ai di Marco Borsa

ai Centrale, Pesenti e regole del mercato sono al centro dello scontro frontale MILANO — Il conflitto che sulla liquidazione dell'Ambrosiano ha opposto la Consob da una parte, la Banca d'Italia e il Tesoro dall'altra, non potrebbe essere più netto. Da una parte Ouido Rossi convinto sostenitore della tesi che il mercato vada disciplinato ma che una volta fissate le regole del gioco, uguali per tutti, vada lasciato libero di operare in base al suol propri meccanismi; dall'altra. Nino Andreatta e Carlo Ciampi, al trettanto convinti portatori della concezione, particolarmente radicata nella Banca d'Italia, nel suo ruolo e nella sua storia, che le decisioni amministrative delle autorità monetarie sono sempre, tutto sommato, migliori delle decisioni del mercato. Sulla liquidazione Ambrosiano lo scontro non poteva che essere frontale. La scelta di salvare Pesenti sollecitai! do la Cariplo a rilevare l'Ibi ad un prezzo che non tiene conto del fatto che il venditore era totalmente coinvolto nel crack Ambrosiano e quella di sottrarre dal fallimento Calvi la Centrale da assegnare alle banche del «pool* hanno creato un'ampia categoria di •assistiti della Banca d'Italia», la cui sorte dipende dalle decisioni discrezionali delle autorità monetarle. Le motivazioni di Ciampi e Andreatta sono serie, ma non appaiono convincenti: ridurre il costo del salvataggio a carico della collettività (ma non è dimostrabile che se la Centrale fosse rimasta nella liquidazione i benefici sarebbero stati minori); garantire meglio la sopravvivenza della Centrale (e perchè le autorità monetarie si debbono preocu pare di garantire meglio la sopravvivenza di questa f inanziaria piuttosto che di una qualsiasi finanziaria che si trovasse in difficolta, a ricapl talizzarsl? E come si fa a di mostrare che la sopravvlven za è garantita meglio da sette banche che debbono liberarsene tassativamente entro sei mesi piuttosto che dal liquidatore che aveva il tempo ra- glonevole di trovare un ade guato compratore alla mag gloranza del capitale?); impedire che la finanziarla dell'ex impero Calvi finisse in mano «sospette», magari quelle di Oelli e Ortolani Se il Tesoro e la Banca d'Italia ritengono (è 11 ragionamento che deve fare la Consob) di essere i soli depositari di quanto è giusto e corretto fare sul mercato finanziarlo, al punto di ignorare quelle disposizioni e divieti da loro stessi introdotti, a che serve una commissione a tutela del mercato, della trasparenza dele operazioni che si svolgono? La trasparenza non è una categoria morale, una specie di comandamento a cui ci si attiene per non peccare, come paiono credere nuovi amministratori del l'Ambrosiano che si impegna no solennemente a rispettarla. E' un metodo basato sulla convinzione. che una volta stabilite certe regole, il gioco deve svolgersi in quell'ambito, senza invasioni di campo o arbitraggi che proteggano una squadra Invece di un'altra o addirittura alcuni e non altri giocatori della stessa squadra, a discrezione delle autorità e sia pure in nome di principi rispettabili. La critica che se mai si può avanzare al comportamento della Consob e di Ouido Rossi quella di aver in parte rinunciato al metodo rlvolgen dosi al ministro del-Tesoro e al presidente del Consiglio per aver soddisfazione «polifica, prima di decidere le di missioni che non sono state accompagnate da una chiara esplicita motivazione ufficiale. Se si vuole evitare che anche le dimissioni di Rossi avvengano in un clima tuttaltro che «trasparente» sarebbe opportuno che venissero ritirate e le motivazioni discusse pubblicamente, nei tribunali, in Parlamento, nell'opinione pubblica. E' nell'interese prima di tutto della Banca d'Italia e del Tesoro, oltre che naturalmente della Consob, non perdere questa occasione per discutere a fondo le scelte e i valori da cui dipende il futuro del mercato finanziario. Marco Borsa

Persone citate: Andreatta, Carlo Ciampi, Ciampi, Nino Andreatta, Pesenti

Luoghi citati: Milano