Salisburgo, Borsa della musica

Salisburgo, Borsa della musica La fama del Festival (ora a cartellone completo) esige una contìnua inventiva : Salisburgo, Borsa della musica 8ALISBUROO — Il festival 1982 entra nella fase centrale con tutte le luci accese sulle sei opere del suo cartellone: Fidelio, Cosi fan tutte, Falstaff, Il flauto magico, Arianna a Nasso, I racconti di Hoffmann. Le tre sale del Festival, la piccola, la grande e la Felsenreitschule sono tutte esaurite da mesi, e la folla di Salisburgo è quest'anno ancora aumentata: forse attirata anche dalla grande mostra St. Peter in Salzburg che nel monastero di S. Pietro ospita tesori artistici del Medio Evo europeo. il problema di Salisburgo, della sua fama di prima borsa valori del mondo musicale, non è quindi quello del pubblico e nemmeno quello economico, stante che da sempre, dalle ori gin 1 più remote, il teatro musicale è un lusso che costa più di quanto renda. Il punto centrale è proprio quello artistico e culturale, di una capacita di reinventarsi ogni anno, di poter ad ogni stagione produrre lo spettacolo che fa epoca: cosa, come si sa, molto difficile anche quando siano a disposizione mezzi illimitati. Delle sei opere che si avvicendano in questi giorni, due sono novità dell'anno, li Fidelio e Cosi fan tutte, le altre so- no repliche di repertorio: avendo avuto occasione di vederle tutte nel corso degli ultimi anni si può tentare un bilancio di quanto la direzione artistica di Salisburgo rappresenti oggi nel mondo teatrale. Lo spettacolo di più antica data è la straussiana Arianna a Nasso, che esordi nel 1979 sotto la direzione di Karl Bohm e del regista Dleter Dorn: la prima stagione di un'esecuzione memorabile, un rilancio verticale di questo capolavoro per merito di Bohm, delle prime parti del Fllarmoci di Vienna (l'orchestra dell'Arianna è di dimensioni ridotte, tutte le parti sono solistiche) di un cast vocale straordinario e, anche, una volta tanto, della regia e sce nograf la, 11 settore più statico e tradizionale nell'attuale corso salisbur ghese. Oggi Arianna è diretta da Sawallisch con commovente dedizione, e il fenomeno Edita Gruberova continua a en tusiasmare nella parte di Zerblnetta; ma, tanto è difficile mantenere In vita l'ariosità le cadenze e lo stile di un allestimento riuscito, tutto si è un po' raffreddato sia pure nella perfezione; forse anche per l'avvicendarsi di Gundula Janowitz all'Arianna del primo anno, la Behrens, straordinaria figura tragica, il cui contrasto con le maschere della commedia dell'arte (geniale idea di Max Reinhardt) aveva avuto un potenziale emotivo unico. Il flauto magico affidato alla coppia James Levine e Jean-Pierre Ponnel non aveva di questi problemi, essendo subito parso uno spettacolo più convenzionale, per quanto solido e destinato a restare In repertorio per la sua aderenza alla Norma (brevissima, come si ricorderà la vita del Flauto magico con la regia di Strehler del 1974). Nel Falstaff diretto da Karajan, a parte la sovrana esperienza di antiche querce come Giuseppe Taddei, Rolando Panerai, Ralna Kabaiwanska, Christa Ludwig, la dimensione più esaltata è quella della sapienza strumentale e sinfonica: 11 rigore del direttore potrebbe sembrare «tedesco», Invece è squisitamente italiano, anzi direi lombardo per la pacata dolcezza del paesaggio, la fluida cantabllità 11 benessere che si sprigiona fra le zone martellate, 1 ritmi nervosi. Ancora Levine e Ponnel per / racconti di Hoffmann di Jac ques Of f enbach, lo spettacolo scenograficamente più macchinoso e luccicante; l'interprete femminile (nel tre ruoli di Olimpia, Antonia e Giulietta) 6 una sola, Edda Moser nel 1980. oggi salvo una recita sostituita da Catherine Maritano; c'è però Placido Domingo nei panni del protagonista e José van Dam efficacissimo Coppelius: fra 1 tiranti e le pulegge del macchinismo spettacolare c'è però una'regia che serve bene le complessità dell'intreccio e delle allusioni. Del due spettacoli nuovi, Fidelio e Cosi fan tutte, abbiamo già riferito alcuni giorni fa: pur in assenza di cantanti straordinari, 11 Cosi diretto da Muti ha sollevato unanimi clringn1gzrasPup consensi per la tensione e l'illuminazione delle minime peripezie della partitura, anche nel Fidelio, Maazel dà il meglio nel brano sinfonico, Leonora n. 3. A conti fatti, quindi, 11 teatro musicale a Salisburgo oggi ha 11 suo punto di forza in direttori, orchestre e cori, meno nel cantanti, meno ancora nel suggerimenti registici. Giorgio Pestelli Punti di forza sono i direttori, le orchestre e icori. Meno i cantanti (tranne alcune «querce») e meno ancora i suggerimenti registici. Inscena sei opere due sono novità. L'«AriannaaNasso» da Bòhm a Sawallisch ■'■■■'^Méjéms^*1 WS Li 'f Lorin Maazel dirige il «Fidelio»: da il meglio in «Leonora» Sawallisch: commovente dedizione per l'* Arianna» di Bolini

Luoghi citati: Salisburgo, Vienna