Una Germania meno miracolosa di Tito Sansa

Una Germania meno miracolosa Un autunno minaccioso cova dietro la splendida estate di un Paese chiuso per ferie Una Germania meno miracolosa I disoccupati sono saliti a un milione 757 mila, con aumento del 41 per cento rispetto allo scorso anno -1 prezzi aumentano più dei salari, la produzione industriale è calata del 3 per cento, si prevedono 16 mila fallimenti, dimezzato il risparmio Sul bilancio dello Stato e il «ticket» per malattia i sindacati per la prima volta preannunciano dure azioni contro il governo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Milioni di tedeschi sono in vacanza all'estero e anche in Germania (che quest'anno, dopo decenni freddi e piovosi, è benedetta da un eccezionale sole estivo), la capitale Bonn semldeserta dorme, 11 Parlamento è chiuso da un mese e mezzo, 1 politici sono in ferie da due settimane, ieri la riunione di governo è stata diretta da Rainer Offergeld, ministro per la Collaborazione Economica (con il Terzo Mondo). Lo spensierato e idilliaco quadro inganna, oscure nubi si stanno addensando all'orizzonte politico. Si scateneranno a settembre, subito dopo la ripresa dell'attività legislativa; un «autunno caldo» per il governo socialdemocratico-liberale e per 1 partiti che lo compongono viene preannunciato da più parti. Motivi di malcontento e di preoccupazione per l cittadini tedeschi ve ne sono diversi. La disoccupazione è in au mento: ieri è stato annunciato il nuovo primato di luglio, un milione 757 mila senza la- voro (pari al 7,2 per cento, il 41 per cento in più rispetto a un anno fa). I prezzi continuano a crescere più rapidamente dei salari, mentre la produzione industriale diminuisce del 3 per cento e l'ultimissimo calcolo preannuncia 16.300 fallimenti di aziende entro la fine dell'anno. Che la gente abbia paura del futuro incerto è confermato dal dimezzamento del risparmio, una novità assoluta in tempi di incertezza. «Non è che il risparmiatore da formica sia diventato cicala—dice un banchiere di Francoforte —, la verità è che il denaro serve giorno per giorno e manca quello da mettere da parte». Ma ciò che più di ogni altra cosa preoccupa 1 tedeschi (non i privati, che in vacanza non se ne accorgono, ma le' organizzazioni politiche e sindacali) è il bilancio dello Stato varato il 30 giugno, in seguito ad un lungo braccio di ferro tra i socialdemocratici di Schmldt e 1 liberali di Oenscher, dopo che si era giunti sull'orlo della rottura di coalizione e la caduta del governo era data per imminente. E' un bilancio di compromesso» che non accontenta nessuno (salvo la grande industria e alcune categorie di Uberi professionisti) e non risolve il problema del risanamento del bilancio, ma ne rinvia soltanto la soluzione, nella speranza che la congiuntura si rlpren da. Secondo il settimanale Die Zelt, certo non sospetto di antipatie per i partiti di governo, esso «non sarà in grado di frenare la caduta a valle dell'economia tedesca, esso non riesce neppure a darci un quadro attendibile delle en Irate e delle uscite dell'anno prossimo: La cosa più grave di questo bilancio è che 11 «risanameli to» (mediante un ulteriore indebitamento pubblico) dovrebbe avvenire in gran parte a spese delle classi meno abbienti, lavoratori e pensionati. Cedendo alle minacce-lu singhe degli alleati liberali, 1 socialdemocratici hanno acconsentito a ridurre 1 contri buti statali per 1 disoccupati e a far pagare ai lavoratori ma lati un obolo quotidiano di ! marchi (quasi 3 mila lire) per la prima settimana di malattia. -Ingiusto, scandaloso, abnorme e sbagliato» ha prò testato il ministro degli Affari Sociali della Renania-Vestfa lia, Fahrtmann, un fedelissl mo del cancelliere Helmut Schmidt. Ora, nel mezzo della quiete canicolare contro 11 bilancio dello Stato è insorta la Lega dei sindacati tedeschi Dgb, da oltre un secolo il più solido pi lastra della socialdemocrazia e che il cancelliere Helmut SsDdpmLCtc Schmidt giudica il più fedele sostegno del suo governo. Dapprima il nuovo presidente del Dgb, Ernst Breit, poi il presidente del sindacato del metallurgici Ig Metall, Eugen Loderei-, (entrambi intimi del Cancelliere), hanno protestato, preannunciando «azioni» contro le decisioni prese dal governo. L'anno scorso, quando a Stoccarda 70 mila lavoratori si riunirono spontaneamente per protestare contro la politica fiscale del governo, Loderer ammoni a non esage¬ rare: «Se tutti i sindacati dimostrano, al Nord e al Sud, al-, l'Est e all'Ovest, il governo è spazzato via». L'altro ieri Loderer ha invitato Il governo a «cambiare politica, altrimenti vi saranno azioni e dimostrazioni di protesta», e Slegfled Mcrten, vicepresidente del sindacato dei pubblici dipendenti, ha preannunciato che 'durante i negoziati per i rinnovi contrattuali, strapperemo con la forza tutto ciò che i datori di lavoro ci mettono sulle spal¬ le». Hanno fatto loro eco le associazioni dei pensionati vittime di guerra, decidendo una riunione di protesta a Bonn per 11 7 settembre. A questo punto è avvenuto un fatto assolutamente nuovo nella storia politico-sindacale della Germania. I partiti dell'opposizione (il democristiano di Kohl e il cristianosociale di Strauss) hanno dato 11 loro pieno appoggio alla protesta dei sindacati, incoraggiandoli nella loro azione contro il governo. Kohl ha detto: «A un sindacalista deve piangere il cuore nel vedere questo bilancio» e, benché rappresentante del partito definito «neoconservatore», ha dato ragione al sindacalista Loderer il quale aveva protestato perché «otto miliardi di marchi vengono strappati come sacrificio ai lavoratori, mentre solo un miliardo e mezzo viene tolto a tutto il resto del popolo tedesco». I democristiani hanno appoggiato perfino l'obiettivo dei sindacati di ridurre la set Umana lavorativa per riassorbire disoccupati. « Una nuova profana alleanza, contro natura, si sta formando» ha commentato la radio del l'Assia. I fronti sono tutti in movimento in Germania, durante questa lunga pausa estiva, in fase di progressivo sfalda mento è la coalizione di governo a Bonn, con il Cancelliere che accusa 1 liberali di voler collaborare con 1 demo cristiani, e i liberali che replicano che i socialdemocratici fanno l'occhiolino ai «verdi» ecologisti, 1 sindacati contro 11 governo, i democristiani che corteggiano la lega dei sinda cati. E intanto si presentano per il prossimo mese due date fatali» per il governo: il 14 settembre si riunirà lo stato maggiore dei sindacati per programmare l'operazione di blocco parlamentare del bilancio dello Stato, e dodici giorni più tardi, il 26 settembre, vi saranno le elezioni regionali nell'Assia. Da questi due avvenimenti, secondo l'opinione comune degli osservatori politici, dipenderà il futuro del governo SchmidtGenscher, un governo che si tiene a galla per necessità. Già diversi politici socialdemocratici sono dell'opinione che la permanenza al governo è -senza senso», che «sarebbe meglio passare subito all'opposizione» e che «te prossime elezioni politiche del 1984 soi no già perdute». Tutti i sondaggi demoscopl cs ci indicano che l'erosione dei partiti di governo continua, che la «svolta» è già avvenuta nelle teste degli elettori, l'ex ministro socialdemocratico dell'economia Karl Schiller dice che coloro che vogliono »un'altra repubblica» sono già passati nelle file degli ecologisti e del pacifisti. Neppure il 30 per cento dei tedeschi ha più fiducia nella socialdemocrazia, perfino i lavoratori la stanno abbandonando. A settembre — con le dimostrazioni, i probabili scioperi e le elezioni nell'Assia, date ormai per perdute — si vedrà se il governo riuscirà ad arginare la marea popolare che sale. Tito Sansa

Persone citate: Ernst Breit, Eugen Loderei, Helmut Schmidt, Karl Schiller, Kohl, Rainer Offergeld, Schmidt, Strauss