Le cartelle falsificate al centro di cardiochirurgia di Claudio Cerasuolo

Le cartelle falsificate al centro di cardiochirurgia Le cartelle falsificate al centro di cardiochirurgia Il prof. Morino è interrogato per 4 ore dal magistrato che indaga sul Blalock Stamane di nuovo ascoltato dal giudice - L'inchiesta riguarda undici fra medici e dirigenti sanitari - Sta per essere depositata la seconda perizia grafica sui registri delle operazioni Il professor Francesco Morino, ex direttore del centro di cardiochirurgia «Blalock» delle Molinette, al centro dell'inchiesta aperta dalla procura della Repubblica di Torino per le cartelle cliniche falsificate dei pazienti operati al cuore, è stato interrogato ieri mattina dal consigliere istruttore dottor Palaja. Entrato nell'ufficio del magistrato poco dopo le 9, accompagnato dal suo legale avvocato Chiusano, Morino ne è uscito quattro ore dopo. L'interrogatorio, sul cui andamento non è trapelata la minima indiscrezione, riprenderà questa mattina. Morino è l'ultimo degli undici medici del «Blalock» sotto accusa ad essere interrogato da Palaja, al termine della prima fase dell'inchiesta, giunta ad una svolta decisiva. Il caso giudiziario «Blalock» esplose nel novembre dello scorso anno dopo la denuncia presentata dal giornalista Cosimo Mancini di «Stampa Sera» su presunte falsificazioni delle cartelle cliniche dei pazienti del centro di cardiochirurgia. Secondo 11 giornalista, le cartelle cliniche erano state alterate per presentare una statistica | più favorevole, come Indice di sopravvivenza alle operazioni, rispetto ad altri centri di cardiochirurgia. Il sostituto procuratore Pepino a cui fu affidata l'inchiesta, fece mettere i sigilli a quattromila cartelle oliniche, inviando 19 avvisi di reato a medici e dirigenti sanitari per «falso e frode processuale». Oggetto delle indagini del magistrato erano le statistiche di mortalità del «Blalock». Il magistrato accertò che alcune annotazioni fatte su sei cartelle cliniche dal dottor Calaflore (uno degli indiziati, poi arrestato) dichiaravano in vita malati che invece erano deceduti dopo l'intervento chiimrgteo. Perché le altera, zioni? Le varie ipotesi (tenere alto il prestigio del «Blalock», apportare «ritocchi» per utilizzare i risultati in una pubblicazione scientifica, volontà di provocare uno scandalo) devono ancora trovare conferma o smentita. Dopo che l'inchiesta passò al giudice istruttore, di consigliere Palaja archiviò le accuse contro 8 del 19 medici e ordinò tre perizie. La prima, fatta dal professori Ghio e Ferrari, doveva accertare la paternità delle annotazioni apposte su alcune cartelle cliniche e sui registri di sala, all'ultima colonna, alla voce «deceduto». Furono individuati due autori materiali delle falsificazioni delle cartelle: i medici Calaflore (confesso) e Sasso (parzialmente confesso): «L'ho fatto per dare una mano al collega», avrebbe detto). Le annotazioni sui registri di sala dovrebbero risalire ad un periodo di tempo compreso tra il 1972 e il 1974. Sembra che l'esame del «solco» della scrittura consenta di escludere che le annotazioni risalgano a quel periodo ma siano state apposte in epoca molto più recente, vicina al novembre del 1977, quando cioè il caso giudiziario era appena «scoppiato». Da qui l'accusa, mossa dal sostituto procuratore Pepino e dal consigliere Palaja, di «frode processuale». La seconda perizia, affidata agli corso, riguarda invece le annotazioni sui registri delle operazioni. SI tratta di scritture a penna ma in qualche caso vi sono delle scritture a macchina. Anche in questo caso sembra che i periti abbiano stabilito che le scritture a macchina siano state apposte dopo il 1974 e per l'esattezza in epoca molto vicina al novembre 1977. Consulenti di parte per il professor Morino e per il dottor Calaflore sono i periti Spigo e Max Frei. Sarebbe anche stato accertato che nessuno degli attuali undici imputati avrebbe materialmente falsificato i registri delle operazioni. E' quindi probabile un nuovo sviluppo dell'inchiesta, con altri indiziati. La terza perizia, affidata al professori Baima e Gatti, deve ricostruire tutta la statistica della mortalità al «Blalock» ma è owia- mente legala all'esito della secon- da perizia di Ferrari e Ghio. Per il professor Morino, oltre all'accusa di falso e frode processuale, c'è anche quella di interesse privato in atti d'ufficio: secondo l'ipotesi dell'accusa il beneficiano delle falsificazioni al «Blalock» potrebbe essere proprio lui. Claudio Cerasuolo lllllllllllllllimillllllllllllllllll I llilllll Il prof. Morino interrogato sulla vicenda « Blalock »

Luoghi citati: Torino