Socialismo in salsa greca di Ferdinando Vegas

Socialismo in salsa greca OSSERVATORIO Socialismo in salsa greca Le dimissioni di Stathis Panagulis da sottosegretario agli Interni e la sua successiva espulsione dal Pasok (il partito socialista panellenico) hanno indubbiamente motivi di fondo d'ordine politico; non si possono però escludere anche motivi personali, dato il modo di comportarsi del primo ministro Papandreu con i suoi collaboratori. In un inserto dcVìEconomist dedicato alla Grecia si dice che «nel governo tulli i ministri sono completamente asserviti ai capricci del primo ministro», tanto che il Pasok potrebbe più accuratamente chiamarsi il partito di Papandreu (il quale del resto l'ha fondato nel 1974). Fa eco, in un ritratto apparso su L'Express, la dichiarazione di un ex compagno di Papandreu: «Un militante, per lui, è un tipo in grado di fornirgli un'auto, un altoparlante e gente per applaudire». Sono giudizi sarcastici, ma comunque di taglio psicologico, mentre Panagulis ha scagliato un'accusa politica molto grave, parlando di «socialismo adulterato da nazionalsocialismo». E' vero che vi è una componente nazionalistica nella politica estera di Papandreu, ma le promesse elettorali di ritiro dalla Cee e dalla Nato e di allontanamento delle quattro basi americane dalla Grecia non sono stale mantenute: sarà per l'influenza del presidente della Repubblica Karamanlis. sarà per calcoli realistici, sta il fatto che il nazionalismo di Papandreu si è limitato ad affermazioni verbali, a gesti d'effetto (riconoscimento diplomatico dell'Olp, apertura di un'ambasciata a Cuba) più che altro per punzecchiare gli Stati Uniti e dare intanto ai greci, a buon mercato, prova d'indipendenza. Se ci volgiamo a considerare la politica interna, anche sotto questo riguardo al termine «socialismo!» non corrisponde niente di cosi sovver¬ sivo da giustificare il più remoto paragone col nazionalsocialismo. Anzitutto Papandreu, come linea generale programmatica del suo socialismo, intende puntare, più che sulle nazionalizzazioni, sulla partecipazione e sulla collaborazione fra lo Stato e i privati: non tanto, quindi, redistribuzione della ricchezza esistente, quanto piuttosto creazione di nuova ricchezza mettendo a frutto le risorse del Paese. La prima importante legge in materia economica, approvata alla fine di giugno, prevede appunto incentivi e garanzie statali per gli imprenditori che investiranno nelle zone meno industrializzate e al contempo una «equa partecipazione» dello Stato ai nuovi investimenti. D'altra parte la situazione economica, con la fine del «miracolo» dell'ultimo ventennio, non imputabile certo al governo socialista, consiglia la massima prudenza prima di avviare riforme. L'ampio rimpasto ministeriale effettuato ai primi di luglio dovrebbe servire appunto per affrontare con maggiore efficienza la crisi, combattendo anzitutto la disoccupazione e l'inflazione. Le innovazioni principali del primo governo socialista greco sono in sostanza ancora al di qua del socialismo: cosi il decentramento amministrativo, l'istituzione in corso di un servizio sanitario nazionale, la legalizzazione del matri nionio civile e altre misure sempre nel campo dei diritti I civi'i- Ferdinando Vegas

Persone citate: Karamanlis, Panagulis, Papandreu

Luoghi citati: Cuba, Grecia, Stati Uniti