"Siamo tutti talmente carichi di odio che le nostre pistole sparano da sole" di Clemente Granata

"Siamo tutti talmente carichi di odio che le nostre pistole sparano da sole" Così dissero i brigatisti all'infiltrato Silvano Girotto "Siamo tutti talmente carichi di odio che le nostre pistole sparano da sole" Letta ieri in corte d'assise la deposizione del "guerrigliero" reduce dall'America Latina - Le tappe che portarono all'arresto dei "capi storici" delle Br - Curcio affermò in un colloquio con l'ex frate: "La rivoluzione è fatta, colpiamo quando ci pare" L'udienza di ieri al processo contro le Br è stata occupata dalla lettura delle testimonianze a « futura memoria » rese da Silvano Girotto (« Frate mitra ») al giudice Caselli nell'autunno del 1974. Carabinieri e polizia hanno dichiarato ohe Girotto è irreperibile. Ieri l'aw. Zancan ha gluocato l'ultima carta per evitare la lettura delle deposizioni. Ha chiesto che la corte predisponesse altri accertamenti per rintracciare la dimora di « quel signore », ma i giudici hanno respinto l'istanza. Cosi sono stati letti gli atti. Seguendo il racconto di Girotto si possono individuare alcune date. Fine maggio-giugno 1974. Girotto, tornato dall'America Latina, s'incontra con il capitano dei carabinieri Pignero e decide di entrare in contatto con le Brigate rosse per combatterle. Non ne condivideva infatti la strategia perché « forme di lotta bestiale, necessarie altrove, in Italia danneggiano la classe lavoratrice ». Girotto opera nella zona di Borgomanero ed entra in contatto con il sindacalista Caldi e l'aw. Borgna. Costui organizza l'incontro con il medico Levati. 9 luglio 1974, Pavia, ore 21. Colloquio Girotto-Levati-Lazagna. Dal resoconto di Girotto. Lazagna: « Qual è il motivo dell'incontro? ». Levati: « Vuol entrare nelle Br ». Lazagna a Girotto: « Noi non siamo direttamente delle Br, ma puoi parlare a noi. Dovrai stare attento, tu potresti fornire alla linea dura, militare dei brigatisti, un appoggio in più ». Girotto: « Non voglio aderire alle Br come "uomo-mitra". Posso essere un elemento equilibratore ». Lazagna: « Il problema è gestire la violenza delle masse e darle continuità piuttosto che fare direttamente violenza con un proprio esercito. Bisogna essere accanto all'operaio che tira sassi alla polizia e dirgli che questa a lungo termine finisce per essere più sicura » e fa il gesto di chi « impugna una pistola ». Ancora Lazagna a Girotto: « E:o diffidente nei tuoi confronti a causa degli articoli di " Candido " che ti definiscono " capo delle Br ". Poi però abbiamo saputo che agli " affari riservati " del Viminale c'è una velina che ti qualifica così. La fonte del ministero dell'Interno che informa " Candido " è la stessa delle Br ». Parlano dell'America Latina. Lazagna: « Tu sei un grosso personaggio, devi essere ammesso al centro ». E a Levati: « Va bene, mettilo in contatto ». A Girotto, Lazagna appare un « filtro », un « esaminatore », il cui g giudizio positivo è indispensabile per l'ingresso nell'organizzazione. Metà di luglio 1974. Nuovi incontri Girotto-Levatl a Stiuplnigi e Strambino. Levati: « Domenica 28 luglio parlerai con uno del membri più qualificati delle Br ». 28 luglio 1974, ore 10, stazione di Pinerolo. Incontro tra Girotto e la persona ohe « frate mitra » chiama « il grassoccio » o « Ciccio ». « Il grassoccio » è Curcio. Con lui c'è un secondo individuo, mai identificato con precisione. Viaggio in auto oltre Torre Penice. Girotto racconta le sue esperienze di guerrigliero. Curcio gli parla dell'organizzazione e della storia delle Br. Dice: « Ci è parso inutile colpire solo capetti. Il vero oppressore è lo Stato. Così abbiamo pensato a Sossi, fascista e carogna ». Levati: « Ma gli operai hanno scioperato per Sassi ». Curcio: « Solo gli operai del pei, gli altri sono stati ben contenti ». Girotto « Avevate intenzione di giustiziare Sossi? ». Curcio: « Si. Ma poi abbiamo pensato che la strage di Alessandria era stata voluta per farci capire che non ci sarebbe stato dialogo con noi per scambiare Sossi. Da fonti del ministero dell'Interno, anzi, abbiamo saputo che I carabinieri avevano l'ordine di sparare addosso a tutti, compreso Sossl, se necessario. A Sossi gitelo abbiamo detto e lui ha Incominciato a dar fuori tanto è vero che abbiamo dovuto fornirgli dei calmanti. Insomma, non l'abbiamo ucciso per non creare un martire ». Poi: n La rivoluzione è già fatta, ci slamo già costrutti una nuova società, colpiamo quando ci pare. Il problema ora è l'ingresso In una "internazionale" per la lotta armata in Europa ». 31 agosto 1974. Secondo incontro Curcio-Girotto, presente un altro brigatista. Curcio a Girotto: « DI armi ne abbiamo In abbondanza, però pochi le sanno usare bene. Tu puoi addestrare alla guerriglia ». L'altro brigatista: « Le pistole In mano nostra spareranno da sole tanto slamo carichi di odio ». 8 settembre 1974, nei pressi di Pinerolo. Auto con a bordo Franceschini e Curcio, a distanza auto con a bordo Girotto. Girotto, via radio, ai carabinieri: « Sono davanti a me ». Scatta la trappola: Curcio e Franceschini in manette. Caldi, Borgna, Levati, Lazagna, accusati di partecipazione a banda armata. La lettura della deposizione dura due ore. Presidente Barbaro a Curcio: « Lei ha mal parlato con Girotto? ». Curcio non degna di uno sguardo la corte. Clemente Granata Il gruppo dei brigatisti all'arrivo in assise per il processo