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Coppa Placci, test decisivo Il et. Martini scioglierà oggi gli ultimi dubbi per il ciclo-mondiale Coppa Placci, test decisivo Otto-dieci prescelti sono già noti - Le perplessità riguardano ora i gregari richiesti da Moser o Saronni - Ma fra i due big c'è già una buona intesa - Argentin gioca in Romagna tutte le sue residue chances di selezione DAL N08TR0 INVIATO SPECIALE CASTEL SAN PIETRO — Oggi Alfredo Martini, commissario tecnico che campa lavorando nel suo negozio fiorentino e che si diverte a fare la nazionale dt ciclismo, sceglie l dodici pedalatori per II circuito mondiale di Goodwood, Inghilterra, 5 settembre. La gara-test è la Coppa Placcl, partenza da Castel San pietro, Imola sfiorata dopo 36 km, Imola raggiunta dopo 96 km, dieci giri dell'ondulato circuito automotoclcltsttco Imolese, cinque chilometri e quattrocento metri al giro, totale 250 km. A Goodwood l chilometri saranno 274: qui Ieri c'erano 35 gradi, previsti anche per oggi. A Goodwood, Sud-Est dt Londra, ce ne saranno 15-20 e con vento. Teoricamente non c'è nessun rapporto tecnico fra la gara Iridata e la Coppa Placcl. Uno bravissimo qut potrebbe essere distrutto a Goodwood specie se meteoropatico. E viceversa. Però Martini deve fare un punto fermo magari non designando tutti e dodici t titolari, scegliendone dieci e lasciando quattro corridori incerti, due titolari e due riserve: .In Olanda dodici nomi, più quattro riserve, visto che sino a 48 ore dal via si possono Inserire in squadra due nuovissimi. Ma io vorrei decidere tutto dopo la Coppa Placcl». Formare la nazionale ciclistica italiana è facilissimo e difficilissimo. Si sa a priori chi saranno otto-dieci del prescelti, ma c'è grandissima cagnara suglt altri quattro-due nomi. Martini, in carica dal 1975 (una vittoria, quattro secondi posti, di cui due negli ultimi due anni: ma ti secondo posto In un campionato mondiale è peggiore dell'ultimo, né vale essere la squadra migliore se poi non si vince), fa nelle sue scelte anche un po' di geopolitica, per Incentivare le squadre e gli sponsor. E' un uomo Intelligente, diplomatico, onesto, che raccoglie a-priori più consensi di quanti Bearzot sta solito raccogliere a posteriori. Il nostro ciclismo, gira e rigira, è ancora illuminato da due corridori, che non sono due soli ma due lampadine. Parliamo di Moser e Saronni. Poi ci sono Contini e Baronchellt, sempre bravini o bravi, raramente bravissimi e comunque psicofisiologicamente capitani soltanto dt se stessi. Infine c'è Gavazzi che ogni tanto vince una volatona, quest'anno quella tricolore. Cinque appunto già azzurri. Del gregari sono già stati scelti Torelli e Masciarelll uomini dt Moser, Ceruti uomo di Saronni. Restano quattro posti. Moser vuole Mantovani e Amadori, Saronni vuole Natale, l'ultimo potrebbe estere Argentin, in fondo l'unico «nuovo» valido di carattere e di gambe. Argentin ha provveduto a creare problemi, disertando corse tn cui Martini lo aspettava e garantendosi fortissi mo per la Coppa Placcl. Insomma si è ridotto, abbastanza drammaticamente, all'esame dt un giorno. Altri nomi: Bontempi, velocista che però Martini «vede» al massimo come gregario-lavoratore, essendo lo sprint di Goodwood in salita; Leali stessa squadra di Bontempi; Angelucd e Mondtnt, giovanotti di belle speranze; Pinco Pallino se vince oggi. Non più. Battaglin la cui clavicola sinistra va peggio di quando era rotta. Non piti Seccia che al Tour si è ossidato. Martini, Moser e Saronni di cono press'a poco le stesse cose, e cioè: «Importante è studiare bene il plano per Goodwood e garantire che ognuno faccia bene il suo lavoro». Sia Moser che Saronni si fidano molto di Martini. E Martini si fida dei due. Non dovrebbe ripetersi lo sprint dt Praga 1981, Moser che lo fa — male — per sé, Baronchelll che lo smette troppo presto, Gavazzi che non copre Saronni, Maertens che batte Saronni e batte tutti loro, cioè tutti noi. C'è aria dt penultima spiaggia. Contini e Argentin, leggermente polemici nei giorni scorsi per evidenziare meglio se stessi, hanno preferito scusarsi, uno parlando di mal di pancia e l'altrodiproblemi nervosi. Gian Paolo Ormezzano