La messa a punto della Presidenza del Consiglio
La messa a punto della Presidenza del Consiglio La messa a punto della Presidenza del Consiglio La presidenza del Consiglio a tarda notte ha diramato 11 seguente comunicato: «La partenza del re awe \nuta ieri atte ore 15*0 da {Campino é stata con ogni cui"» tenuto nascosta al governo. OU organizzatori della partenza dovendo chiedere Vaeroplano al ministero dell'aeronautica gli telefonarono all'ultimo momento di non avvertire il presidente del conaigUo al quale avrebbero essi stessi fatta comunicazione. Il Presidente ne fu invece avvertito da altra parte. Accertatosi -che la meta del viaggio era Lisbona, non frappose naturalmente nessun ostacolo. L'ambasciatore Gallarati, che avrebbe dovuto accompagnare l'ex-sovrano, non partì benché avesse pronte le sue valige e nessuno dei membri del governo ebbe contatto con i partenti. Poco dopo la partenza si sparse la voce che si stesse formulando e completando un proclama già prima abbozzato. Questa sera infatti l'Ansa trasmetteva alle et fio tt proclama dei re al popolo italiano, ZI proclama è un documento penoso, impostato su basi false e su argomentazioni artificiose. Esso afferma il falso quando definisce come semplice e comunicazione di dati » la proclamazione dei risultati del referendum fatta dalla Cassazione tt 10 giugno. Esso mente quando parla di una improvvisa affermazione del Consiglio dei ministri avvenuta nella passata notte circa gli effetti costituzionali della proclamazione. « E' vero al contrario che già nella notte 10-11 giugno il consiglio eprese atto della proclamazione dei risultati del referendum; che riconosceva la maggioranza alla repubblica riservandosi .di decidere ...sui provvedimenti concreti che ne derivano». Dopo cid, e nonostante questa affermazione risolutiva, tt sovrano continuò a trattare col presidente del Consiglio per i due giorni successivi circa la proposta di una delega dei poteri regi al presidente non denunciando in tale presa di posizione del Consìglio alcun a gesto rivoluzionario» né alcun e atto unilaterale e arbitrario ». eli Governo, nonostante la difficoltà di conciliare le due tesi, continuò le trattative fino a che la sera del lt esse vennero interrotte da una comunicazione telefonica dell'aw. Lucifero. eteri mattina il sovrano mandava la nota lettera,' la quale ignorava la proclamazione avvenuta dalla Corte di Cassazione e costringeva con ciò il Governo a ribadire il suo punto di vista circa gli effetti costituzionali detta proclamasione. E» a proposito di questo secondo o.d.g. del Consiglilo che tt proclama reale parla di e gesto rivoluzionario» e dell'assunzione unilaterale e arbitraria di « poteri che non gli spettano», mentre nel testo delfoji.g. non si parla affatto di effettiva assunzione di poteri, cioè dell'esercizio di essi, ma si fa solo la questione di principio circa la competenza. Anzi risultava evidente che il Governo, per far opera di concordia, aveva differito la deliberazione dei provvedimenti concreti già preannunziati lunedi scorso. e Nessun pretesto quindi né di accusare e di spregio atte leggi e al potere indipendente e sovrano della magistratura», né di aver posto il sovrano « nell'alternativa di provocare spargimento di sangue o di subire la violenza». Egli avwbbe potuto tranquillamente continuare le discussioni o le consultazioni, oppure mantenere semplicemente le sue riserve. Gli uomini che stanno al governo e in particolare tt Presidente del Consiglio, gli avevano dato fino all'ultimo la prova che desideravano e ricercavano tenacemente una soluzione pacifica. Bisogna anche aggiungere che il re personalmente aveva riconosciuto più di una volta la lealtà e la correttezza di tale atteggiamento, cosa che i compilatori del proclama sembrano ignorare. eli re poteva quindi attendere con serenità tt giudizio sulle constatazioni e sui ricorsi da parte detta Cassazione (la cui libertà tt Governo intende rispettare pienamente) senza temere soprusi e senza essere costretto a partecipare ad illegalità. I due ultimi periodi del proclama, quello che scioglie dal giuramento e quello che rivolge un saluto ai caduti ed ai vivi, sono due periodi superstiti del proclama che Umberto aveva in prece¬ denza preparato per un pacifico commiato. e Tutto questo fa pensare che quanto di fazioso e di mendace vi ai è aggiùnto in questa definitiva sciagurata edizione sia prodotto del clima passionale e avvelenato degli ultimi giorni. e La responsabilità tuttavia è gravissima, e un periodo che non fu senza dignità si conclude con una pagina indegna. Il Governo e il buonsenso degli italiani provvederanno a riparare a questo gesto disgregatore, rinsaldando la « loro concordia per l'avvenire democratico della Patria». «
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