«L'anima dilacerata» nella sezione teatro del Festival di Giorgio Pestelli

«L'anima dilacerata» nella sezione teatro del Festival «L'anima dilacerata» nella sezione teatro del Festival A Salisburgo si fa a gomitate per ridere ai lazzi di Nestroy SALISBURGO — Sotto una pioggia indiavolata, evitando pozze e schizzi il pubblico cerca d'infilare la porta del Landestheater scontrandosi come le formiche; superata una selva di ombrelli, fra il vociferare delle maschere e il rotolare delle contromarche, affannoso come un gioco d'azzardo, mi guadagno un posto di platea in un teatro giù stracolmo e impaziente di assistere allo Zerrissene (L'anima dilacerata) di Johann Nestroy. Il Landestheater, oggi riservato al teatro di prosa, è stato Inaugurato nel-1893 con La clemenza di Tito mozartiana; nel Settecento era una sala da ballo, che l'arcivescovo Colloredo regalò alla città a condizione di farne un teatro. Ma ho poco tempo per guardare i lampadari e gli stucchi in stile rococò percM subito si spengono le luci e parte a ritmo di carica la farsa di Nestroy: autore dalla fortuna intramontabile nel tradizionale cartellone del Festival, doro i suoi lavori non mancano mai a con trappeso della seriosità del sempiterno Jcdermann di Hofmannstlial. Più die lo spleen del protagonista, il capitalista von Lips, o la satira della 'Zerristsenheit-, come malattia dell'epoca, ribellione alla realtà prosaica della Restaurazione, la commedia di Nestroy dtrorte con la rapidità delle trovale, la comicità media ma sicura, l'inventiva immediata del linguaggio. Il tema centrale è sempre quello di ricchi e poveri messi a confronto dal gioco della sorte; notai, debiti, ere- dita sono gli scogli fra cui questa umanità, tutto sommato contenta di vivere, si muore e si agita. Helmut Lohner dà rifiero straordinario al von Lips anche quando, credendosi un assassino, vive come contadino in una fattoria; il fabbro Gluthammer è l'esuberante Otto Scfienk che è anche il regista dello spettacolo; la pura, dolcissima Kathi è Dirgit Doli, nella parte di Madame SclUeyer cinguetta proterva Krista Stadìer. Secondo la tradizione della commedia dell'arte, rinverdi¬ ta da Nestroy, ci sono poi i couplets inventati sulla realtà immediata; l'altra sera li aveva confezionati Peter Weiser, con riferimenti alla vita politica e artistica che provocavano le matte risate del pubblico. Gerliard Wimberger, il secero direttore stabile dell'orchestra del Mozarteum, ha provveduto agli interventi musicali pescando felicemente in quella miniera di Adolf MUller, un mostro di prolificità che solo a Nestroy-fornì numeri musicali per quaranta lavori. Elementi del Mozarteum, diretti da Karl Heinz Brand, hanno suonato gli inserti con verve adeguata, mettendone in luce anche le sottigliezze armoniche. In colonna verso l'uscita, fra spinte e urloni, sentkcircolare la speranza nel sereno, o' almeno in una mite pioggerella; invece diluvia, con aspersione totale: evitata la prima ondata che assalta i taxi, non' resta che gettarsi nel carosello di Makartplatz attaccandosi alla maniglia dell'ombrello. Giorgio Pestelli Dna scena della «pochade» di Nestroy che entusiasma il pubblico di Salisburgo

Persone citate: Adolf Muller, Colloredo, Helmut Lohner, Johann Nestroy, Karl Heinz Brand, Peter Weiser

Luoghi citati: Salisburgo