Il crack di Calvi è cominciato nel '72 di Renato Cantoni

Il crack di Calvi è cominciato nel '72 Come si è formato il buco di 2000 miliardi che ha provocato il crollo dell'Ambrosiano Il crack di Calvi è cominciato nel '72 L'acquisto della Pacchetti da Sindona, che divorò 300 milioni di dollari, innescò una serie di difficoltà da cui il banchière non è più riuscito a uscire - Un prezzo altissimo per acquisire la Cattolica del Veneto dallo Ior - Le operazioni fa Sud America e le tangenti a partiti e a Celli La pubblica opinione e non pochi commentatori si chiedono in questi giorni come sia stato possibile che la costellazione Banco Ambrosiano si sia ritrovata con un «buco» di migliala di miliardi, e soprattutto che cosa abbia determinato quel passivo di 1400 milioni di dollari (pari circa-a duemila miliardi di lire) che il 16 giugno indusse il consiglio di amministrazione del banco milanese a richiedere il «com missariamento». A quanto pare solo Roberto Calvi conosceva origine ed entità di questo colossale debito, annidato nelle pieghe lontane di due banche americane, il Banco Andino di Lima e quello di Managua. Esaminando quanto risulta all'attivo si conosce finalmente la destinazione di misteriose operazioni avvenute nell'arco di undici anni e che fin dall'inizio minarono alle fondamenta l'Impero finanziario di Calvi: calcolandone grosso modo 11 costo originario e quello finale, comprendente interessi e svalutazione della lira rispetto al dòllaro, si arriva già al due terzi del «buco», Altre sfortunate iniziative potranno essere individuate esaminando a fondo i movi' menti del Banco Ambrosiano Overseas di Nassau e quelli della holding lussemburghese. A tutto ciò vanno aggiunte eventuali esposizioni dello Ior. la banca della Santa 8ede. Il destino di Roberto Calvi fu segnato fin dal 1972, quando aquistò da Michele Sindona la Pacchetti, pagandola da 60 a 80 milioni di dollari e intestando le azioni alla società lussemburghese Zitropo: al costo Iniziale si aggiunsero un grazioso dono di diversi miliardi provenienti dall'estero e il rilievo a prezzi altissimi di un grosso pacchetto di Saffa e di un altro non meno rotondo di Beni Immobiliari Italia. Tenendo conto degli interessi composti la Zitropo e C. ha divorato circa 300 milioni di dollari. Uh prezzo altissimo per assicurarsi il diritto all'acquisto del pacchetto di controllo della Banca Cattolica del Veneto, allora posseduto dallo Ior, e a una confusa prelazione di un consistente pacchetto del Credito Varesino, allora assai vicino alla famiglia Bonomi-Bolchlni. A Lima figurano 5,5 milioni di azioni La Centrale: probabilmente erano state acquistate molti anni fa a quotazioni elevate, costo finale, compresa la perdita sui cambi, di diverse deci ne di milioni di dollari. Vi sono poi 5,2 milioni di azioni Banco Ambrosiano, In buona parte provenienti dalla napoleonica operazione di sistemazione della Rizzoli-Corriere della Sera, nel 1976. Pur mantenendoci a calcoli prudenziali, alla fine queste azioni non possono essere costate meno di 150-200 milioni di dollari. Il 6% della Banca del Gottardo, il 2% della Rizzoli Editore (parcheggiato presso la Banca Rothschild di Zurigo), 11 consistente pacchetto della Vianlnl (Impresa di costruzioni di Roma), il 51% del periodico Sorrisi e Canzoni Tv, il 30% del Banco Ambrosiano Holding di Lussemburgo hanno rappresentato un esborso f male di alcune centinaia di milioni di dollari. Sono queste le poste conosciute Inserite nelle fantomatiche società che hanno avuto l'onore di godere delle lettere di patronage dello Ior che era in pratica la cassaforte di Calvi. Altre cospicue perdite sono probabilmente derivate dalla cessione di alcuni milioni di azioni Setemer in possesso della Centrale vendute per far quadrare 1 conti della finanziarla a un prezzo assai elevatQ e che ora risultano intestate allo Ior. dal finanziamento della Rizzoli mediante un prestito obbligazionario in dollari da parte della Banca Rothschild di Zurigo, la quale molto probabilmente ha avuto solo la funzione di «ponte», dall'acquisto del 10% dell'Italmoblliare, dal generosi finanziamenti esteri al costruttore Oenghlni, fallito da alcuni anni. Non è credibile che oculati Istituti di credito stranieri ab' blano prestato decine di mi' Uoni di dollari a un gruppo dissestato senza la contemporanea copertura da parte di Calvi. Non si sa ancora dove riposi 11 12,5% della Capltalfin. una finanziarla che ha subito grossi rovesci, 1 cui soci di maggiore spicco sono l'Eni, la Banca Nazionale del Lavoro, la Montedlson e l'Ifl. Difficile da valutare è l'entità del regali che Calvi ha effettuato per sorreggere il suo dominio a partiti politici, istituzioni. personaggi italiani e stranieri e soprattutto a Celli e Ortolani. 81 sa che la misura minima, era 11 milione di dollari ma v'è chi asserisce che qualche voi ta questa cifra doveva essere moltiplicata per venti e anche più. Per ultimo occorre citare 1 forti esborsi per Impiantare una serie di banche in America Centrale e Meridionale, le quote di partecipazione a banche estere, 11 probabile fi nanzlamento delle azioni Banco Ambrosiano intestate allo Ior e 1 prestiti a quest'ultimo o ad altri enti ecclesia' stici. Come corollario finale devono essere aggiunte le cospicue spese decennali, quale remunerazione del diversi consigli di amministrazione, consulenti finanziari, Impiegati, amici e protettori. Fatta la somma non resta gran che per altre avventure. In sintesi la figura di Roberto Calvi come banchiere d'affari appare alla luce dei fatti un clamoroso bluff durato, ahi mè, oltre due lustri. Renato Cantoni a . i o «««««sa**» • . ;w «««« <** » Milano. Uno dei primi clienti ieri al Nuovo Banco Ambrosiano

Persone citate: Bonomi-bolchlni, Celli, Fatta, Michele Sindona, Ortolani, Roberto Calvi, Sindona