Gli italiani in Egitto di Ezio Bacino

Gli italiani in Egitto Gli italiani in Egitto "Ima i mangiati ccitafaatosir Jd éentddeu dd Haeae, eddidi UaMUm* òq&, dùfia quatto), cuuù di gutua, e di campi di cotxu^UafntMió., al éotidò- detta otta ópdòOda, njmi ità tùia É*d& e mfUeg&i, UaaUU nd tubine detta aem^eéia (au. rfoeno inviato) IL CAIRO, mano. I/BgUto, nel corpo dell'Afrii araba e ael compleuo del mondo mussulmano rappresenta il massimo punto di assorbimento- e di evidente sviluppo detta civiltà europea ed occidentale. Per cui rsgitto trovasi ad essere per privilegio di felici coincidenze la terra t era detf Islamismo (ed Jl Cairo la sua capitale morale) nonché O paese mussulmano pie, modernamente «velato e pia profondamente occidenta- nana ai Questo, é rBgttto, dono mitico del Nilo sì, ma anche, aggiungiamo noi ad Erodoto, moderno frutto (poiché il dono di esso non é ancora stato fatto all'Islamismo} del dueeentocinquantamila europei ehe lo hanno modernamente edificato i l i ) e - , o o o ed attrezzato e ehe lo abitano tra manifestazioni crescenti di ostata sciovinistica. Tra codesti europei. Che hanno operato con il bisturi deBa scienza occidentale l'incisione vitale del Canale, che edificato Alessandria ed i grandi quartieri europei del Cairo, ehe hanno canalizzato lungo Px grande vallata te mitiche piene del fiume dal giugno al settembre, per vene artificiali e regolabili, ehe hanno fondato istituti, banche e ferrovie e ehe popolano II Cairo ed Alessandria imprimendo alla vito di queste grondi citta O ritato i«d il ni. Wdtaammj f^f7 f jrft*^ tfletoj ffl& oltre 56.000, secondi soltanto ai 76080 greci. ho loro vito non é prospera e non é felice; perché essi, come cittadini di un paese vinto e ehe non gode ancora in Bgitto di una nuova rappresentanza diplomatica, sono i pia e vulnerabili ed esposti atta recente ondato di sciovinismo nazionalista ehe tumultua in apitto e che in questi ultimi Storni ho assunto specie al Cairo aspetti di acceso e violenta xenofobia. La guerra ha gravemente minato le basi 'della vita italiana tu Bgttto (par aea essendo noi mai entrati in guerra contro questo paese) per aver esso comarito la fondamentale base dello sforzo di guerra britannico nel Mediterraneo e in tutto U-Medio Oriente. Gli italiani, cacasti nei eampi ài concentramento, ne sono usciti - o a ù a a l £ ; tempo occupati, ghermiti do attri: posizioni in gran parta definitivamente perdute. Chi era ingegnere, o tecnico, o pilota, od operalo alla * Compagnia del Cernale*, ne fu eliminato ed ora tira ansati aaa stentata vita con la piccola pensione che la Compagnia gB passa Chi era funzionario te saia banco, ne fu «i usatola, B così via. Ritornare, ora che il fortunale dello guerra é SasreilB, nei posti di prima? quasi impossibile. Anche se la Campa • paia Io volesse, anche .se la Banco (come in/atri si é praticamente verificato) ne avesse tutte le intenzioni, perché quegli italiani erano dei valorosi lavoratori e dei tecnici appressati, 'c'è lo stesso governo egiziano che si oppone al ritorno di essi nei posti che un tempo occupavano. L'fltfto CffifTl gtl Niift! W questo atteggiamento del governo egiziano frutto di una particolare animosità ed ostilità del resto ingiustificabile degli egiziani nei confronti degù italiani? Crediamo ehe non sia cori. La guerra agli italiani ei inserisce svio come un elemento nel complesso dettaostilità egUzana verso gU europei in genere e gli infissi in particolare: é un dato del nazionalismo xenofobo degli arabi in questo rinverdire mondiale di nazionalismi indigeni, Ohe dall'Egitto all'Indonesia solleva ta «a primaverile tumulto di rivolta tutti i popoli ài colore assoggettali contro la posizioni imperiali di tutti i dominatori occidentali. Naturaimente ehi dai marosi di quo-soUevazione nazionalistica 3 * progressive * é per prima e Idi rettamente sollecitata, in tatti * punti e in tutu i «odi sto giunture «itoli del ano anfibio sistema geo-politico, è proprio ^Inghilterra, tt cui tessuto imperiale si rivela sempre pia delicato e instabile. Cosi é qui ta Battio: Tinglose è il primo bersaglilo a ricevere furio ostile e la sassata, poi gli altri europei, e tra essi gU italiani, li riescono di rimbalzo. Ma d'altra parte bisogna atre ehe lo rivolta non é aWtaglcse in particolare (f'inglese é solo l'europeo pia rappresentativo, presente e potente) ma al bianco e un'europeo in genere, ehe gli egiziani ormai sentono sempre piò come intrusi e sfruttatori e di cui credono infine di poter fare a meno. L'attacco è a tutte le posizioni desti europei «rito «ita civile ed economica del paese; per cui se U governo egiziano d oppone al ritorno di impiegati italiani nelle banche' egiziane ehe pur tt rivorrebbero, e gli egiziani tetti fanno attuiti sd ostradonismo al lavoro degli UiHani ritornanti otte aziende e ai magazzini, e rendono loro la vita difficile, é perché quelle abbandonate dagli italiani in conseguenza dello stato di guerra erano tutte posizioni perdute per gli europei e che non si vogliono ora vedere agli europei ritornare, a ribadire una ptostleeasà pratica e morale che era andata demolendosi e che il rinverdito asalsaatiatao aea sopporto di veder riedificata. lappolarità htinuduah? Cerio anche qui, nei discorsi sfiduciati degli italiani, e negli scarsi riflessi ehe i nostri casi hanno «alto grande stampo egiziano, lo posizione «to» rais e politica deWItaHa appare gravemente compromesso, come quella di un paese isolato e brancolante nel baio tra torte le porte chiuse detto società internazionale. La Bouree Egyptienne Falrro giorno parlava in tote tono del nostro paese: e poeto di fronte atta dura realtà détta sua impopolarità internazionale ». Non migliora lo nostra posizione morale quel feroce autolesionismo, quel complesso di inferiorità sorgente dagli errori del passato (non tatti nostri ed ormai ampiamente scontati) che insidiano lo Muco detto nostra politica estera e la rendono ambigua, timida ed inoperante «ella difesa dei nostri pin vitali e sacrosanti interessi. VEgitto di oggi dunque, facendo perno sullo spirito islamico che ha «ella Università teologica di Bl Azar a suo sacrario e la sua cittadella, non è amico agli italiani coste non lo é agli ingles' e a tutti gli europei; poiché gli evoluti ed occidentalizzati egiziani, ehe indossano grige vesti europee sotto la fiammante affermazione di islamismo s di fedeltà alle origini del tarbush rosso, si sono sme morali essere l'Egitto, oltre ehe un dono geografico del Nilo (.cioè di Dio) anche un dono détta civiltà e del lavoro europei, nonché (ciò ehe forse é pia praticamente importante) a paese cui l'Europa ho fatto il dono dolceamaro di queliti piccola vena d'acqua Che congiunge oriente e accidente. Problematico regolo: dolce-amaro fin dalle origini. Bd oggi certo più amaro ehe dolce. Ezio Bacino