Ipotesi di future maggioranze

Ipotesi di future maggioranze Che cosa è successo nei sei Comuni principali Ipotesi di future maggioranze La de passa a 5,8 seggi ; il pei ne mantiene 34 ; il psi scende da 19 a 18 ; il psdi da 8 a 3 ; il pli da 6 a 3 ; il pri raddoppia da 2 a 4 - Ciriè apre al psi ; Lanzo chiude al pei A neppure ventiquattr'ore dallo spoglio delle schede, nel 16 centri della provincia che hanno rinnovato 1 consigli comunali sono state già tracciate, con 1 primi commenti sul risultato, le ipotesi di future maggioranze. Il confronto con le votazioni politiche del '76 sottolinea l'avanzata della de, 11 calo del pel, 11 miglioramento del psi e la buona tenuta del laici. Un raffronto percentuale con le amministrative precedenti (1972-73 e giugno "75, per le giunte in crisi), unito al conteggio del seggi attribuiti a ciascun partito, conduce a valutazioni diverse, spesso contrastanti. Esaminando 1 risultati elettorali nel centri superiori a 5 mila abitanti, che hanno votato col sistema proporzionale (Clriè, Carismino, Lanzo, Fino, Trofarello e Volpiamo si ottiene questo quadro: dal 35 seggi conquistati in passato con liste ufficiali (nel '72 a Carignano 1 de si presentarono in tre liste Indipendenti, ottenendo 10 seggi) la de è balzata a 58 consiglieri, con la metà del seggi a Clriè (15 su. 30) e a Carlgnano, dove si ri presentava unita (10 su 20), 9 a Lanzo, 8 a Fino T., 7 a Trofarello, 9 a Volplano. Sempre in raffronto alle precedenti amministrative, e non confermando i miglioramenti delle amministrative '75 e delle politiche '76, il pel ha mantenuto 1 34 seggi acquisiti bilanciando perdite a Ciriè e Trofarello con aumenti a Carlgnano ed a Lanzo. Nel raffronto diretto con le precedenti elezioni comunali mutano anche le valutazioni sui risultati ottenuti dagli altri partiti. Così i socialisti, pur recuperando le perdite registrate ' nel '76, scendono nel complesso da 19 a 18 seggi; 11 psdi da 8 a 3, 11 pli da 6 a 3, mentre soltanto 11 prl — con l'exploif di Fino T. — raddoppia il totale del propri consiglieri salendo da due a quattro seggi. Le liste indipendenti, che nel sei Comuni in esame (compresi 1 dissidenti de a Carlgnano) avevano ottenuto 26 seggi, crollano a 10, anche In conseguenza della «moltiplicazione» di liste con simbolo nazionale; com'era previsto, infine, nonostante una presenza a tappeto, missini, demonazionall e demoproletari non conquistano neppure un seggio. Quali maggioranze usciranno da questa rivoluzione? Pur se è prematuro avanzare ipotesi, 1 primi commenti appaiono abbastanza significativi. A Ciriè è caduta la giunta di sinistra, ed oggi la de dispone di 15 seggi su 30, con molti potenziali alleati. «Avevamo detto no alle proposte assembleari chiedendo un voto di alternativa — dice Gianpaolo Brizlo, capofila de e già sindaco In passato — e questo risultato netto costituisce un atto di fiducia. Alleanze? Abbiamo collaborato col psi in tempi non remoti, adesso c'è un gruppo socialista nuovo con Casalegno, che fu vicesindaco assieme a me. Siamo anche sensibili al mondo laico. Vedremo. L'importante è riavviare la macchina amministrativa ferma nel periodo di crisi, mentre col pei si potrà fare un discorso sul programma, ma sempre in termini di confronto». Per Brizlo sono due le componenti essenziali del balzo In avan¬ ti della de: un giudizio negativo degli elettori sulla giunta di sinistra e un ricordo positivo della passata gestione de, oltre ai noti fattori «nazionali». Conclude con un'affermazione che è praticamente un impegno a lasciare l'incarico in Provincia per la poltrona di sindaco: «Non ero candidato per trascinare la lista de, l'avevo affermato, e la risposta degli elettori (oltre 2800 preferenze) mi Induce ad una scelta non priva di rinunce. Comunque dobbiamo ancora discuterne in seno al partito». Delusione, pur se dissimulata, traspare invece nel commento di Alberto Cameran, della segreteria comunista di zona: «Nella vittoria de sono ravvisabili dati di carattere nazionale, ed è certo che il caso Moro ha influito; per noi resta valido il confronto con i risultati del '72, su cui possiamo fare un'analisi: al di là delle realizzazioni, la giunta di sinistra lia avuto il difetto di non arrivare al termine del mandato, e questo non è mai un buon biglietto da visita». Cameran rifiuta comunque l'attribuzione di ogni colpa ai dissidi interni dell'alleato socialista: «E' stata la posizione assunta dalla de a provocare la crisi, noi avevamo proposto un accordo più ampio su programmi da concordare. Adesso, se vi saremo costretti, laremo un'opposizione costruttiva: questa è almeno la mia valutazione personale». A Lanzo dove governava una giunta psi e indipendenti, appoggiata all'esterno dal pei il «balzo» in avanti della de, che passa da 6 a 9 seggi, ed il calo dei socialisti, che perdono due seggi, apre la strada ad una giunta tra de ed indipendenti. Lo conferma Luigi Bianco, esponente della lista indipendente: «Abbiamo dichiarato, nella campagna elettorale, la nostra preclusione al pei. quindi nell'attuale situazione siamo indirizzati verso un accordo con la de. Certo occorrerà sentire le proposte dei democristiani, eaminare insieme un programma di precedenze». L'incontro de ed indipendenti dovrebbe avvenire presto. La capolista de Anna Maria Vietti, consigliere regionale, ex-sindaco di Lanzo, eletta con oltre 600 preferenze, afferma: «/; perno della futura maggioranza doveva essere o la de o il pei. La volontà degli elettori è emersa chiara dal voto. La de aveva lasciato aperta la possibilità di una collaborazione con tutte le forze politiche, escluso il pel con il quale accettavamo soltanto un confronto. Avevamo anche cercato un avvicinamento con il psi, ma, almeno prima delle elezioni, questa possibilità non sembrava esistere. Ora il primo incontro sarà con gli indipendenti ». Il psi, nella campagna elettorale, aveva escluso ogni accordo con la de. Commenta Leonardo Cianci: «Abbiamo pagato lo scotto in queste elezioni di una crisi interna'al partito e della defezione di due ex consiglieri. Speravamo dì contenere il "calo" ad un seggio, invece la-perdita è stata secca. Comunque rispetto alle politiche del' '70 abbiamo avuto un recupero del 4 per cento». ' Roberto Reale Simonetta Conti

Persone citate: Alberto Cameran, Cameran, Casalegno, Fino, Gianpaolo Brizlo, Leonardo Cianci, Luigi Bianco, Maria Vietti, Simonetta Conti