L'Italia ha diritto a una pace giusta
L'Italia ha diritto a una pace giusta L'Italia ha diritto a una pace giusta Londra, 13 giugno. Da fonte autorevole l'« Associated Press» apprende che l'atteggiamento dell'Italia nei riguardi del suo trattato di pace si è notevolmente irrigidito alla vigilia della ripresa della riunione dei ministri degli esteri a Parigi. Non si nasconde che il Governo di Roma si rifinti di firmare il trattato anziché accettare condizioni onerose ed ingiuste, come gli Italiani le definiscono. Pare che il ministro Bevin abbia dichiarato che vi sono dei limiti, oltre 1 quali Roma non può andare. L. Italia, ò stato affermato dal ministro degli esteri britannico, si è guadagnata il biglietto di ritorno e pertanto sente di aver diritto ad una pace giusta ed essere ammessa in seno alla famiglia delle Nazioni Unite. Sempre secondo la medesima fonte, 1 dirigenti italiani sono preoccupati soprattutto della sorte di Trieste e dell'Alto Adige. Essi pensano che è giusto che l'Italia debba pagare quat- Musaolini, ma sarebbe ingiusto che il pagamento fosse tale da lasciare il popolo italiano stremato ed agli estremi delle sue risorse. Essi preferirebbero vivere da popolo vinto senza trattato di pace anziché sottoporsi a condizioni soffocanti. Altre fonti asseriscono che un trattato che, oltre privare l'Italia delle colonie, della flotta, del Dodecarmeso, erigesse anche la perdita di Trieste e della Venezia Giulia ed imponesse II pagamento di riparazioni sarebbe certamente respinto dall'Italia, n governo che firmasse tale trattato non potrebbe sopravvivere più di 24 ore ed il paese l'Obbligherebbe a dimettersi. Circa la frontiera italo-francese l'Italia ai dichiara pronta a fare piccole rettifiche, ma non intende cedere gli Impianti idroelèttrici nella zona contesa dalla Francia.
Persone citate: Bevin
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