In funzione il tribunale della libertà Presentato ai giudici il primo ricorso

In funzione il tribunale della libertà Presentato ai giudici il primo ricorso Da ieri in vigore la legge che tutela i cittadini da arbitrii e arresti ingiustificati In funzione il tribunale della libertà Presentato ai giudici il primo ricorso La richiesta di riesame è del fidanzato dell'impiegata infedele del Comune di Chivasso - Ma il caso, precedente alla nuova normativa, forse non potrà essere esaminato - L'incarico affidato per ora alla sezione feriale Il «tribunale della libertà", il nuovo organismo che dovrà tutelare 1 cittadini da possibili arbitrii e arresti ingiustiticati del giudici, è una realtà. La legge che l'ha istituito è entrata in vigore da ieri. In pratica però, prima che il nuovo istituto cominci a funzionare, occorrerà un po' di tempo. Bisognerà attendere soprattutto che i giudici rientrino dalle ferie. Provvisoriamente, il suo ruolo sarà svolto dalle sezioni feriali, almeno lino al lo settembre quando la maggior parte dei magistrati rientrerà In servizio. Ieri è stato presentato il primo ricorso. Lo ha depositato, alle 10, all'utlicio istruzione, l'avv. Brigandl. difensore di Daniele Zuin. fidanzato di Liliana Vitiello, l'impiegata «infedele» del comune di Chivasso (avrebbe sottratto 52 milioni). Il giovane è stato arrestato una decina di giorni fa in esecuzione di un ordine di cattura spiccato ai primi di agosto. Il caso però non potrà essere esaminato dai giudici del -tribunale della libertà-. La richiesta di esame deve riguardare i provvedimenti emessi dopo l'entrata in vigore della legge, gli ordini e mandati di cattura spiccati cioè da ieri mattina. Ma cos'è questo «tribunale della libertà» che ancor prima di nascere ha già suscitato qualche perplessità e molte speranze? Vediamo cosa prevede la legge. In tutti i tribunali della provincia è costituita una nuova sezione penale (composta come le altre da tre giudici) alla quale potrà ricor¬ rere chiunque ritenga di essere stato colpito ingiustamente da un ordine o mandato di cattura della magistratura. La «richiesta di riesame» (così si chiama il ricorso) può essere presentata solo se il provvedimento è facoltativo, se cioè è stato deciso a discrezione del giudice. Ricordiamo che sono obbligatori i mandati e gli ordini di cattura per delitti contro la personalità dello Stato, traffico di stupe¬ facenti, falsificazione di moneta e in genere per tutti i reati con una pena non interiore a 5 anni nel minimo. Il detenuto ha cinque giorni di tempo per rivolgersi al «tribunale della libertà». L'istanza va fatta al magistrato, sostituto procuratore o giudice istruttore, che ne ha ordinato l'arresto. Quest'ultimo a sua volta deve trasmetterla subito o al massimo entro 24 ore, assieme agli atti del procedimento, al «tribunale della libertà» che avrà tre giorni di tempo (prorogabili con decreto motivato per altri tre giorni) per_decidere, in camera di consiglio, la conferma o la revoca del mandato o dell'ordine di cattura. In sette giorni quindi 11 detenuto conoscerà la sua sorte. In ogni caso, se entro 11 tempo fissato il tribunale non avrà preso alcuna decisione, il detenuto sarà scarcerato. La legge prevede anche che d'ora in poi il giudice potrà spiccare lordine o il mandato di cattura (facoltativo) solo se ricorrono determinate condizioni, quali la pericolosità dell'imputato, il pericolo di fuga, il rischio di «confusione» delle prove. Nel provvedimento dovrà «specificatamente enunciare» gli indizi di colpevolezza, non basteranno più come è stato finora generiche indicazioni di prova. Il magistrato potrà disporre, invece della cattura, l'arresto domiciliare anche se questo tipo di provvedimento, secondo molti, non sarà di facile attuazione. Al «tribunale della libertà» si può presentare appello anche contro le ordinanze del pretore e del giudice istruttore sulla libertà personale. Per ora e fino al 15 settembre le decisioni saranno prese dalla sezione feriale. A metà1 mese sarà nominata la nuova terna di giudici della libertà che copriranno l'incarico fino a dicembre. Nino Pietropinto

Persone citate: Liliana Vitiello, Nino Pietropinto

Luoghi citati: Chivasso, Comune Di Chivasso