A Milano si smentisce ritrovamento dell'assegno dato ai killer di Rosone
A Milano si smentisce ritrovamento dell'assegno dato ai killer di Rosone Interrogato l'industriale Berlusconi A Milano si smentisce ritrovamento dell'assegno dato ai killer di Rosone MILANO — Proseguendo nella sua serie di interrogatori di persone che hanno avuto a che fare con Flavio Carboni o con Roberto Calvi il sostituto procuratore Pierluigi Dell'Osso è giunto ieri al capitolo dell'imprenditore edile milanese Silvio Berlusconi, costruttore delle citta satellite 'Milano 2 e Milano 3, accanito sostenitore delle televisioni commerciali nel nostro paese oltre che proprietario della rete Canale 5, nonché interes sato in attività editoriali. Berlusconi, il cui nome era sugli elenchi degli iscritti alla Loggia P2 trovati dalla Guardia di Finanza a Castiglion Finocchi nella villa del vene rabile maestro Licio Gelli, < giunto al palazzo di giustizia pochi minuti prima delle 17.30. E' subito entrato nell'ufficio del giudice che lo ha sentito come teste. 'Immagino — ha detto ai giornalisti Berlusconi prima di essere ascoltato —che la mia convocazione sia da mettere in relazione al fatto che conobbi tempo fa Flavio Carboni, ma non saprei dire altro». Carboni in effetti rappresentava il venditore di un terreno acquistato dall'imprenditore milanese in Sardegna e sul quale si progetta di costruire un nuovo quartiere residenziale ad Olbia, denominato «Olbia 2». Lo stesso Carboni, secondo quanto si è saputo, avrebbe sollecitato Berlusconi ad avere un incontro col gran maestro della massoneria Armando Corona, allora presidente del Consiglio regionale sardo. Per quanto riguarda le indagini in Svizzera, è stata smentita dagli investigatori la voce secondo cui sarebbe stata avviata una seconda pratica di estradizione per Flavio Carboni con la contestazione di nuovi reati oltre ai quattro indicati sulla docu mentazione già inviata alle autorità elvetiche. Al palazzo di giustizia di Milano non ha trovato poi al cuna conferma la voce di un ritrovamento in Svizzera di un assegno (o di una matrice di un assegno) di 200 milioni che consentirebbe un passo avanti nelle indagini per tentare di risalire ai mandanti dell'attentato contro l'ex vice presidente e direttore genera le del vecchio Banco Ambrosiano Roberto Rosone, A proposito delle notizie di stampa diffuse nei giorni scorsi circa gli accertamenti nelle banche svizzere e il blocco di somme di denaro deciso dagli inquirenti elvetici, nes- 1 susaoSrippeefndadrczElicottero suna segnalazione ufficiale sarebbe stata fatta fino ad ora ai magistrati italiani Sembra si tratti di somme che riguardano movimenti di ca pitali estero su estero. cioè provenienti da consociate estere del Banco Ambrosiano e finiti in Svizzera. Se cosi fosse non si potrebbe nemmeno contestare l'esportazione di capitali. L'iniziativa spetterebbe alle autorità elvetiche che, avendo bloccato il denaro considerato «sporco», potrebbero contestare il reato di ricettazione.
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