Incontro a Roma con l'esule Semjonov

Incontro a Roma con l'esule Semjonov Incontro a Roma con l'esule Semjonov ROMA — E' partito da Roma per gli Stati Uniti, dove raggiungerà la sorella Tatjana, Aleksej Semjonov, figlio ventiduenne di Elena Sacharova, la moglie dell'accademico e premio Nobel per la pace Andrej Sacharov. Nello scorso novembre il giovane, che studiava matematica pura presso l'Istituto pedagogico di Mosca, venne espulso, sei mesi appena prima dell'esame finale, per aver riportato un «due» in preparazione militare. Chiese allora un visto di espatrio, concesso in poco tempo dalle autorità, evidentemente desiderose di sbarazzarsi di lui. Malgrado ciò, il suo volo su un aereo dell'Aeroflot fu preceduto da alcuni vivaci episodi alla dogana di Mosca. Semjonov riuscì finalmente a portare con sé tutte le fotografie dei suoi cari, mentre i solerti funzionari volevano sequestrarne la metà ma dovette subire una perquisizione. I coniugi Sacharov, ha proseguito il giovane, si occupano con il consueto impegno della difesa dei diritti dell'uomo, benché gli occhi della madre, molto sensibili al freddo, non siano, dopo l'inverno, nelle migliori condizioni. Elena Sacharova intende perciò presentare presto una domanda per poter tornare in Italia e continuarvi la cura, interrotta nello scorso autunno dal mancato prolungamento, da parte delle autorità sovietiche, del suo visto di soggiorno all'estero. In dicembre Semjonov e i genitori partirono lo stesso per Potma, una località della Mordovia a 600 chilometri a Est di Mosca. Speravano infatti di poter incontrare Eduard Kuznecov, un nipote della signora Sacharova, condannato alla pena capitale (poi commutata in quindici anni di Lager a regime speciale) per aver tentato, nel 1970, di dirottare un aereo e di espatriare in Israele. Attualmente Kuznecov confeziona dei pendagli di cristallo per lampadari, un lavoro malsano a causa della polvere prodotta. Una volta sul posto, il grado di parentela tra la signora Sacharova e il detenuto fu giudicato dal direttore del Lager non abbastanza stretto per autorizzare una visita, e a nulla valselo le loro proteste e lo sciopero della fame che Kuznecov fece per 45 giorni. Durante le due settimane trascorse in Mordovia i Sacharov furono ospitati nella lunga baracca in legno in cui sono alloggiati gli ufficiali scapoli dei Lager. In quella regione sperduta, dal clima gelido, Semjonov ebbe l'occasione di visitare un piccolo insediamento, composto di sei fattorie, tutto quello che rimane di un leschoz, un'azienda forestale dello Stato. Partiti per sempre i giovani, lì vivono i loro ultimi anni solo alcuni anziani morduini che ricevono delle misere pensioni di boscaioli (il più fortunato ha 35 rubli al mese) e coltivano degli orti. In questo singolare caso di economia naturale i morduini, nell'insieme autosufficienti, sono però costretti a portare in qualche villaggio i loro prodotti per poi acquistare il pane. La questione delle pensioni in genere pare non sia stata risolta in modo del tutto soddisfacente nellTJrss. Semjonov cita in proposito una vasta documentazione che il Gruppo di Helsinki mo¬ scovita sta elaborando. Dal¬ l'inchiesta risulta che mentre i ciechi e i sordi sono riuniti in bene organizzate artel I (cooperative di produzione) svolgono dei lavori redditizi, hanno delle apposite biblioteche e altri servizi, nulla di simile è stato previsto per gli invalidi. Costoro spesso ricevono delle pensioni di venti o venticinque rubli (mentre secondo le statistiche sovietiche occorre un minimo di cinquanta rubli al mese per la semplice sopravvivenza) non godono di un'assistenza medica specializzata e soprattutto quando le menomazioni limitano la loro capacità di spostamento non riescono a reinserirsi nella società. Semjonov tiene inoltre a precisare che, contrariamente a quanto scrissero alcuni giornali occidentali, l'accademico Sacharov non condanna l'iniziativa, recente e del tutto legale, presa dal minatore Klebanov, la fondazione cioè di un sindacato indipendente di lavoratori, ma che l'arresto di Klebanov ha in effetti impedito ogni possibilità di rapporti. Lia Waìnstein

Persone citate: Aleksej Semjonov, Andrej Sacharov, Eduard Kuznecov, Klebanov, Sacharov

Luoghi citati: Israele, Italia, Mosca, Roma, Stati Uniti