Secondo anno dell'iniziativa al "Bit,,

Secondo anno dell'iniziativa al "Bit,, Secondo anno dell'iniziativa al "Bit,, Anche casalinghe e anziani frequentano i corsi di arabo Insieme a studenti, uomini d'affari, professionisti - Il ciclo di lezioni è promosso dall'Università - Grande interesse per la cultura islamica e La cultura dell'Islam, anche a Torino. Nelle aule del «Bit» si tengono corsi di arabo moderno, aperti a studenti, uomini d'affari, e professionisti. E' una novità che sta riscuotendo molto successo, in due anni si sono isoritti 130 allievi. Perché? Gli avvenimenti dell'ultimo decennio hanno risvegliato nel nostro paese un certo interesse per quello che succede dall'altra parte del Mediterraneo e la conoscenza della lingua di Maometto è diventata una necessità IIIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIMIIIMIIIIIIIIIIIIII1I IIIIIIIIIIII1 IIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIII IIIIMIIIIIIper l'operatore economico che ha interessi nel Medio Oriente. Il basic arablc ha dunque mosso la sua orgogliosa offensiva alla supremazia dell'idioma angloamericano; nella contrattazione delle commesse adesso si firma anche da sinistra a destra. Il ciclo di lezioni è promosso dalla facoltà di Scienze politiche dell'Università di Torino nel quadro del corso di Storia sulle istituzioni dell'Islam, tenuto dal prof. Ascanio Du Montel. Finanziariamente è sostenuto dal ministero degli Esteri e dalla Regione Piemonte, col patrocinio dell'Istituto italo-africano. L'incarico di fare conoscere la lingua del commerci è affidato alla dottoressa Nilou Mukhl, una giovane indiana che ha studiato in Libano e si è laureata in Inglese a Londra. L'arabo è la sua lingua madre e al «Bit» era stata chiamata per fare da interprete ad un gruppo di studenti libici. Essendo finanziati dal ministero 1 corsi costano 25 mila lire all'anno e le iscrizioni sono aperte a tutti. Hanno la durata di un anno scolastico e al termine l'insegnante rilascia un attestato di frequenza. La padronanza dell'idioma la si acquista In meno di tre anni, ma già dal primo lo studente è in grado di leggere e scrivere il modem standard arablc, cioè il linguaggio usato dai giornali, dalla televisione e dalle classi colte di tutto il mondo islamico: 22 Paesi, 126 milioni di persone. L'insegnamento avviene coi metodi tradizionali. Prima con lo studio della grammatica e della sintassi, poi con la lettura di giornali e tramite il dialogo con la dottoressa Nilou Mukhi. L'apprendimento è agevolato da una serie di dispense; le lezioni si ten. gono due volte alla settimana. La selezione degli studenti è naturale, nel programma non sono pre¬ viste interruzioni o lezioni di recupero. Dice Nilou Mukhi: «Siamo al secondo anno, le prospettive sono buone. Nel primo corso sono iscritti 86 studenti, mentre quelli del secondo anno sono 47. L'impegno è notevole per tutti, ma i risultati arrivano. Imparare l'arabo moderno non è difficile, ci vuole solo applicazione costante. Semmai sono io in difficoltà. Insegnarlo è difficile perché la lingua varia da regione a regione e non sempre i vocaboli hanno lo stesso significato. Per questa ragione ho scelto il linguaggio dei mass media e degli scrittori». Ai corsi non sono iscritti solo managers e studenti universitari. Sui banchi ci sono anche pensionati e casalinghe. E' l'aspetto curioso dell'iniziativa, cui hanno risposto anche molti impiegati desiderosi di migliorare la posizione all'interno di un'azienda come la Fiat. L'insegnante conclude: «E' chiaro che la conoscenza di una lìngua come l'arabo può fornire sbocchi diversi nell'ambiente di lavoro; lo studio non è del tutto disinteressato, ma posso dire che nella maggior parte dei mìei allievi c'è solo il desiderio di accostarsi ad un altro tipo di cultura».

Persone citate: Ascanio Du Montel

Luoghi citati: Libano, Londra, Medio Oriente, Piemonte, Torino