Missione "privata" di Churchill a Mosca?

Missione "privata" di Churchill a Mosca? Missione "privata" di Churchill a Mosca? Due giornali londinesi parlano di prossima partenza Il consigliere di "lke„ giudica positivo l'articolo della "Pravda,, - Ripetuti incontri di Bohlen al Cremlino Londra, lunedì mattina. Due giornali londinesi della domenica scrivevano ieri che Winston Churchill è pronto a recarsi a Mosca per avere colloqui non ufficiali con Malenkov. Sotto un titolo a lettere di scatola: « Sir Winston inteende fare un viaggio di pace a Mosca», il Sunday Chronicle scriveva: « Sir Winston Churchill è pronto a partire da un momento all'altro per Mosca per parlare con Malenkov e porre fine alla guerra fredda. Questa visita non ufficiale, ' fatta per conto di tutto il mondo libero, costituirebbe una mis sione esplorativa per mettere alla prova la sincerità del mio vo punto di vista sovietico sui £roblemi della pace. Il Primo [inistro ritiene che in tal modo si potrebbero gettare le basi per una conferenza delle grandi Potenze ». A sua volta l'articolista del News of the World scriveva: « Ho sentito dire che Churchill è pronto ad intraprendere una missione speciale non ufficiale a Mosca per conto di tutto il mondo libero. La missione do vrebbe servire a rischiarare la atmosfera ed a accertare le in tenzioni dei nuovi dirigenti so vietici, oltre che ad informarli delle condizioni fondamentali poste dall'Occidente per una soluzione delle divergenze in sospeso ». Da fonti diplomatiche governative tale notizia non tro va conferma, e anzi nelle Am basciate si dichiara di non sa pere nulla dell'ipotetico viag gio di Churchill, mentre il Premier non potrebbe recarsi a Mosca senza adeguata prepa razione diplomatica. Tuttavia i due articoli sono significativi come indizio della fretta ingle se di approfittare delle « buone disposizioni » di Mosca. Fatio non meno importante, pare che anche a Washington l'articolo della Pravda abbia suscitato impressioni favore voli e data la sensazione che mai le circostanze furono così favorevoli come ora alla ripre sa del dialogo fra Est e Ovest. L'uomo che tutti giudicano il più ascoltato consigliere di Eisenhower, ora vice-ministro degli Esteri dopo essere stato ambasciatore a Mosca e direttore del servizio di controspionaggio, il generale Bedell Smith ha dichiarato ieri in una frase aggiunta all'ultimo momento ad un discorso, il cui testo era già stato preparato da alcuni giorni, che la risposta di sabato della Pravda è « eccezionalmente significativa ». « Noi americani — ha aggiunto il generale — non respingeremo certo l'ipotesi che il Cemlino si prepari ora in bu^na fede a negoziare le divergenze fra Oriente ed Occidente... Spetta ai leaders sovietici di afferrare la mano tesa dagli americani, ma d'altra parte l'America deve tenere l'altro suo pugno chiuso, perchè sta trattando con un regime ancora legato ad una concezione arcaica della potenza... Mi sembra cosa certa che il nuovo regime russo stia, entro certi limiti, rendendosi conto della efficacia delle misure pre¬ se dagli occidentali di fronte al pericolo ». Probabilmente l'atteggiamento di Bedell Smith non è condiviso da tutte le personalità governative e parlamentari americane; tuttavia Eisenhower non lascerà cadere l'attuale possibilità di negoziare. Si attende che il nuovo ambasciatore USA a Mosca, Charles Bohlen, abbia nel corso di questa settimana tutta una serie di conversazioni al Cremlino per chiarire 1 punti ti vista sovietici Si ritiene che egli sondi il Cremlino soprattutto sulla Corea e sulla Germania; per i primi di maggio, secondo la opinione degli esperti, Washington dovrebbe aver un quadro abbastanza chiaro della situazione, e allora una missione «privata» di Churchill a Mosca potrebbe non essere più giudicata assurda.