Spadolini pronto ad una nuova logge perché non si ripeta il «caso Alfa » di Ettore Massacesi

Spadolini pronto ad una nuova logge perché non si ripeta il «caso Alfa » Forti preoccupazioni di sindacati e imprenditori dopo il provvedimento del giudice Spadolini pronto ad una nuova logge perché non si ripeta il «caso Alfa » Sono i 97 dipendenti in cassa integrazione che hanno fatto causa ritenendosi discriminati e l'hanno vinta - La richiesta di una norma «adeguata» è stata fatta da Lama Mandelli: le relazioni industriali non possono essere affidate alle decisioni dei pretori ROMA — Sindacati e Conf Industria, questa volta e senza riunioni preliminari, si dicono d'accordo: «La sentenza del pretore di Milano, oltre che gravissima, è pericolosa: n commento è unanime. Anche Spadolini, nonostante impegni e problemi, negli incontri a Palazzo Chigi non ha nascosto 1 suoi timori: quando si presenterà alla Camera con il programma del nuovo governo, il testo del discorso avrà accenni al caso dei 97 dipendenti dell'Alfa Romeo e della sentenza che li ha reintegrati nel posto di lavoro. E, in particolare, affronterà la questione della rappresen tanza dei lavoratori da parte del sindacato. Cortile di Palazzo Chigi, mezzogiorno di ieri. Sta per scendere la delegazione CgilClsl-Uil e sono appena arriva ti Merloni e Mandelli. Le prime dichiarazioni già lasciano intendere gli orientamenti Dopo le questioni generali proposito di politica economica dello •Spadolini bis», ecco le reazioni alla sentenza del pretore Amedeo Santosuosso. •Anche per i datori di lavoro —dice Mandelli—è stata una decisione grave: le relazioni industriali non possono essere affidate alle sentenze dei pretori. Noi, nel caso di cassa in tegrazione, ci dobbiamo accordare con il sindacato, non con la magistratura: Secondo il vicepresidente della Confindustria, •con questa gravissima decisione i sindacati oggi sperimentano, alla rovescia, le sentenze della magistratura che un tempo erano loro favorevoli: Nessuno, tuttavia, né Confindustria né sindacato, ha voluto esprimere considerazioni sulle va lutazioni che hanno portato il pretore milanese a questa .sentenza tanto discussa. Il pretore Santosuosso pare abbia applicato la legge alla let■ tera, forse troppo, ma comunque senza uscire dai binari del codice. E, appunto per questo motivo, ora sindacato e Confindustria sollecitano una modifica alla legge. Spa dolini ha preso nota. Merloni e Mandelli sono andati da Spadolini ed è scesa la delegazione sindacale. Lama, prudente ma contrariato, ha dettato subito le sue opinioni. «£' vero che là magi stratura deve applicare le leggi e i magistrati devono esser liberi di esprimere il loro giudizio — ha detto —, ma se in Italia non esiste una norma che consenta ai sindacati di rappresentare i lavoratori nel loro insieme, specie per quanto riguarda i problemi della mobilità e della cassa integrazione, e tuttavia li costringe a trattare solo per quanto riguarda i licenziamenti, allora, come federazione unitaria, io chiedo una legge che sia adeguata'. Per Lama, se passa il principio applicato dal pretore milanese, il sindacato fa un salto indietro di almeno cent'anni, •quando il singolo lavoratore, tfdcAscatsp•t teoricamente, era libero di difendersi oppure no». Stretto dai cronisti, Lama aveva accanto il segretario aggiunto Agostino Mari anetti: -Ur.a sentenza stravagante — ha commentato —, nel senso che apre la strada al pericolo di trasformare le relazioni industriali in una giungla: Poco più indietro Pierre Camiti: •Anche Spadolini—ha rivelato — è apparso preoccupato per gli effetti di questa sentenza che, non a torto, riteniamo possa esser definita reazionaria». Nella Uil. ha riferito Enzo Mattina, le perplessità si erano manifestate già quando i 97 dipendenti messi in cassa integrazione dopo l'accordo tra azienda e sindacato ave vano presentato ricorso in pretura. «Questo sentenza — ha spiegato Mattina — può sembrare di sinistra, ma a noi pare che vada proprio a destra. In modo molto chiaro dobbiamo dirci che i pretori non risolvono e non possono risolvere i problemi di sviluppo industriale del Paese. Se cosi fosse, questi sarebbero risolti a colpi di sentenze pretorili. Ma non credo — ha con eluso Mattina—che in questo caso gli operai ci diano addosso». Esiste, comunque, un problema aperto: e se lavoratori di altre aziende si comportassero come i 97 dipendenti dell'Alfa Romeo, e trovassero una sentenza che ricalca lo schema di interpretazione legislativa seguito dal pretore Santosuosso? Per Mattina, questo interrogativo esiste, e appunto solo il ricorso a una modifica di legge potrebbe portare alla soluzione. 'Siamo di fronte a una posizione della magistratura su una questione spinosa — ha risposto il vicesegretario Uil—e ci sembra che faccia prevalere la tutela del singolo lavoratore rispetto all'interesse collettivo di salvaguardare l'insieme dei lavoratori e l'attività produttiva». Giovanni Cerniti Luciano Lama Ettore Massacesi

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