Nascono oggi sulla carta tre nuovi servizi segreti di Silvana Mazzocchi

Nascono oggi sulla carta tre nuovi servizi segreti Nascono oggi sulla carta tre nuovi servizi segreti Scompaiono le vecchie sigle (Sid e Sds) e subentrano il "Sismi" per la sicurezza militare, il "Sisde" per la protezione interna ed il "Cesis" per il coordinamento ROMA — Sulla carta della legge istitutiva nascono oggi i nuovi servizi segreti: tre organismi — il Sismi, servizio informazioni e sicurezza militare, il Sisde addetto alla protezione interna e il Cesis con compiti di coordinamento — assumono i pieni poteri. Scompaiono le vecchie sigle: il Sid dilaniato da anni di inefficienza e screditato dalle deviazioni e l'Sds, il servizio di sicurezza del ministero dell'Interno noto come antiterrorismo. La loro soppressione era stata decisa sei mesi fa, quando la riforma dei servizi segreti fu approvata dalle Camere che ne decisero la formula bipartita (Sismi e Side) con il Cesis da anello di collegamento. I tre settori dovranno riferire direttamente al presidente del Consiglio e a un comitato interministeriale per la sicurezza. Non è un mistero che il varo dei nuovi organismi è stato accompagnato da polemiche e dissensi interni: il Sismi funziona tra accese divergenze di settore e nei giorni scorsi oltre 400 tra alti ufficiali, sottufficiali e militari hanno lasciato il servizio. Si è parlato di normale «scrematura», si è detto che i 400 sono tornati' ai corpi di provenienza, ma si dice anche che tra loro ce ne fossero alcuni «sospetti» di aver provocato quelle fughe di notizie e quelle «bruciature» di fonti note in passato e che siano quindi stati per questo sacrificati alla necessità di riservatezza dei «servizi riformati» invocata da più parti. Accanto al Sismi, che dipende dal ministero della Difesa, c'è il Sisde, che fa parte del ministero dell'Interno, ma, sebbene i suoi compiti di «informazione democratica» ne facciano il fronte più delicato dei servizi segreti, questo organismo esiste solo sulla carta tanto che ancora oggi non dispone neanche di una sede propria. Al Cesis infine, è stato nominato segretario solo di recente il prefetto di Venezia, Walter Pelosi, dopo le dimissioni del suo predecessore Napoletano consegnate « a sorpresa » in pieno caso Moro un mese fa. «I nuovi servizi dovranno essere all'altezza delle difficili situazioni — ha detto il presidente del Consiglio, Andreotti, in un'intervista concessa ieri al quotidiano l'Ora di Palermo — non si può non procedere con gradualità anche se le esigenze premono». Ma esiste questa gradualità? I nuovi servizi segreti stanno effettivamente marciando in avanti? La realtà appare sconfortante: il caso Moro ha messo in luce la debolezza di fondo dei servizi. Inesistente il Sisde, addetto alla protezione interna, l'offensiva delle Brigate rosse ha imposto prematuramente l'uso improprio del Sismi, che si sarebbe dovuto occupare solo di sicurez¬ za militare. Il servizio del resto è stato investito dalla polemica pubblica già alla vigilia della sua nascita ufficiale. In un'intervista apparsa giorni fa sulla Repubblica, una «fonte» rivelava che il Sismi aveva svolto un'inchiesta sulle lettere che Moro aveva inviato dalla sua prigione e che l'indagine avrebbe provato che il presidente della de aveva «confessato» più di un segreto ai suoi carcerieri. Ieri, con una lettera al direttore, il ministro della Difesa, Ruffini, smentisce quanto contenuto nell'intervista ed afferma che si attribuiscono al servizio conclusioni «completamente prive di fondamento» dopo aver assicurato che «tutte le dichiarazioni contenute nell'articolo non rispondono assolutamente, nemmeno in minima parte, al vero». L'indagine che l'anonima fonte della Repubblica rivelava aveva suscitato nei giorni scorsi polemiche: vera, non vera? A molti era sembrata credibile, il senatore Ugo Pecchioli, l'esperto del pei in servizi di sicurezza, nel corso di un'intervista al Giorno proprio ieri, pur non entrando nel merito dell'autenticità della fonte d'informazione, non escludeva che i terroristi durante il sequestro Moro «avessero messo da parte del materiale sul quale poter lavorare nel futuro». Pecchioli si augurava anche che nei nuovi servizi segreti cessino queste fughe di informazioni e che la riservatezza sia la più assoluta. Certamente la polemica sul neonato Sismi non è destinata a finire a breve scadenza perché l'episodio dell'inchiesta sulle lettere di Moro è passibile di molteplici chiavi di lettura. Silvana Mazzocchi

Persone citate: Andreotti, Napoletano, Pecchioli, Ruffini, Ugo Pecchioli, Walter Pelosi

Luoghi citati: Roma, Venezia