La sedia vuota di Vittorio Zucconi
La sedia vuota La sedia vuota (11 Giappone riprende suo malgrado un posto tra le grandi potenze) o i e , e e i a ri e e i nren in mi DAL MCTRO COfmtSPONDENTC -TOKYO — Come da un massiccio movimento tellurico; p un maremoto da oceani tropicali, cosi dalla grande reloessione mondiale in corso stanno nascendo, a Oriente e ad Occidente, nuove isole di potenza e nuove fosse di debolezza. Mentre le scosse continuano, e altre si preparano, già si intuisce che il decennio del grande «scippo» petrolifero sta disegnando inesorabilmente la prossima geografia politica del XXI secolo. In Europa, la brutalità dei conti economici, più forti di ideologie e intenzioni spinge gli alleati dell'America all'aggancio energetico con l'Unione Sovietica, in una scelta che non ha precedenti (una «lite in famiglia» minimizza preoccupato Schmidt). E che—giusta o sbagliata—è intrinsecamente politica. In Oriente, l'angoscia di un'America già scavalcata sul terreno della potenza militare dall'Urss e oggi Umorosa del sorpasso tecno-industriale da parte giapponese, sta coagulando fattori economici, politici, strategici e spinge il Giappone aesseredi nuovo quel che aveva giurato a se stesso di non diventare mai più: una potenza. I meccanismi di difesa soggettivi, cioè politici, vengono a uno a uno divelti, dall'onda di una crisi che minaccia i presupposti socio-economici, quindi la stabilità politica delle-democrazie: da qualche anno tutte le consultazioni elettorali dimostrano non già che il «mondo va a destra» o «a sinistra» ma che la fluidità di umori « opinioni ha raggiunto livelli prossimi alla confusione. Mentre l'impotenza dei governi, dei partiti, delle soluzioni politiche si può constatare ogni giorno, a Parigi come a Roma, a Londra cóme a Bruxelles. E non potrebbe essere diversamente se si tiene a mente che lo «scippo» petrolifero è costato alle democrazie industriali irt- 9 anni 1JJ trilioni di dollari (mille e ottocento milioni di iniliardi di lire) in mancata crescita, secondo il calcolo di due studiosi americani, Yergin di Harvard e. Hillenbrand dell'.Atlantic Institute». Cifre superiori alle forze di singoli governi o partiti. Ma la stessa crisi non produce gli stessi effetti sui due versanti del mondo. Se in Europa mette a nudo la realtà di nazioni forse definitivamente condannate dalla propria confusione alla parte di «arlecchino servo di due padroni, in Estremo Oriente l'onda degli Anni 70 e 80 maschera una potenza nascosta, mimetizzatasi a lungo nella sua innocua forza economica e nella lontananza fisica dai focolai di scontro. L'aver saputo superare, come nessun altro Paese, il doppio assalto dello choc petrolifero ha spinto il Giappone inevitabilmente sul proscenio del mondo. Il resto, la forza militare, il sentimento di ritrovato orgoglio nazionalistico, glieli sta restituendo Vittorio Zucconi (Continua a pagina 2 In seconda colonna)
Persone citate: Hillenbrand, Schmidt, Yergin
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