Il generate di ferro si sente solo di Francesco Santini

Il generate di ferro si sente solo Dalla Chiesa si muove in un ambiente ostile e Roma non manterrebbe gli impegni Il generate di ferro si sente solo C'è già chi annuncia le dimissioni del prefetto - Ha chiesto aiuti, è arrivato soltanto un nuovo gruppo di investigatori - Per i poteri speciali la risposta è negativa - Le conclusioni del Comitato nazionale per l'ordine pubblico non lo hanno soddisfatto - Dalla Chiesa è convinto che la lotta alla mafia non si può limitare a Palermo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PALERMO — Si rinforza l'equipe degli investigatori: giungono a Palermo nuovi specialisti per la lotta alla mafia, ma in città c'è chi annuncia le dimissioni del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa dall'incarico di prefetto. A Villa Whitaker gli uomini del generale fissano la decisione per i primi di settembre. Assicurano che il prefetto di Palermo lascerà la sede se il governo non gli riserverà 11 ruolo di coordinatore nazionale per la lotta alla delinquenza organizzata. I giorni del massacro non hanno portato nuove assicurazioni, e, in questa Palermo di mezza estate, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa si muove in un ambiente ostile, con la classe polìtica dell'isola spaccata sul ruolo, sulle funzioni, sulle .ambizioni» del nuovo prefetto. Il generale ha chiesto a Roma di mantenere gli impegni. Le conclusióni del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica non lo hanno soddisfatto. Il prefetto è convinto che la lotta alla mafia non può essere limitata alla provincia di Palermo o alla Sicilia. OH interessi mafiosi sono estesi all'intero Paese. Le collusioni e le connivenze si intrecciano nella penisola e non sono sufficienti nuovi contingenti investigativi per controllare il fenomeno. Dalla Chiesa ritiene che la guerra delle cosche sia soltanto l'aspetto più evidente, non il più importante. A Roma gli è stato risposto che i compiti di coordinamento sono prerogativa del ministro dell'Interno. DI qui la riflessione sull'eventualità di lasciare Villa Whi- l . i o ra oa o è taker. di allontanarsi da Palermo e dalla Sicilia. L'incertezza domina queste ore. La tregua di metà agosto continua mentre gli inquirenti battono l'asse Palermo- Alcamo-Salemi alla ricerca di un indizio che porti all'ingegnere Ignazio Lo Presti, il costruttore legato agli esattori Salvo, scomparso dal 27 luglio. 81 ricostruiscono gli ultimi affari del professionista che aveva scelto 11 campo della mafia; si risale negli Intrecci di interesse con le cosche perdenti», con quella generazione di quarantenni guidata dagli Inzertllo. i Montade, i Cambino. E riflettono, in questura, sul grande intrigo di una scomparsa. L'ultima lupara bianca» di Palermo innalza i livelli di scontro, sfiora i signori delle esattorie» coinvolge 1 nomi dei Salvo e del Corteo nell'ultima strage. Dalla questura al Palazzo di Giustizia, con 11 rapporto sui «162» boss, capi storici e gregari di rango al quali 11 generale Carlo Alberto Dalla Chiesa imputa quest'ultima stagione di sangue, n rappor to traccia una nuova geografia della mafia: una mappa complessa articolata su due fronti contrapposti. In lotta per 11 potere e il controllo del traffico internazionale degli stupefacenti. Ci sono tutti due generazioni di boss, due ideologie delinquenziali che si confrontano in armi. Ci sono i vincitori e i vinti, gli uomini spietati del racket e personaggi di rispetto. n dossier sul «162» è stato ordinato dal prefetto Dalla Chiesa Rappresenta la prima Indagine organica condotta dal nuovo prefetto della città. La sua fortuna sottolineano gli investigatori, non è stata commisurata alle aspettative: la Procura della Repubblica ha ridotto drasticamente 11 numero degli inquisiti. Dal rapporto escono 75 nomi, uomini di mano che i magistrati Vincenzo Oeracl e Alberto Di Pisa hanno ritenuto di dover escludere dal dossier per il ruolo incerto e ancora indefinito. Per gU altri i giudici, nel formalizzare l'inchiesta hanno individuato due fronti: dividono le cosche emergenti da quelle in declino. Il ruolo di perdente è attribuito al gruppo Badalamenti - Spatola Cambino - Inverino • Di Maggio. Vince la mafia di Ciaculli. di corso dei Mille, di Altof onte, di San Lorenzo, di Corieone. Perdono quelli di VUlagrazla. di Clnisi. dell'Uditore, di Passo di Rigano. Settantadue ordini di cattura per le cosche emergenti, quindici per i perdenti. Ed è in questa chiave, a giudizio degli investigatori, che va letta l'ulUrna strage di agosto, con la mafia vincente che vuole consolidare il suo potere, cancellando le ultime resistenze. La lotta è cominciata nel febbraio dell'81. Una «lupara bianca» è riservata a Pino Panno, vecchio boss di Casteldaccia. In 15 mesi, i morti sono 200. con le esecuzioni plateali di Bontade e di Inze rlllo, 1 due quarantenni di assalto che avevano osato contrastare i rappresentanti del la vecchia mafia e si erano presentati con spietatezza stcgvngpolltGGvdAdGn sullo scenario del traffico internazionale della droga del contrabbando d'armi e di sigarette. Eliminati gli uomini più in vista le cosche vincenti hanno deciso di non lasciare tre-' gua al personaggi che l'anno prima, con l'apertura delle ostilità, avevano deciso di militare nelle file avversarie. A luglio comincia l'attacco attorno al latitante Giovannello Greco, il traditore più odiato. Gli uccidono il padre, che non vuole rivelare dove si nasconde, gli feriscono un fratello. Arrivano a toccare sua madre. Due zii di Giovannello Greco, anche loro colpevoli di non rivelare il nascondiglio, muoiono assassinati. Scompare, in questo quadro di sangue, Ignazio Lo Presti E* il 27 luglio, quando le cosche decidono di eliminare con la «lupara bianca» il professionista che riciclava i quattrini dell'eroina La mafia perdente non si ritira. Gli uomini di Cambino, di Badalamenti, di Spatola e di Inzertllo tentano la rivincita. Siamo al 4 agosto quando un commando tenta di eliminare Filippo Marchese, latitante, boss di primo piano dello schieramento in ascesa, nel quale sono confluiti i Greco, i Marchese, i Riccobono, gli uomini di Reina e dei Provenzano. Un commando, per stanare Filippo Marchese avanza a Casteldaccla lo stana nella sua villa Attorno a una tavola ci sono dodici persone, con donne e bambini I killers sparano, colpiscono Gregorio Marchese, Filippo riesce a salvarsi. La ritorsione è immediata La catena di morti si allunga e il triangolo del terrore si estende tra Altavilla Casteldaccla e Bagheria. Colpiscono anche a Palermo. Cade, alla Kalsa un giovane rapinatore che era stato visto a Bagheria. Cade nei viali dell'Università il professor Giaccone, titolare della seconda cattedra di medicina legale. E su questo cadavere gli investigatori sono incerti. Non riescono a trovare una collocazione nella guerra di mafia. Da Roma Dalla Chiesa ha avuto soltanto un nuovo gruppo di Investigatori. Per i poteri speciali la risposta è negativa. Francesco Santini