L'Italia ridisegnata per i francesi

L'Italia ridisegnata per i francesi L'Italia ridisegnata per i francesi Un «viaggio in Italia» che è, innanzi tutto, dimostrazione di amore ma, nello stesso tempo, tentativo obiettivo di restituire un aspetto più realistico e concreto all'immagine che il nostro Paese suscita in Francia. Con lo spirito di chi non teme di affondare il bisturi dell'analisi e rifugge dal condividere a priori giudizi vacui e superficiali, la rivista francese Silex ha pubblicato in questi giorni, a cura dell'Istituto italiano di Cultura di Grenoble e del Centre national de Lettres, un numero speciale dedicato all'ii Italia degli appuntamenti mancati ». « Rendez-vous manqués » fra il nostro Paese e la Francia, realtà reciprocamente poco conosciute nei loro aspetti più profondi, nelle analogie e nelle differenze. « Abbiamo voluto — dice Phi¬ lippe Renard, professore di italiano all'Università di Grenoble, ideatore e redattore di questo numero di Silex insieme con Giorgio Pegoraro, direttore dell'Istituto di Cultura della stessa città e di Valerio Monti, lettore all'università — ridisegnare per i francesi un'Italia lontana dagli stereotipi e dai luoghi comuni. Dimostrare, insomma, la falsità di una equazione ancor troppo diffusa Oltralpe in cui il vostro Paese è frusto ed irridente sinonimo di "spaghetti" o "canzonetta "». L'Italia che emerge da questa ricerca, quasi trecento pagine con una trentina di articoli, nasce dalle opinioni di italiani: amministratori come il sindaco di Torino, Novelli, e quello di Napoli, Valenzi, studiosi come Alberoni, Balducci, Pellicani, Fornari, Lombardo-Radice e Ruffolo, scrittori come Sciascia, Bigongiari, Raboni, Tobino, filosofi come Bobbio, critici come Mila e Leydi. Ognuno, ponendo la propria tessera, concorre alla creazione di un mosaico che ha i colori della miseria e della grandezza di questo Paese « stanco » e pur così pieno di fermenti, lacerato e pur vivo, incerto e ricco di speranze. Per usare una frase di Philippe Renard nell'introduzione: « Nelle condizioni aleatorie in cui si trova, l'italiano dimostra, una volta ancora, le sue virtù ataviche: la pazienza, la calma, il self-control». Il primo articolo di Silex è dedicato a Torino, città composita in cui stridono realtà economiche e sociali terribili ed emblematiche. Nelle venti pagine dedicate alla nostra città, Novelli spiega, tra l'altro, che cosa significhi « vivere a Torino » in questi anni, quale sia il « quadro politico ed ideologico », quale il problema di un'immigrazione che non ha trovato un facile amalgama con i residenti e che ha portato Torino ad essere « la terza città meridionale d'Italia». E il viaggio di Silex nel grande corpo malato del nostro Paese continua, si addentra negli antichi ed irrisolti problemi del Sud, nella crisi della scuola e della cultura, parla di illusioni e di realtà. Sino a far sorgere il dubbio che il titolo della rivista sia volutamente ambiguo: « appuntamenti mancati » tra Francia ed Italia o, piuttosto, « rendez-vous » cui il nostro Paese non ha saputo giungere puntuale con se stesso? r. r.