Buena suerte, Azzurri di Giovanni Arpino

Buena suerte, Azzurri Buena suerte, Azzurri Buon viaggio, Azzurri. Dopo un ultimo saluto a Palazzo Chigi, che vale come augurio ed affettuosa investitura, la «Banda Bearzot» ha preso il volo per l'imminente campionato del' mondo di calcio in Argentina. Dovrà affroKterc la sua razione di pedate, ricavabile da un «pacchetto» di 38 gare, e speriamo che sia razione lunga. A partire da giovedì primo giugno, un miliardo e mezzo di spettatori, in ogni angolo del globo, seguirà le avventure pallonare davanti ai teleschermi, migliala di giornalisti detteranno cronache e commenti frenetici, città intere si fermeranno, sospese iti quel «vuoto» che novanta minuti di una gara impongono secondo un rituale che ha ormai i suoi codici di comportamento e il suo variegato folklore. Un computer ha detto che vincerà l'Olanda, che gli Azzurri saranno quarti. Altri pronostici indicano la squadra nazionale italiana destinata al sacrificio entro le prime tre gare. I fiutatori con cumuli di esperienza sul groppone sostengono che Argentina e Brasile si dividono i favori della sorte, in football sempre «magnifica e progressiva», malgrado i traumi e le difficoltà che investono il Pianeta e che una grande manifestazione sportiva non può certo esorcizzare. Dopo l'ultima apparizione in una «amichevole» a Roma, la Nazionale azzurra ha mostrato la corda e non gode più di quelle chances che gli esperti e gli siommettitori le riconoscevano, almeno nel suo ruolo di outsider. E forse è un bene: l'umiltà onora il calciatore professio- tasta e non la boria. Figlia di un campionato lungo, difficile, inamovibile nelle sue strozzature di calendario, la Nazionale è chiamata da oggi ad una conferma di valori che solo l'anno passato — in vista della qualificazione per l'Argentina — molti le negavano. Parti e vai, parti e vinci, gridano tutti, sia amici sia nemici, sia l'appassionato ingenuo sia il critico armato di tesi maligne. La tribù azzurra ha un'anima, come ripetiamo da tempo e come sostiene Enzo Bearzot, il «Vedo» commissario. Ma per giocar palla ogni tre giorni l'anima — ahimè — non basta, ci vogliono anche muscoli e polmoni, che talora difettano o in questo o in quell'altro elemento. Ad ogni modo è l'aristocrazia del nostro calcio che si impegna in quest'avventura, stressante e talora mostruosa come ben sa chi ne visse di simili, in Messico nel '70 o a Stoccarda nel '74. L'augurio di oggi è dovuto, prima di ogni altro esame alla vigilia delle singole partite. Un campionato del mondo, comunque lo si rigiri, è anche lo specchio che riflette le realtà, i conflitti, le sfasature, le ansie e le doti di recupero d'uomini e Paesi. Si passa dal «calcio di Stato», superprotetto, come sono l'argentino e il brasiliano, a quello dell'Est, programmato fi¬ no all'esasperazione, a quello prettamente europeo, carico di vizi e virtù professionali ma ancora depositario di tanti tesori spettacolari. In un campionato del mondo, esaminato quale palcoscenico, ogni squadra è un microcosmo che raduna tutte le biopsie patrie. Il tramonto del nostro «boom», ancora credibile, coincise con il secondo posto in Messico; lo sgretolarsi d'una certa società italiana si può anche esaminare nelle cronache di Baviera nel '74. E oggi? Oggi tutti pretendono risalita, una rimarginazioine delle ferite, un «volto nuovo» per il nostro Paese. Grazie a questi motivi, e per vie traverse, ulteriormente vengono caricati di responsabilità gli «eroi in mutande» che portano il nome di Zoff, Bettega, Antognoni. Per questo — ed in attesa di raggiungerli — il nostro augurio suona più che mai sincero e caldo. Non vogliamo scoprire le Americhe, non vogliamo stravincere, sappiamo che le eccessive pretese nostrane sarebbero folli e inadeguate alla realtà. Ma ciascuno di noi sogna di ricevere un piccolo dono dal «campionato delle pampas». Un qualcosa che conforti, che aiuti. Amici Azzurri, «buena suerte», e siate migliori di noi. Giovanni Arpino Dino Zoff

Persone citate: Amici Azzurri, Antognoni, Azzurri, Bearzot, Bettega, Buena, Dino Zoff, Enzo Bearzot, Zoff

Luoghi citati: Argentina, Baviera, Brasile, Messico, Olanda, Roma, Stoccarda