Uno degli assassini di Ivrea rifiuta la difesa dell'avvocato

Uno degli assassini di Ivrea rifiuta la difesa dell'avvocato | Nel tentativo di imitare l'atteggiamento dei brigatisti Uno degli assassini di Ivrea rifiuta la difesa dell'avvocato E' Nino Pira, già condannato all'ergastolo - All'udienza di primo grado aveva già letto una pseudo dichiarazione politica oltraggiosa nei confronti della corte «Per ripetto ho lasciato parlare l'avvocato, ma questa non è la mia difesa » ha detto ieri Nino Pira al giudici della corte d'assise d'appello davanti al quali si sta avviando a conclusione li processo alla banda che il 29 gennaio '76 assaltò l'oreficeria di Claudio Blessent a Ivrea, uccidendo il proprietario e tenendo in ostaggio il figlio undicenne del l'orefice. « Ha il diritto di dissociarsi dal suo difensore » è stata la secca replica del presidente Germano. E' stato l'unico tentativo di dare un'impronta politica al processo (alle assise di Ivrea in primo grado. Pira aveva letto una dichiarazione oltraggiosa nel confronti della corte, sostenendo che veniva condannato ancor prima di essere giudicato). Con Nino Pira, 25 anni, accusato di aver esploso 11 colpo che uccise l'orefice, erano ieri alla sbarra Ndcodemo Avenoso, 30 anni, Pietro Cappello, 30 anni, entrambi di Savona: tut¬ ti condannati all'ergastolo in primo grado. Completava 11 quartetto Salvatore Malivindi, 23 anni, Genova, l'autista della banda: a Ivrea ha avuto 25 anni di carcere. Il quinto complice, Ugo Cappello, 25 anni, è a piede libero: in primo grado gli sono stati inflitti 4 anni. In apertura d'udienza la parte civile, avv. Chabod, ha chiesto la riconferma della sentenza di primo grado. « Non meritano comprensione, basti pensare che hanno lasciato agonizzare un padre sotto gli occhi del figlio ». Riconferma della sentenza ha chiesto anche 11 p.g. Silvestro. L'aw. Mariani ha sollecitato per Ugo Cappello l'assoluzione per insufficienza di prove, o almeno la concessione delle attenuanti generiche. Disperato (reso mutile dal suo stesso" difeso) l'Intervento dell'aw. Avonto per Pira. L'udienza si è chiusa con le arringhe di Perla (difensore di Avenoso): «Non è stato,un omi¬ cidio volontario », e del prof. Gallo (ip ir Pietro Cappello) «Non era nelle intenzioni di Cappello l'omicidio, voleva fare solo la rapina» ohe hanno chiesto una diminuzione della pena. La sentenza domani. ( ■k Un operalo di Villastellone, Giuseppe Pazienti, 28 anni, via Nera, è stato condannato a cinque mesi di reclusione per aver oltraggiato 1 carabinieri. Il processo si è svolto davanti al pretore di Moncalieri, Russo. I fatti risalgono al settembre del '76.

Luoghi citati: Genova, Ivrea, Moncalieri, Savona, Villastellone