Trieste fulcro del disaccordo che non si riesce a comporre

Trieste fulcro del disaccordo che non si riesce a comporre LA CONFERENZA VISTA DA LONDRA Trieste fulcro del disaccordo che non si riesce a comporre (Nostro sbvizio) Londra, 25 giugno. L'ottimismo dt maniera sulla conferenza di Parigi è improvvisamente venuto meno anche a Londra. Brevemente riassunta, la situazione in questi circoli politici appare pressa poco cosi: più si esaminano attentamente i risultati delle precedenti sedute e più ci si scorge che sono quanto mai scarsi, salvo la riconfermata decisione della appartenenza dell'Alto Adige all'Italia, cosa che del resto era già stata scontata. la prova più eloquente che non si è riusciti a guadagnar terreno è che 1 quattro ministri hanno dovuto dipartirsi dal primitivo programma per ripiegare su questioni di secondarissima importanza. Circa la questione di Trieste i lavori dei quattro si svolgono similmente a quelli che caratterizzarono la seconda settimana della prima conferenza di Parigi e che poi portarono al fallimento di essa Unanime è il parere che nella seduta del pomeriggio di oggi i quattro ministri erano di fronte a questo dilemma: o rinviare alla conferenza generale della pace la soluzione del principali problemi riferentisi al trattato di pace con l'Italia, come quello di Trieste, la fissazione del confine italo-jugoslavo, le riparazioni e la futura aorte delle nostre colonie, nonché tutte le altre questioni concernenti i trattati di pace con gli altri Paesi, oppure riconoscere che anche questa riunione parigina si è risolta nel nulla e per conseguenza che l'accordo di Mosca sulla procedura da seguirsi per ristabilire la pace nel mondo era una parola vuota di significato. TJ corrispondente diplomatico dell'Exchange Telegraph riferisce dal canto suo che per farsi un'idea di quanto sia difficile nella presente atmosfera creatasi a Parigi risolvere le questioni principali, basterà dire che non è neppure possibile raggiungere un accordo sul regolamento della navigazione nel Danubio, dato che 1 diversi problemi inerenti a questa ultima questione sono dipendenti da quello di Trieste. D'altra parte non si può affrontare neppure la elaborazione dei trattati con i Paesi balcanici ae non si addiviene ad un'intesa per il Danubio. Finora la nota pessimistica era stata incarnata dal deputato liberale Vernon Bartlett, noto amico dell'Italia, che da Parigi invia le sue impressioni al Netcs Chronicle. Improvvisamente a Londra ai ammette che egli aveva veduto giusto affermando che ae anche la conferenza al protraesse ol- ospuScndlimdnsDtdMisrrtspMUnetprdmprisdrtre il tempo. significherebbe che 1 contrasti potrebbero essere appianati, cosi profondi come sono. E questi contrasti — sempre secondo l'unanime avviso della stampa inglese — si concentrano sulla questione di Trieste' e del retroterra, che 1 russi più che mai persistono nel voler consegnare alla Jugoslavia, e Con esso oltre mezzo milione di italiani, mentre gli alleati, per le ragioni dette e ridette, vi si oppongono. Il Times sottolinea il fatto che il giornale comunista Hu manité, che naturalmente è molto vicino alla delegazione sovietica, ammonisce a non ritenere che un compromesso sul problema di Trieste sia facilmente raggiungibile. A Londra si assicura che ormai tutu 1 tenutivi stati fatti, per cui non vi è più che da aggrapparsi ad un'ultima speranza: quella che Stalin, come ne è corsa la voce, possa dare nuove istruzioni a Molotov di guisa che la delegazione sovietica accetti la proposta concernente una internazionalizzazione più o meno provvisoria, più o meno duratura, deUe zone che ci sono contestate. Ma se, come lascia intendere fra le righe il Daily Worker, la Russia pretende di essere sola nell'Adriatico per poi per/tarsi nel Mediterraneo, aia pure per la interposta persona della Jugoslavia, come potrebbe accettare quella proposta? In un altro dispaccio da Parigi all'Exchange Telegraph è testualmente detto: «La discordia è completa anche a proposito della fiotta italiana. Mentre Bevin, sostenuto dal- IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIKIIIilllllll l'America e dalla Francia, giudica Che l'Italia democratica e repubblicana debba conservare una flotta conveniente, la TXR.S.S. vi al oppone risolutamente. Non si può negare che l'atmosfera parigina non sia pesante: G. V. Principessa Elisabetta,' futura regina d'Inghilterra, ha partecipato per la prima volta at! un ballo di beneficenza Indetto dalla Marina.

Persone citate: Bevin, Molotov, Stalin, Vernon Bartlett