Le due crisi peruviane di Ferdinando Vegas

Le due crisi peruviane Le due crisi peruviane Belaùnde Terry: un difficileL'ondata di terrorismo che si è abbattuta sul Perù, costituisce l'aspetto più appariscente della crisi della Repubblica andina, ma in sostanza si tratta di un gruppo di guerriglieri (Sentiero Luminoso) i quali, già per il solo fatto di autodefinirsi maoisti, dimostrano il proprio anacronismo. La vera gravità della crisi sta nella situazione di fondo del Paese, quale si presenta all'inizio del terzo anno della presidenza di Fernando Belaùnde Terry. Questi era riuscito a compiere uno spettacolare ritorno politico vincendo le prime elezioni dopo dodici anni di regime militare e rientrando cosi il 28 luglio 1980 in quel palazzo presidenziale dal quale i militari lo avevano cacciato con il golpe del 3 ottobre 1968. Grandi erano le speranze riposte in Belaùnde due anni fa, ma ancora più grandi erano le difficoltà che egli doveva affrontare raccogliendo l'eredità del regime militare. Questo regime, infatti, aveva segnalo una svolta irreversibile nell'intéra storia del Perù, con effetti che si faranno ancora sentire per lungo tempo. La prima fase, sotto la presidenza del generale Velasco Alvarado, si qualificò come una rivoluzione, e veramente lo fu, sulla linea di un'ideologia nazionalista e antioligarchìca, che voleva realizzare il ^perutmismo come..terza, yja fra comunismo e capitalismo. Così la riforma agraria tlel giugno 1969,' con "l'espropriazione delle grandi e mini proprietà, abbatté il potere dell'oligarchia fon diuria, introducendo forme associative di proprietà t gestione. Era un tentativo di tra sformare la società dall'alto, che l'anno seguente si volle applicare all'industria, con l'istituzione della «comuni tà industriale», che prevedeva la partecipazione del lavoro agli utili, alla dire zione e alla proprietà dell'a¬ le terzo anno di presidenza zienda. A questo punto la borghesia industriale ruppe con i militari; il regime dapprima si radicalizzò, poi rovesciò l'indirizzo, sostituendo (nel 1975) Velasco Alvarado con il generale Morale? Bermùdez, sotto il quale si svolse la seconda fase; stabilizzazione dell'economia secondo linee «Ortodosse» tracciate da un gruppo di tecnocrati civili d'accordo col Fondo Monetario Internazionale. Infine, redatta una nuova Costituzione, il potere fu restituito ai civili. Belaùnde Terry trovava quindi nel 1980 un Perù profondamente diverso da quello del 1968, per gli effetti della riforma agraria, per il rafforzamento della borghesia e della maggiore politicizzazione delle classi medie e popolari. Il punto critico fondamentale stava nell'economia, la quale, nonché prestarsi alla realizzazione delle promesse elettorali, andava peggiorando sotto ogni aspetto: la politica neoliberale, sul modo argentino e cileno, finiva col provocare quella che la Neue Ziircher Zeitung non esitava a definire «una situazione economica catastrofica». Il sol, la moneta peruviana,: si svaluta di giorno in giorno; l'inflazione è arrivata al 40 per cento nella prima metà di quest'anno, ma i salari sono saliti appena in media, del 21 per cento; i disoccupati o sottoccupati nelle città sono circa il 50 per cento, smentendo la promessa di Belaùnde di creare un milione di forze di lavoro. Intanto continua lo «smontaggio» delle rifor me, per esempio tagliando i fondi alla previdenza socia le, irretendo l'attuazione della riforma agraria in im picei burocratici, favorendo la scuola privata. La crisi del Perù è quindi, oltre più che economica, la crisi di un tentativo impossibile di tornare indietro. Ferdinando Vegas

Persone citate: Morale, Velasco, Velasco Alvarado

Luoghi citati: Perù