Voleva imporre il "racket,, ad Orbassano: condannato
Voleva imporre il "racket,, ad Orbassano: condannato Processato in tribunale uno dei figli del boss Caggegi Voleva imporre il "racket,, ad Orbassano: condannato I giudici gli hanno inflitto dieci mesi con la condizionale - Altro fatto: sentenza confermata in assise d'appello per il mancato parricida d'Avigliana « Non volevo ricattare nessuno, ho chiesto solo soldi per aiutare la mia famiglia » ha detto ieri] ai giudici della prima sezione del tribunale Giuseppe Caggegi, 22 anni, figlio di Giovanni Caggegi, principale imputato nel processo alla banda che sequestrò e assassinò l'imprenditore edile di Cuorgnè, Mario Ceretto. Il giovane era accusato di tentata estorsione e danneggiamento nei confronti di Enrico Ghisini, 32 anni, titolare di un negozio di abbigliamento di Orbassano. Il tribunale lo ha condannato a 10 mesi di reclusione con la condizionale. Il fatto è di due anni fa. Il negoziante ha raccontato ieri ai giudici (pres. Cucohiara, p.m. Bernardi, cane. Penna): « Nell'estate del '76 Giuseppe Caggegi si presentò nel mio negozio. Mi chiese dei soldt, minacciandomi, in caso contrario, di incendiare il locale ». Enrico Ghisini non diede molto peso all'avvertimento, ma le minacce continuarono. «Mi fermava in strada per chiedermi di " saldare il conto ", ma non gli diedi retta finché trovai la mia macchina incendiata ». Una sera di febbraio dello scorso anno il Ghisini si trovava al « Tenderly » per festeggiare il carnevale, aveva parcheggiato la sua « 500 » davanti al locale: quando uscì l'auto era sparita, fu trovata bruciata in una stradina di Orbassano. Il negoziante denun- ciò il fatto al carabinieri che fermarono Giuseppe Caggegi. Il giovane (assistito dall'aw. Coda di Ivrea) ha negato tutto: « Non ho mal toccato quella macchina ». Due testimoni hanno poi confermato la tesi della « colletta » aperi a dal Caggegi per alutare la famiglia. Dopo una breve camera di consiglio 1 giudici hanno emesso la sentenza. * Confermata dalla corte d'assise d'appello la sentenza di primo grado per Giuseppe Emanuele, 22 anni, e Giuseppe D'Oro, 28 anni. Dovranno scontare 15 anni di carcere. Sono stati ritenuti responsabili in egual misura del tragico agguato teso la sera del 30 gennaio '74 al padre dell'Emanuele, Vittorio, un artigiano di Avigllana. Il figlio gli sparò a sangue freddo due colpi di pistola, l'amico accompagnò l'Emanuele sul luogo dell'esecuzione e gli procurò l'arma. Una superperizia « psicologica » chiesta dai difensori degli imputati (Di Pietropaolo, Auberti, Forno, Albanese) ha stabilito che « i due sono immaturi psichici ». ■k Su ordine di cattura della procura 1 carabinieri del nucleo Investigativo di Torino hanno arrestato Ernesto Palladino, 41 anni, via Barge 4, decoratore. La magistratura lo accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nei confronti di un'amica. Giuseppe Caggegi, scarcerato. Giuseppe Emanuele, 22 anni
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