettini riassuntivi redatti aSa fine di ogni seduta — suona quasi offensivo alla serietà dimostrata dalla cittadinanza torinese. Per quanta stima mi possa avere per i componenti antifascisti deWattuale Giunta, ci sia concesso di osservare che U sistema adottato trova facile riscontro in quegli altri, che credevamo di poter in verità dimenticare per sempre. Una volta alcuni giornoMsti avevano tentato di render pubblica una di quelle riunioni che si tengono nell'appartata «ala del Municipio, e fu, me ben ricordiamo, te occasione della proclamazione degli scrutatori, proclamazione ehm per logge doveva esser effettuata in seduta «aperta»; purtroppo fu come un voler cacciare a uomo nétte faccende altrui, e i ai giornalisti una brutta 'figuraccia. Ritornarono all'orecchio quella volta le parole di fra? Mentono nella r Forma del Destino 9: e Sempre segreti fra questi manti; noi siamo tanti diavoli/». Mentre invochiamo quindi II ritono dette sagge tradizioni deU'ammixistrazione prefascista, ci facciamo scrupolo di ricordare che, atta fine, sopra ogni interesse politico, il Comune è una azienda come tutte le altre: un'azienda che abbisogna di oculata amministrazione e di vigilante controllo e che per di più ha U compito di servire il pubblico, non di sfruttarlo. A più forte ragiono a pubblico ha quindi Q diritto di essere informato di come funziona la sua azienda, di come viene amministrato il suo patrimonio e di sapere che cosa combina nella «ala del Consiglio la Giunta dietro le porto di vettuto. Forse che, con questo sistema, non verrebbero chiariti molti equivoci, eliminate molte incongruenze, evitati sperperi e precisate responsabilità? Lo crediamo e appunto per questo invochiamo che si cominci ad instaurare il buon costume di rendere pubbliche le riunioni della Giunta popolare, tBnsVtspcsbèacndmpspcbamnsfdabmpgmc

Persone citate: Motta