Ora parte la «liquidazione» la Consob starà a guardare? di Marco Borsa

Ora parte la «liquidazione» la Consob starà a guardare? Ora parte la «liquidazione» la Consob starà a guardare? MILANO — Quando la Consob, la Commissione nazionale per le società e le Borse, inviò all'Ambrosiano gli ispettori, il presidente Guido Rossi si difese pubblicamente dall'accusa di aver quotato con troppa leggerezza la banca di Calvi in Borsa rilevando che non era compito della commissione dare marchi di garanzia agli investitori. « Possiamo—disse—chiedere la trasparenza di certe operazioni. E non è cosa da poco». Mentre è sicuramente trasparente la scelta di porre in liquidazione il Banco Ambrosiano, basata su una precisa relazione dei commissari i cui estremi essenziali sono stati resi pubblici (esistenza del «buco», consistema, valutazione delle possibilità di ripre sa dell'istituto e delle sue riserve patrimoniali) non altrettanto trasparente è il modo con cui la liquidazione verrà realizzata. Il passaggio delle principali partecipazioni dell'Ambrosiano avviene sulla base di criteri che prescindono totalmente dal mercato, a prezzi che dovranno essere individuati dai nuovi proprietari e sottoposti eventualmente ad arbitrato. Forse sarà una transazione favorevole ai vecchi azionisti dell'Ambrosiano o forse'no. In entrambi i casi si tratterà di un risultato che non è il prodotto delle normali regole del mercato che la Consob è chiamata a tutelare. i n e o o a o e o i n In Borsa l'incertezza ha provocato una vera e propria altalena sul titolo, che ieri ha messo a segno nuovi rialzi probabilmente di riflesso alla considerazione che i nuovi soci sono certamente meglio del vecchio e che l'obbligo di vendere la partecipazione Rizzoli entro sei mesi, benché di assai dubbia realizzazione, potrebbe alleggerire considerevolmente il carico di debiti della finanziaria. Chi sostiene che la Centrale sopra le 2500 lire è ancora sottovalutata non ha in mano elementi più certi e precisi di chi sostiene al contrario che già sopra le 2000 lire il prezzo sarebbe eccessivo. Qual è il prezzo pagato per le Centrale dalle sette banche del «pool»? In che misura si collega a quello pagato per le attività bancarie del vecchio Ambrosiano? E'opportuno continua re a scambiare il titolo finché non è chiaro qual è la valuta zione del compratori e su che base è stata fatta? Il pasticcio che riguarda la Centrale si estende al gruppo Pesenti, forse il principale debitore del gruppo Ambrosiano. La Borsa scambia le Italmobiliare, la cui perdita in termini di partecipazione Ambrosiano dovrebbe essere intorno ai cento miliardi, ad una capitalizzazione di 360 miliardi. Molto, se si pensa che Pesenti è drammaticamente impigliato nel crack Calvi con 40 miliardi di capitale e oltre mille miliardi di debiti. Poco se è in grado di vendere alcune delle parteci pozioni in tutta tranquillità a prezzi vantaggiosi, con l'aiuto della Banca d'Italia, fuori dal mercato come nel caso dell'Ibi da cui l'Italmobiliare ricaverà attorno ai 500 miliardi, una cifra con cui la Cariplo avrebe potuto dare la scalata a tutto il gruppo. Il salvataggio di Pesenti è un modo indiretto di salvare l'Ambrosiano, ma anche in questo caso le motivazioni reali alla base delle transazioni sono occulte rendendo la trasparenza del mercato pura esercitazione retorica. Le sorprese per la Borsa non sono ancora finite. La Centrale, come spiega il documento delle autorità monetarie in base al quale si è decisa la liquidazione, dovrà essere «regolarizzata». Saranno vendute le partecipazioni Toro e Rizzoli; rimarranno le banche oppure le banche verranno scorporate lasciando le altre partecipazioni nella finanziaria che verrà ceduta in blocco? Non sono differenze di poco conto per chi deve comprare o vendere il titolo in Borsa oper chi deve difendere la trasparenza del mercato. Marco Borsa Guido Rossi

Persone citate: Guido Rossi, Pesenti

Luoghi citati: Milano