Alcuni milioni di re

Alcuni milioni di re INCHIESTA IN E tutti pensano con la loro testa e generano una vasta inquietudine e un misterioso disagio - Il paese si sente fuori tempo e fuori moda nell'Europa del dopo guerra Alcuni milioni di re (Dal nostro inviato) [MADR!D, luglio. \In un paese che vìve una e-.sperienza storica propria, disancorata da quella generale del mondo, in un paese da lungo tempo abituato a non essere compreso dal mondo e a non comprenderlo, Pozione deh l'ON.U. contro la Spagna franchista, diretta ad isolare il paese e a porlo fuori della legge e del concerto internazionaIli, non. -6 destinata jki. .opere, molta fortuna, specie psicologica. 8i risolve.in una irritante pressione esterna, in un tentativo di intromissione negli affari interni delta Spagna, destinati ad accentuare il complesso psicologico spagnolo di isolamento ed anche di inferiorità, a far impennare U loro ombrosissimo orgoglio, ad acutizzare il loro latente xenofobismo. Come per le sanzioni n regime dittatoriale di Franco, di un totalitarismo sui generis, più corruttore che crudele, più oppressivo delle attività intellettuali che sanguinaIrto, più poliziesco ed esterno che organizzativo, è certamente impopolare presso tutte le cateaorie «*" * «•**."* s e i i l ; pta né meno che tutti i regimi dittatoria», almeno quelli di tipo latino, cosi lontani dal mistico fanatismo che ha sorretto e sorregge i totalitarismi vuoi germanico che slavo. Ma proprio non eredo che la pressione e la condanna morale dell'* Organizzazione dette Nazioni Unite» siala pia adatta a^S^e^Sn^Prtmitjffifir dicono gli spagnoli, netta « Organizzazione dette Nazioni finite », figurano stati supertotaUtari come la Russia Sovietica, e i suoi satelliti polacchi, bulgari, Jugoslavi eccetera, per cui rifiutiamo a tale organizzazione U diritto di emettere un giudizio di condanna morale sulla dittatura spagnola, e proprio ad iniziativa detta sovietizzata Polonia; in secondo luogo la Spagna non fa parte deWON.U., netta quale non la si è voluta ammettere con palese ingiustizia, quindi Pimtervento di questa negli affari intemi del paese è arbitrario e manca di fondamento giuridico; in terzo luogo, dato U suscettibile temperamento spagnolo, questa pressione e questa inimicizia esterna delfinterò globo organizsato non fa che rafforzare U regime franchista che tutti detestiamo. Suscita infine uno stato d'animo paragonabile a quatte creato dotte sanzioni intomo al regime fascista in ltaMa, cioè una involontaria rivolta ed una polarizzazione di forze contro ogni violento in tei vento straniero, offre Voccasieme a Franco di potersi levare a paladino deWindipendcnza nazionale, a crociato deWeterno donchisciottismo ispanico, facendo appello al feroce Individualismo e al cieco nazionalismo dei teabatteros» e dei «campesinos» dette Cartiglie, detta Navarra, delPAragona, ardenti, miserabili ed ignoranti cavalieri dell'ideale, sempre «mentiti dalla storia. XI mondo M Isola? il ««ondo X respinge? ed essi nel loro onore offeso e nel loro orgoglio si chiudono come in una rocca. Un feroce individualismo un eccesso di carattere sono aWerigtne del secolare travaglio civile della Spagna; per cui essa ha da lungo tempo perdute U passo con la storia di Xnropa e del mondo, e si perpetuamente costretta a tentar di riguadagnare con un travaglio interiore U tempo perduto, sempre sorprendendosi fuori fase con la cadenza detta storia generale, sempre tesa al raggiungimento di una sintonia impossibile. Il fiume vorticoso detta vicenda mondiale sfiora la frontiera dei Pirenei ma non varca quella diga naturale, oltre la quale la penisela sta come un'appendice, quasi un/isola, certo un vicolo cieco. Vicolo cieco anche per i dibattiti diplomatici e le contese petulche dette grandi potenze. La Spagna restò fuori dal primo conflitto europeo, sotto un regime H monarchia costituzionale, e non certo per merito proprio, bensì perchè non era necessaria - all'economia dfcsdcvrrientdnsdqglgugefd a l l a n o e n o a e a e a ie e i l o n a deUa guerra. Ma sul terreno flaccido di quella neutralità, concimato di milioni, rigogliosamente fiori questa foresta di palazzi e di grattacieli sfacciatamente opulenti, che inselvano la Gran Via come forteria di una metropoli sud-americana. Quindi avendo perduto il grande espresso della storia europea, la Spagna si ingolfò nel roveto del suo travaglio intemo. S un'occasione bizzarra di elezioni puramente amminist raHve —iwiau itu u storia) inventò una repubblica democratica, malata di ambiguità e di settarismo, nel momento in cui trionfavano i dittatori e gli stati totalitari; da quel primo passo piombo nella guerra civile incita pia crudele ed indimenticabile delle guerre civili). Da essa nacque una dittatura plasmata sui grandi modelli europei: italiano e tedesco. Ma nacque in ritardo, nel 1939, quando Bitter e Mussolini erano sull'orlo di fare il gran passo nell'abisso detta seconda guerra mondiale. La dittatura di Branco, la dittatura spagnola, fu come una figlia di genitori vecchi: nacque già sul piano inclinato. Bambina era già fuori moda. La Spagna, ancor non per merito proprio, ma perchè la storia ed i plani dei grandi stati maggiori non ebbero bisogno di lei iquasi per una vicendevole intesa di considerarla tetra di nessuno da Gibilterra inglese ai -Pirenei tedeschi) resta estranea alla seconda guerra mondiale. In verità nell'incontro di Nendaye tra Hitler e Franco, quest'ultimo tentò di offrire e di mercanteggiare un suo ingresso a fianco delle potenze deVAsse, chiedendo in compenso Orano ed il Marocco francese. Ma Hitler, che allora seguiva la a lui infausta (ma non ai Francesi) politica di Montoire, cioè di collaborazione con la Francia di Vichy, declinò Pini-ito del dittatore spagnolo. Cosi la Spagna colse come un amaro fiore del rifiuto europeo a considerarla parte del gran gioco, la fortuna di non partecipare neppure atta seconda partita. Ma questa, ben pift deWaltra, ha travolto nel vortice principi! territoriali, politici, giuridici, morali e ideologici. Ha divelto gU stati totalitari dell'Europa occidentale; ed ha dtmenticato, come un un au pur* ArU l'humus totalitario, «a dittatura spagnola di Franco. ri w 1 xo ia a e r lta e e a gbe lri o e uo di o uaia a e. e. sti esi hi n ei ilnn) e, a nci nè ba lo name la fia ei, ie Irritatone Sul terreno di questo secondo dopoguerra, anch'esso concimato dai milioni detta neutralità, la Spagna non ha visto però sorgere, come nell'altro, I palazzi detta Gran Via, sfrontata, ma tangibile ed evidente, testimonianza di prosperità; che questa volta i milioni scomparsi nei meandri misteriosi della economia di stato condotta da Franco per fini soprattutto militari. Atta Spagna, ritardatario sul ritmo detta storia europea, è rimasto invece, quale retaggio del dopoguerra, questa superstite dittatura arcaica. XI regime spagnolo ancora una volta è fuori moda come un vestito smesso. GU spagnoli continuano ad indossare la toga totalitaria che VItalia, il loro pia diretto modello, ha gettato alle ortiche. Ma come! dicono gli Spagnoli (nel segreto del loro cuore, si intende) una volta che et eravamo aggiornati secondo gli ultimi ritrovati della tecnica politica europea, questa ci viene rifiutata da tuta, anche da coloro dai quali l'abbiamo appresa; cosi che ci troviamo netta società europea ad indossare un vestito ed un cappello disusati e ridicoli e tutti ci segnano a dito. A parte gli scherzi, si può fondatamente dire che a questo complesso di inferiorità, bruciante per la /serissima suscettibilità spagnola, si deve far risalire gran parte di quella irritazione, velata di dispresso, che gU spagnoli hanno mostrato (e gU eIsmenti falangisti continuano a dimostrare) nei confronti degli avvenimenti italiani: ti erotto del Fascismo, l'armistizio deWS settembre, U nuovo regime democratico, ed ultimo il Referendum a favore detta Repubblica, n Vero di Herraie: «Italia /nera de combate* {che purtroppo, in un paese dove i successi librari sono rari, ha avuto un enorme teaito») é la pift tipica manifestazione di questa sensibilità urtata: è lo sfogo di un falangista (Herraiz è U vice-direttore deWeArriba») e la testimonianza di una sempre latente irritazione nel confronti dell'Italia. Nètta è pia urtante per una fiera natura che a dover qualcosa a qualcuno. Oli spagnoli accusavano di già Firri tastone per Valuto dato dalle forze fasciste alla causa franchista. Sopraggiungeva infine la delusione completa. Ora la Spagna si trova, e gli spagnoli si sentono col mal represso disagio, isolati e in un vicolo cieco. La situazione spagnola, instabile ma equilibrata da tanti fattori contrastanti, di ordine interno e di ordine internazionale, appare senza via di uscita immediata. Ma vale rammentare che la Spagna è il paese delle sorpre, delle previsioni pia ardve e delle smentite pia spettaci te. Non esistono osservatoti spagnoli che non siano stati smessiti almeno una volta dai fatti. La molteplicità delle opinioni, il contrasto delle fazioni, Tardare dette passioni, il rigoglio delPindividualismo più sfrenato, producono un'alchimia policroma e misteriosa difficile a decifrare. cChe volete fare, dice De Unamuno, con un popolo di venti mtìfynt di Re?». Ezio Barine)

Persone citate: Bitter, Branco, De Unamuno, Ezio Barine, Hitler, Mussolini, Navarra