Se c'è il frutto, Untini è quasi mondiale di Giorgio Viglino
Se c'è il frutto, Untini è quasi mondiale Motociclismo oggi a Silverstone: Roberta in pole position, ma forse con gomme da tempo illegali Se c'è il frutto, Untini è quasi mondiale DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE silverstone — Tra eliminazioni traumatiche e cali di rendimento la battaglia a più voci sviluppatasi sin qui nel motomondiale 500 sembra ridursi a Silverstone in un duello tra' Uncini, capofila sicuro della graduatoria, e Kenny Roberta, Challenger con speranze armai piuttosto ridotte. Fuori da ogni superstizione diciamo che se quest'oggi Uncini riesce a mettere la sua ruota davanti a quella dell'americano, non importa in quale posizione all'arrivo, il titolo diventa suo anche senza la sicurezza matematica. I due rivali sono isolati in testa alla classifica delle prove, con Spencer unico a reggere il ritmo in terza posizione. Roberta ha la pole-position ma vive di rendita sul tempo fatto registrare nella primissima seduta di prove. In compenso Uncini e Spencer sono di poco più alti, ma hanno progredito fino agli ultimi giri. Sul tempo di Roberta ci sono due interrogativi, il primo piuttosto accademico, il secondo tale da mettere in dubbio la validità stessa del ragguaglio cronometrico. Uno: con quale macchina ha fatto il tempo Kenny? Lui sostiene con la Ow 61, cioè la macchina nuova uaata in tutti Gran Premi dopo la vittoria in Argentina, ma tutti abbiamo vieto che quando il computer ha registrato il tempo Kenny stava girando con la più tradizionale Ow 60. Ovviamente tanto Roberts che il suo team-manager Carruthers debbono difendere le scelte di un anno, ma se oggi il californiano correrà con la moto più vecchia il giochino non varrà più^ Il secondò interrogativo, più sostanziale, riguarda invece le gomme usate per fare il tempo, che sembra non fossero regolari ma -da tempo», espediente vietato nelle moto. Anche qui peraltro le bugie hanno gambe cortissime, valide fino a oggi pomeriggio, ore 1630, inizio della corsa. Uncini dal canto suo appare sereno e rilassato, ma con propositi se non rinunciatari almeno modesti. Le Suzuki su' juesto circuito hanno qualcosa in meno rispetto alle Yamaha, sostiene Roberto Gallina: «Noi abbiamo puntato a lare al motore una buona utilizzazione a tutti i regimi — dice il tecnico — mentre la Vamaha ha ottimizzato il rendimento in alto, alle massime velocita. Noi sapremmo anche come fare per ottenere qualche chilometro in più di velocità pura su un tracciato come questo, basterebbe adattare gli scarichi speciali che mettemmo sulla moto dello scorso anno, ma non vogliamo rischiare». In compenso sono andati a posto i problemi di carburarione e il tempo di Uncini non è certo da buttar via, se quello di Roberts è fasullo come sembra. Gli allibratori inglesi per la corsa di oggi non danno però favoriti né Uncini né Roberta. Meno che alla pari viene dato Freddie Spencer, più che mai. numero uno della Honda, ora che Lucchinelli rimane stabilmente anche in prova dietro a Katayama. Spencer non ha nulla da perdere rispetto ai rivali e può quindi giocare tutte le proprie carte senza riserve mentali. Gli altri, tutti gli altri, sembrano tagliati fuori dalla lotta per il successo. In compenso dovrebbe esserci battaglia grossa per i piazzamenti, con le Yamaha di Van Dulmen e Fontan a confronto con le ritrovate Suzuki britanniche di Mamola e Ferrari, con quella del delfino italico Loris Reggiani, con la Honda di Katayama, e, incredibile a dirsi, con la quasi inedita Cagiva varesina di IonEkerold. Nelle. cilindrate minori la lotta è nuovamente serrata tra le due marche italiane impegnate nella 125 ce. Garelli e San venero hanno i loro piloti al comando distanziati di pochissimo. Nieto, che oggi dovrebbe avere la conferma matematica della conquista del proprio Undicesimo titolo mondiale, guida la fila davan ti allo spagnolo nùmero due Tarmo, che corre appunto per la Sanvenero; quindi vengono Lazzartnt, nuovamente Garelli, e Bianchi per la marca ri vale. Giorgio Viglino e r o
Luoghi citati: Argentina, Silverstone
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