Arrivano nel club delle grandi le imprese dei Paesi emergenti

Arrivano nel club delle grandi le imprese dei Paesi emergenti Eni terzo, Fiat prima tra le società non petrolifere Arrivano nel club delle grandi le imprese dei Paesi emergenti NEW YORK — Anche quest'anno Eni e Fiat figurano tra le dieci più grandi società industriali del móndo, al di fuori degli Stati Uniti, sulla lista redatta dalla rivista «Fortune» in base ai ricavi del 1981 valutati in dollari. La Fiat è la prima società industriale non petrolifera del mondo (ad esclusione degli Stati Uniti). L'Eni è al terzo posto, con un fatturato che per il 1981 sfiora i 29 miliardi e mezzo di dollari, e la Fiat al nono con oltre 19 miliardi e mezzo. Eccetto per la casa di Torino e la Unilever anglo-olandese (alimentari e detersivi), tutte le altre società tra le dieci in testa alla classifica sono petrolifere. La Philips, che l'anno scorso era al decimo posto, è scesa al dodicesimo mezzo fa per unificare le attività petrolifere e petrolchimiche del Paese arabo; si colloca al sesto posto, con oltre venti miliardi e mezzo di dollari di fatturato, mentre l'anno scorso era al novantaseiesimo. La lista di «Fortune», come sempre, elenca le 500 più grandi società industriali esistenti al di fuori degli Usa. La rivista nota, in particolare, come la crisi economica abbia gravato anche sul «grandi», che hanno visto i propri guadagni ridursi in misura ancora maggiore dell'anno prima. Gli utili cumulativi di tutte le 500 società hanno registrato nel 1981 un calo del 24%. che si aggiunge al 13.3% subito nell'80. In parte ciò è dovuto all'accresciuto valore del dollaro, visto che i risultati d'esercizio sono calcolati nella divisa americana, ma per la maggior parte si tratta proprio di un peggioramento evidente anche nei bilanci espressi nelle valute nazionali. Fanno eccezione le società giapponesi, che sono le più numerose (130) sulla lista, con un fatturato cumulativo aumentato del 19,7% e gli utili del 9,3%, in parte per un apprezzamento dello yen sul dollaro in misura del 2.7%. Quelle italiane sono 14. Più numerose sono le inglesi (92), tedesche (58), francesi (38). canadesi (33) e svedesi (22). Svizzera e Spagna ne hanno 11 ciascuna. Olanda e Corea 10. Per le inglesi, «Fortune» nota che, a prescindere da quelle controllate dallo Stato, le altre hanno riportato miglioramenti degli utili superiori alle aspettative, benché la sterlina si sia deprezzata del 12,9% sul dollaro nel corso dell'81.

Luoghi citati: Corea, New York, Olanda, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Torino, Usa