Superstrada: ben dieci anni per decidere dove farla ed altrettanti per finirla

Superstrada: ben dieci anni per decidere dove farla ed altrettanti per finirla Quasi ultimata la circonvallazione di Settimo Superstrada: ben dieci anni per decidere dove farla ed altrettanti per finirla II progetto è del '60: un primato di lentezza - Si andrà da Torino a Chivasso in 15 minuti Ancora qualche metro di asfalto e poi la circonvallazione di Settimo e Erandizzo sarà ultimata. Entro il mese di maggio verrà aperta. Quasi un avvenimento, di certo un primato di lentezza perché il progetto è del 1960. Dieci anni per stabilire dove farla, quasi altrettanti per realizzarla. Ora, finalmente, siamo alla dirittura d'arrivo. Si lavora in Strada di Settimo, dietro al cimitero della frazione Barca, per collegare l'inizio della nuova tangenziale alla via Cebrosa e quindi alla statale 11. Restano da completare le due rampe d'accesso e poi si potrà viaggiare da Torino fino alle porte di Chivasso evitando l'attraversamento di Settimo e di Brandizzo. Ma quando sarà percorribile, ci si accorgerà che in pratica la nuova arteria non servirà a molto: non servirà infatti ad allontanare dal centro della città gran parte del traffico pesante. Perché? Perché la variante alla statale 11 nasce monca, senza il tratto iniziale di collegamento dello svincolo delle autostrade per Milano e per Aosta, con la circonvallazione di Strada di Settimo; un po' più di un chilometro di asfalto, che non è ancora in programma perché legato alla futura realizzazione della tangenziale Est che dovrà raggiungere Chieri. Senza questo collegamento, camion e autotreni provenienti dai corsi Giulio Cesare e Vercelli, continueranno ad infilarsi nel « budello » di Settimo. L'imbocco della circonvallazione è infatti sull'altra strada che esce da Torino. La via Cebrosa che si stacca dalla statale 11 all'altez- za dello stabilimento Fiat Stura, difficilmente riuscirà a deviare il traffico perché troppo scomoda. Iniziata nel 1972, la circonvallazione doveva essere pronta entro il dicembre del '74, ma per quella data l'impresa costruttrice aveva sì e no deciso il percorso. Del resto anche il progetto dell'Anas, dal '60 al '70, aveva subito ben tre varianti: nella prima, il tracciato costeggiava tutto il Po, al confine con il comune di San Mauro, nella seconda la superstrada veniva ribaltata dalla parte opposta della città, tra la ferrovia e l'autostrada per Milano; mentre nell'ultima, ritornava all'idea originale, cioè verso il Po. Dieci anni di polemiche, anche in Consiglio comunale, sull'utilità di costruirla da una parte piuttosto che dall'altra, portarono in definitiva ad allungare il percorso di qualche chilometro, perché nel frattempo Settimo si era dilatata a macchia d'olio. In sette anni, i lavori sono andati avanti con una lentezza esasperante: ventiquattro chilometri, dall'ingresso di Settimo alle porte di Chivasso, compiuti a passo di lumaca. Tanto nel tratto di Settimo che in quello di Brandizzo, la carreggiata è unica, senza spartitraffico centrale, con quattro corsie, due per ogni senso di marcia; in totale 14 metri di larghezza. In un quarto d'ora, gli automobilisti potranno raggiungere Chivasso, mentre per superare Settimo e Brandizzo lungo la statale 11, occorrono ora quaranta minuti. Alingresso di Chivasso la superstrada rientrerà sulla statale per convogliare il traffico nel centro della città. L'attraversamento di Chivasso, anche se non presenta aspetti caotici, come a Settimo, è un nodo non ancora risolto dall'Arias.

Persone citate: Arias, Barca