Schmidt: «Non è lo Stato che deve salvare l'Aeg»

Schmidt: «Non è lo Stato che deve salvare l'Aeg» Esclusa una partecipazione nel grande gruppo in crisi Schmidt: «Non è lo Stato che deve salvare l'Aeg» Solo aiuti per l'esportazione - Appello dell'azienda ai fornitori BONN — In una intervista alla televisione tedesca. 11 cancelliere Helmut Schmidt ha detto di escludere una partecipazione dello Stato al gruppo elettrotecnico Aeg. Secondo Schmidt, non si può commentare con un'alzata di spalle il fallimento di piccole imprese e poi improvvisamente, nel caso di un grande gruppo, usare altri pesi e altre misure. 'Lo Stato non è l'officina di riparazione delle imprese economiche pri vate», ha detto Schmidt, il quale però ha aggiunto che essendo nel caso della Aeg in gioco un grande numero di posti di lavoro «Io Stato farà tutto ciò che farebbe anche per altri: garanzie di esportazione e anche altre garanzie, se saranno ragionevolmente fondate». A conclusione di un incontro tra l rappresentanti del leader direttamente Interessati alle vicende della Aeg. il portavoce del governo. Lo thar Ruehl. ha detto che urge ora raggiungere chiarezza sull'effettiva situazione del gruppo e che la direzione Aeg dovrà quanto prima esporre un •realistico concetto» di risanamento. Secondo il rappresentante sindacale dell'Ig-Metall del Baden Wuerttemberg. Franz Steinkuehler. vi è il pericolo che la Aeg passi dal concordato al fallimento se le ditte for[.nitrici dovessero consegnane soltanto dietro pagamento per contanti. Sarà quindi necessario, ha detto Steinkuehler, che lo Stato dia garanzie anche alle ditte fornitrici della Aeg. Schmidt ha dichiarato che da quando è al governo, e cioè dal 1974. non è mai venuto meno alla direttiva di negare sovvenzioni statali alle ditte private. Il governo tedesco ha fatto sapere di essere disposto solo a concedere all'Aeg garanzie di credito all'esportazione nonostante le pressioni per un intervento diretto al salvataggio, richiesto dai sindacati, preoccupati dagli oltre 100 mila posti di lavoro in gioco in Germania. Oltre a questi. l'Aeg ha altri ventimila dipendenti all'estero. Schmidt ha detto di essere sempre stato scettico sui tentativi dell'Aeg per uscire dalla crisi, in quanto non andavano alla radice del problema. • Oggi è stato dimostrato che questi tentativi erano tutt'altro che sufficienti; ha detto. Il direttore generale dell'Aeg-Telefunken, Heinz Duerr, ha rivolto un appello a tutte le ditte fornitrici del gruppo, mettendole in guardia dai pericoli di una decisione di fornitura di merci solo contro pagamento anticipato. Una tale politica, infatti — ha detto Duerr — finirebbe inevitabilmente per provocare ciò che egli, chiedendo il concordato preventivo, ha inteso evitare: 11 fallimento della Ae g-Telefunken. Heinz Duerr definisce frutto di notizie pericolosamente false la paura della perdita di 60 mila posti di lavoro alla Aeg-Telefunken. Il cancelliere tedesco Schmidt

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