Come camosci su e giù dallo Chaberton di Alberto Gaino
Come camosci su e giù dallo Chaberton In centoventi hanno partecipato alla sedicesima edizione della marcia alpina di Cesana Come camosci su e giù dallo Chaberton Ha vinto in un'ora e mezzo un operaio della Val d'Ossola - Solo tre non sono arrivati al traguardo o n o i n DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CESANA — Ventitré chilometri, forse un po' meno. Nessuno lo sa con esattezza. Si sale dal 1760 metri di Claviere sul fianco della montagna, per sbucare, oltre il Rio Secco, in territorio francese. Si sale ancora per nuovi sentieri dove la vegetazione si dirada. Si sale con un ultimo terribile strappo sino al 3130 metri del Monte Chaberton. Poi l'asfissiante discesa sulla ghiaia, un pianoro per tirare il flato, e giù nel fitto di una pineta, introduzione ad un canalone ripidissimo e al salto sulla pietraia del Rio Mannet. ultimo ostacolo prima di rotolare tra le case di Cesana. Tutto questo salire e scendere è una gara di «marcia alpina». Gli appassionati lo conoscono come il Trofeo Monte Chaberton, orazione numero sedici nel 1982. Con molta buona volontà e qualche milione l'ha organizzata 11 Comune di Cesana. Ieri, alle 9.30. che piovesse o sbucasse il sole sarebbero partiti comunque in centoventi. Operai, casalinghe, pensionati e professionisti, molti valligiani, qualche cittadino: si sono arrampicati sul primo pendio come se andassero alle Termopoli, decisi a misurarsi nell'impresa epica dopo sei giorni della «solita vita». Già al terzo chilometro 1 più si piegavano sulle ginocchia di fronte ad un sussulto della montagna. Dietro il saltabeccare agile del migliori, sono andati su stoicamente. E sono arrivati, prima al Forte Chaberton, poi al traguardo. Tutti meno tre. Il primo ha «chiuso- in un'ora, 33 minuti e. volendo contare anche gli spiccioli, 18 a o o , E e . n o 8 secondi. L'ultimo si è presentato a Cesana oltre due ore e mezzo dopo. Ma tra 1 due, Mario Adreolottl. anno di nascita il 1952. e Amato Patrone, classe 1907. ci sono pure 45 anni di differenza. Il gesto atletico di Andreolotti e dei suol inseguitori (Dalmasso. i fratelli Ruffino, lo sfortunato Chiampo) ha assorbito la naturalezza dei camosci nel planare sulla roccia. e a i i o, a. Arrotando* i garetti sulle creste delle montagne sono diventati cursori d'alta quota e di un'altra dimensione. Ma che dire del cittadino e pensionato Patrone e di sua moglie Alda De Grandis, scopertasi podista alpina quando ormal viaggiava attorno al sessantanni? L'arzilla coppia se n'è tornata a Torino dicendo: «l'anno prossimo non gareggeremo più. Per lasciare via li¬ bera ai giovani». Ci sarà naturalmente Andreolotti, per battere ancora il suo record, In mancanza di nuovi avversari. Ieri si è porlato a casa una medaglia d'oro. Al paese, Bognanco, un piccolo punto sulla carta geografica della Val d'Ossola un negozio di articoli sportivi gli rifornisce tuta e scarpette. Alberto Gaino i ii l tPPPssscncn Mario Andreolotti, vincitore della gara. concorrenti affrontano i ripidi sentieri dello Chaberton
Persone citate: Alda De Grandis, Amato Patrone, Dalmasso, Mario Adreolottl, Mario Andreolotti, Patrone, Ruffino
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