Craxi chiede al governo un'amnistia allargata

Craxi chiede al governo un'amnistia allargata L'iniziativa socialista per salvare Moro Craxi chiede al governo un'amnistia allargata Suggerisce poi una revisione del processo alla brigatista Besuschio ROMA — « Ho sollecitato \ Andreotti a un'iniziativa auto- noma che sfoci in un atto di clemenza della Repubblica». I In questi termini Craxi ha j spiegato ieri mattina il suo j colloquio di un'ora con An dreotti, che ha preceduto l'in contro con Berlinguer e Perna. In serata un colloquio con Romita e una lunga riunione fra una delegazione sociali sta, guidata dallo stesso Cra xi, e quella di emergenza del- j la de, a piazza del Gesù. Con questi contatti il segre-. bario del psi, pressato dal | «messaggio» personale di Mo-1to che lo scongiura di far presto, ha avviato ieri ufficialmente l'iniziativa socialista per tentare di salvare il leader prigioniero delle Br, senza che venga meno la fermezza necessaria in difesa dello Stato di diritto, cioè di tutta la comunità e dei singoli cittadini. «Guai, caro Craxi, se una tua iniziativa fallisse», gli ha scritto Moro nella drammatica lettera recapitata misteriosamente fra sabato e domenica, insieme con un plico di altre missive dall'oscuro covo. Sembra certo, però, che il segretario del psi non abbia presentato ieri concrete proposte né a Andreotti né a Berlinguer, né ai democristiani. Alla de, anzi, avrebbe domandato quali passi intenda compiere, forse perché le Br hanno posto come condizione che sia la de a intervenire diretta¬ mente, tenendo conto dell'i nutilità di appelli o gesti umanitari — come ha preci sato Moro — mentre occorre rebbe una vera e propria tra ativa. E' un fatto che Craxi ha escluso di aver «fatto proposte» a Andreotti: «Abbiamo fatto una valutatane della sìtuaziene. Consigliamo di esplorare tutte le vie possibili». Incalzato dai giornalisti, alla fine, Craxi ha aggiunto di aver chiesto «un'iniziativa au- tonoma che sfoci ii ut atto di clemenza della Repubbli ca». Quale atto? Non ha volu¬ lo rispondere. Tuttavia, poco dopo, un comunicato del psi non accennava più allVaito di clemenza», ma si limitava a dire che Orazi «ha confermato l'appoggio del psi al governo e ha ribadito la convinzione che sia necessaria un'iniziativa autonoma dello Stato, nell'ambito delle leggi e dei poteri costituzionali, volta a conseguire il fine umanitario sul quale concordano tutte le principali forze politiche». Tenteremo più oltre d'individuare le proposte del psi, elaborate in «tempi strettissimi», come chiese Craxi, da tre illustri giuristi, i professori Giuliano Vassalli, Ettore Gallo e Federico Mancini (entrambi membri del Consiglio superiore della magistratura) e dail'on. Giuseppe Di Vagno, deputato socialista e avvocato pugliese. Comunque, da palazzo Chigi non è venuto alcun segnale nuovo, e questo fa pensare che resti valida la linea della fermezza, che Andreotti ribadì giovedì sera alla tv, quando dichiarò «definitivo» il rifiuto di trattare con gli ever- ! sori. Non vi sono segni di cambiamento, se non in qualche sfumatura, da parte del poi dopo il colloquio di un'ora e un quarto fra Craxi, Berlinguer e il sen. Perna, capogruppo comunista a palazzo Madama. «Ci siamo scambiati le opinioni — ha detto, stringatissimo, Berlinguer — e penso che ci rivedremo ancora». Le opinioni rimangono divergenti? Abbiamo domandato. E Berlinguer, senza risposta diretta, ha replicato: «La nostra opinione è stata riassunta efficacemente sta- Lamberto Fumo (Continua a pagina 2 in terza colonna)

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