Costo della vita +1% in maggio a Torino di Francesco Forte

Costo della vita +1% in maggio a Torino Rincaro inferiore alla media Costo della vita +1% in maggio a Torino In maggio, a Torino, il costo della vita è salito dello 0,99 per cento (più 1,40 in aprile). Più 5,68 il dato relativo ai primi cinque mesi dell'anno contro un più 8,10 e un più 10,03 dello stesso periodo rispettivamente nel '77 e nel '76. L'aumento del costo della vita a Torino in maggio si è mantenuto entro l'I0/»: si tratta di un aumento in assoluto notevole, ma certamente inferiore a quelli medi, a cui eravamo stati abituati in passato ed in linea con l'obiettivo governativo che è di un incremento annuale dei prezzi del 13% circa. Se guardiamo agli anni passati, troviamo delle cifre di aumento per i primi cinque mesi decisamente superiori a quella che si è registrata quest'anno, nel periodo da gennaio a maggio. Nel 1978 infatti, nei primi cinque mesi si è avuto un aumento del 5,68%; nel 1977 esso era stato dell'8,10%; nel 1976 addirittura del 10,3% mentre una cifra comparabile, ossia il 5,79%, la si era registrata nel 1975, altro anno di rallentamento economico, dovuto a un processo di stabilizzazione dopo un periodo di inflazione accentuata. Nel 1974 l'aumento dei primi cinque mesi era stato dell'8,5%. Il fattore stagionale ha agito positivamente, nel comparto alimentare, per gli ortofrutticoli che presentano generalmente diminuzioni. Invece, la carne ha segnato un aumento eguale a quello medio dei prezzi, cioè l'l% con l'anomalia della carne in scatola, scattata in su di un 3,90%. Un altro bene che presenta un rincaro di entità anomala (e non facilmente spieI gabile) è il parmigiano: che è salito del 3,42%. Viene da domandarsi sino a quando i con sumatori insisteranno a tenere una domanda rigida per questo prodotto, che si è allineato, nel prezzo, alle carni di maggior pregio. Invece è ancora disceso il caffè tostato (—1,08%) in relazione al fatto che il mercato internazionale, prima caratterizzato da un rincaro speculativo, si sta via via norma lizzando. (Si teme però un cattivo raccolto di caffè in Brasile, per la nuova stagione di acquisti) . Gli articoli di abbigliamento presentano un aumento che è di metà di quello medio: ma la situazione sarebbe stata ancora migliore, se non si dovesse registrare un cospicuo rincaro di voci di biancheria intima e camiceria, in collegamento con il ciclo cotoniero. Ottime notizie si registrano nel settore delle risorse energetiche, ove vi è stato il ribasso del gasolio da riscaldamento dovuto sia al fattore stagionale e sia al rafforzamento della lira rispetto al dollaro. Invece la voce degli articoli vari ha avuto un aumento di una volta e mezzo la media, sotto la spinta del rincaro delle automobili ed anche di vari settimanali e di articoli come saponi, dentifricio, piatti. Evidentemente si è approfittato del relativo miglioramento del potere di acquisto dei consumatori per riaggiustare dei prezzi di beni non di prima necessità che prima non si osava ancora rincarare. Come si nota, il quadro è composito. L'inflazione è sotto controllo. Ma il consumatore ha le sue preoccupazioni, anche al di là delle voci della borsa della spesa quotidiana. Francesco Forte

Luoghi citati: Brasile, Torino