Pirati all'arrembaggio di uno yacht rapinano 50 milioni a due tedeschi

Pirati all'arrembaggio di uno yacht rapinano 50 milioni a due tedeschi L'assalto da bordo di un motoscafo nel Golfo di Napoli Pirati all'arrembaggio di uno yacht rapinano 50 milioni a due tedeschi Si sono finti finanzieri - Saliti a bordo hanno puntato i mitra e fatto razzia - Prima di fuggire hanno gettato in mare radio e chiavi del panfilo - Indagini tra i contrabbandieri DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Pirati nel Golfo di Napoli. In tre sono andati all'arrembaggio di un motoscafo d'altura razziando de¬ naro e preziosi per circa 50 milioni. Vittime due turisti tedeschi, marito e moglie, in vacanza nel Mediterraneo su un panfilo Riva Soperamerica di 48 piedi (costa sugli 800 milioni). Provenienti da Montecarlo, dopo due tappe a Ischia e a Capri. Ermer Ruppertzhope, 45 anni commerciante di Dusseldorf, e Erika Bianche, di 40 anni, avevano prenotato una stanza in hotel a Sorrento, ma prima di sbarcare hanno puntato in direzione di Pozzuoli per sottoporre il motore dell'imbarcazione ad una revisione prima di riprendere il mare aperto. Una tranquilla traversata con 1 motori non spinti al massimo da Punta Campanella, proprio di fronte ai Faraglioni, alla Baia di Pozzuoli, lasciando Napoli appena sulla destra. A tallonare 11 cabinato con bandiera tedesca è però comparso un motoscafo con due grandi bandiere italiane a poppa e a prua. Una barca veloce, di colore beige: una di quelle che una volta si chiamavano «motoscafi blu», e che ancor oggi, nonostante abbiano cambiato colore, compongono la flottiglia dei contrabbandieri. A bordo tre uomini in tuta blu. Il motoscafo si affianca alla «barca» tedesca, poi un ordine secco: Alt, dogana». Uno degli uomini impugna un mitra. Erika Bianche, che conosce discretamente l'italiano, consiglia al marito di fermare i motori per quello che sembra un normale controllo. I due turisti aiutano due dei tre uomini a salire a bordo. Ma d'improvviso le canne dei mitra sono puntate contro di loro: 'Mettetevi seduti, state buoni e non vi accadrà nulla». Uno del rapinatori tiene a bada i due .tedeschi, l'altro fruga nelle cabine e nelle borse da viaggio. Il bottino è notevole: 10 mila marchi tedeschi. 4 mila franchi francesi, un paio di milioni di lire italiane, poi catenelle d'oro, orologi, bracciali, due anelli, pure d'oro con brillanti, poi ancora due macchine fotografiche, con tutti gli accessori e un potente cannocchiale. Presi tutti i valori, i banditi gettano in acqua la radio di bordo e le chiavi dell'avviamento, scendono sul loro motoscafo e fuggono. Le vittime della rapina, con le copie delle chiavi, mettono in moto e raggiungono Sorrento, raccontano l'accaduto a un marinaio dell'ufficio marittimo della città, poi vanno a riposare. Qualche ora dopo Ermer Ruppertzhope raggiunge il comandante Antonino Cannavate per la denuncia dettagliata. Comunque commenta: -Peccato, ma non saranno certo tre rapinatori a rovinarmi le vacanze. Avevo deciso di far tappa a Sorrento e resterò qui un paio di giorni in attesa che dalla Germania mi accreditino un po' di soldi. Poi riprenderò il mare», aj.

Persone citate: Antonino Cannavate, Erika Bianche