Sono usciti dalle fabbriche di Giancarlo Fossi

Sono usciti dalle fabbriche Sono usciti dalle fabbriche (Segue dalla 1" pagina) nitasi immediatamente, ha deciso uno sciopero generale «da subito alla mezzanotte» con esclusione dei servizi pubblici essenziali e dei «lavoratori della stampa». I dipendenti dei trasporti hanno effettuato fermate simboliche di dieci minuti. Per oggi sono previste due ore di astensione con assemblee nei loghi di lavoro e fermate di 15 minuti dei treni, a Roma, alle 16, una grande manifestazione in Piazza San Giovanni con l'intervento di Lama, Macario e Benvenuto. I tre segretari generali, intervistati dai giornalisti al termine della riunione, hanno espresso dolore e commozione per la drammatica morte del leader della democrazia cristiana. «E' uno spietato assassinio — ha detto Benvenuto — che ci conferma che abbiamo a che fare con una banda di criminali. Purtroppo è accaduto quello che tutti temevano. Ora lo sdegno popolare deve concretarsi attraverso iniziative più decise. Credo che la cosa non finisca qui e che ci saranno altri episodi gravissimi, come conferma ciò che sta accadendo all'Alfa Romeo, alla Sit-Siemens alla Fiat». Benvenuto ha aggiunto: «Bisogna combattere ogni assuefazione al terrorismo e compiere un grande sforzo per riorganizzare lo Stato e le sue strutture operative, in specie la polizia, alla quale occorre dare una maggiore efficienza che non si ottiene certamente con leggi speciali». Giovannini, segretario confederale della Cgil, ha commentato: «E' una operazione da nazisti, che porta il segno inequivocabile della reazione». Per Didò, altro segretario confederale della Cgil, «La vigilanza in questo momento è essenziale: dovremo dare una dimostrazione di fermezza per bloccare ogni tentativo di reazione scomposta proveniente da destra, soprattutto nella situazione attuale». Tutti gli scioperi programmati per i prossimi giorni sono stati sospesi. Le segreterie delle federazioni dei metalmeccanici, dei tessili, dei chimici, degli edili, degli alimentaristi, degli statali, dei parastatali, dei dipendenti degli enti locali, dei braccianti e salariati agricoli hanno impartito telefonicamente precise istruzioni per la totale adesione all'iniziativa dei vertici confederali. In ogni provincia, le camere del lavoro della Cgil, le unioni della Cisl, le Camere sindacali della Uil hanno disposto una mobilitazione destinata a prolungarsi nel tempo attraverso modalità che verrano definite successivamente «A salvaguardia della democrazìa, della libertà, della vita umana». La Firn, in particolare, ha deliberato oltre allo sciopero generale immediato della categoria: il presidio delle fabbriche per tutta la notte scorsa fino alla ripresa questa mattina dell'attività lavorati¬ va «per evitare il ripetersi di atti di provocazione, violenza e terrorismo» e l'invio di delegazioni dei Consigli di fabbrica e di lavoratori in segno di solidarietà e di cordoglio presso le sedi della democrazia cristiana, la vigilanza con «delegazioni di massa» di tutte le sedi della Firn. La mobilitazione immediata di oltre un milione di commercianti e di operatori del turismo è stata disposta dal comitato di presidenza della Confcommercio convocato d'urgenza. Il comitato ha deciso la sospensione di tutte le attività commerciali e turistiche sull'intero territorio nazionale per la giornata di ieri, la rapida convocazione a Roma del Consiglio generale confederale, l'impegno a manternere viva la mobilitazione delle cttegorie attraverso una assemblea straordinaria nazionale dei quadri e dei delegati e successive assemblee provinciali in tutto il Paese. La Confcommercio ha deciso per oggi la chiusura in tutta Italia dei mercati generali e rionali. Giancarlo Fossi

Persone citate: Didò, Giovannini, Lama, Macario

Luoghi citati: Italia, Roma