Panfili francesi in fuga dopo la stangata Mitterrand fanno vela verso Sanremo di Pier Paolo Cervone

Panfili francesi in fuga dopo la stangata Mitterrand fanno vela verso Sanremo Lasciano la Costa Azzurra in fretta e furia Panfili francesi in fuga dopo la stangata Mitterrand fanno vela verso Sanremo QAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SANREMO—Costa Azzurra adleu. Per i «signori dei mare», il vero paradiso non è più a Montecarlo, o Beaulleu o Juan-les-Plns. Adesso si chiama Loano, Alassio. ma soprattutto Portosole a Sanremo. Fuggono dagli scali francesi dopo la 'Stangatadecisa dal governo di Mitterrand per moralizzare gli usi dello yachting d'alto bordo: tre franchi al giorno per ogni tonnellata di stazza lorda, una tassa di stazionamento oltre alla normale tariffa e una imposta aggiuntiva del 18% sulla quota di abbonamento per chi si ferma più di un anno. Una vera e propria fuga Yacht e panfili hanno mollato gli ormeggi in fretta e furia e hanno lasciato la Costa Azzurra. Poche miglia di mare per non essere salassati: 600 mila lire al giorno a Cannes. Saint-Tropez e scali vicini. 60 mila dalle nostre parti. Una alla volta «barche» da 15. 20 e 30 metri hanno fatto rotta per l'Italia. Il provvedimento francese colpisce in particolare panfili che battono bandiera di Gibilterra, Cipro, Panama, Liberia, Malta. Ci sono rimasti male gli svizzeri che pensavano di aver un trattamento agevolato, invece anche loro devono pagare, Mitterrand è stato categorico: se non ci sono accordi doganali di reciprocità con la Francia, la flotta del miliardari deve dare il suo contributo alle casse dello Stato. I porti della Riviera ligure non hanno più posto nemmeno per un gozzo. Oli ormeggi erano pochi' prima, figuriamoci adesso. A Portosole larghi sorrisi e grande soddisfazione. Dice il direttore dello scalo, Pier Franco Qavagnln: «Tutti hanno,scoperto allim- provviso che il nostro approdo è uno dei più attrezzati d'Italia. Sono lanuti, si sono trovati bene e molti sono rimasti». Aggiunge il capitano Biso. comandante del circondarlo marittimo: «Con la fuga c'è stato il conseguente cambio di bandiera. Sono entrati in porto panfili panamensi, liberiani, svizzeri, e sono usciti con le insegne inglesi. Ma non tutti sono rientrati in Francia». La dogana transalpina ha fatto un'Inchiesta. Le cifre ufficiali dicono che dal primo gennaio ad oggi, su 600 ospiti fissi, hanno lasciato la Costa Azzurra 120 «barche» verso lidi più ospitali fiscalmente. Il prefetto di Nizza. Pierre Lambertin. ha cercato di tranquilizzare gli operatori economici del dipartimento: « Va bene, l'inchiesta ha stabilito che 120 yacht si sono allontanati dai porti francesi. Ma non si può ancora confermare che si tratti di trasferimenti definitivi né conoscere in maniera certa le cause che lo hanno provocato». Anche uno degli ufficiali del Comand du port di Nizza. Francois Congré. tende a minimizzare: 'Fuga? Ma no, gli yacht vanno in Italia solo per fare rifornimento, poi ritornano». Ma intanto il signor prefetto qualcosa ha corretto, con il consenso della direzione generale della dogana. Se 1 panfili non sono di società ombra ma appartengono a persone dall'identità accertata, lo Stato francese fa uno sconto. 'Resta il fatto — sostiene il colonnello Eugenio Sicurezza, comandante del compartimento marittimo di Imperia — che i nostri approdi turistici sono diventati più economici. In Francia fanno pagare tre franchi per ogni tonnellata di stazza lorda al giorno, da noi le tariffe sono ferme dal 1978:120 lire al giorno per ogni tonnellata di stazza lorda per le barche non superiori alle 50 tonnellate, 150 lire per quelle che superano questo limite». Pier Paolo Cervone

Persone citate: Biso, Comand, Eugenio Sicurezza, Francois Congré, Mitterrand, Pier Franco Qavagnln