PARLA IOL DOTTOR ALFA, Il morbillo fa capolino

PARLA IOL DOTTOR ALFA, Il morbillo fa capolino PARLA IOL DOTTOR ALFA, Il morbillo fa capolino Ci siamo col morbillo? Sempre o quasi sul finir dell'inverno od agli albori della primavera questo malanno se ne esce dal nascondiglio ed azzanna un po' di bambini, 11 incendia con un po' di febbre, li irrita con un'infiammazione di gola, li infastidisce con colpi di tosse, li inimica con la luce tormentosa, li spruzza in volto e sul tronco ed un po' dappertutto di macchioline rosse. Poi se ne va se è di benigna razza senza lasciar tracce. Ma non sempre è bonario e gioca allora qualche tiro birbone, attizzando altri malanni, capaci di evolvere sinistramente; sicché le mammine, che ciò sanno, lo temono assai. Per quanto si tratti di una malattia dell'infanzia a carattere infettivo-contagioso, non sempre si vale del suo potere diffusivo e resta circoscritto a piccole comunità; altre volte invece da un ristretto cerchio di origine rapido divampa e s'estende, si da dar luogo a vere epidemie. Pare che la periodicità di queste sia piuttosto biennale anziché annuale. Casi sporadici sono stati segnalati inquesti giorni e qualche scuola, qua e là, ha g'à visto diminuire l'affluenza dei suol piccoli frequentatori. L'AGENTE responsabile del morbillo è un virus, che può essere coltivato in laboratorio sul plasma sanguigno od anche nell'uovo fecondato. Sperimentalmente sono recettive alla sua azione anche le scimmie ed i conigli o lo ce- vle, nonché 1 topolini; mentre ne restano refrattari i ratti. LE STAGIONI-di maggior frequenza della malattia, in Europa, sono l'inverno e la primavera, specie nel periodo di passaggio dal primo alla seconda, come si é accennato; per quanto in Portogallo ed in Ispagna l'acme di tale forma infettiva venga toccata nell'estate. In altri Paesi la maggior diffusione spicca invece in inverno, come, ad esemplo, in Algeria, Turchia, Palestina ed Irak. LA SINTOMATOLOGIA chiarificatrice della diagnosi consiste nella manifestazione cutanea « esantematica» tipica, cioè nel diffondersi dal collo alla faccia e quindi per tutto il corpo di un'efflorescenza, costituita da macchioline di un roseo intenso, assai ravvicinate. Ma vi son sintomi che precedono l'esantema. Sono quelli del periodo prodromico, susseguente all'incubazione subdola e silente. Sono le prime vie respiratorie che si velano di catarro ed un po' anche le congiuntive, mentre la febbre fa la prima transitoria apparizione ed il bambino dà segni palesi di stanchezza, di irrequietezza, starnutisce, tossisce. In questo periodo non tardano ad affiorare all'occhio esperto caratteristiche chiazzate bianche dall'alone rossastro sulla mucosa delle guance. Se ne andranno uno o due giorni dopo, tosto che sarà iniziato il secondo perioda del malanno, quello esantematico e la febbre sarà ritornata elevata. Poi impallidiranno le efflorescenze, mentre ci si awierà al periodo della risoluzione e, per lo più rapida, sarà caduta la temperatura febbrile. LE COMPLICAZIONI, che fanno del morbillo una malattia insidiosa, sfociano peryj 10 più nell'apparato respiratorio, con broncopolmoniti e polmoniti, con un forte improvviso gonfiore (edema) della laringe e della glottide. Anche otiti può favorire 11 morbillo; ma quanto è più temibile consiste nel rischio dell'accendersi di focolai tubercolari latenti, a causa di una diminuzione dei poteri di resistenza, vale a dire immunitari, che il morbillo può provocare in determinate circostanze. Nell'ultimo congresso nazionale di oftalmologia sono state messe in rilievo anche eventuali complicazioni a carico dell'organo della vista, nelle varie sue sezioni. LA PROFILASSI del morbillo, quindi, si impone, visti i rischi per lo meno potenziali che esso offre. Ora i mezzi utili alla prevenzione sono un po' anche quelli curativi, tanto più capaci di guarire od almeno attenuare il decorso della malattia quanto più precocemente attuati. I MEDICAMENTI terapeutici ed i profilattici si possono, quindi, enumerare ■ nsieme Diciamo subito che una cura veramente « specifica» del morbillo allo stato attuale non esiste; ma si è già abbastanza vicini ad essa. Il siero di convalescente non è certo d'impiego recente. Il suo uso è stato introdotto presupponendo che (essendo il morbillo una malattia che conferisce immunità, cioè che non si rifa nella maggioranza del casi) si formino nel sangue del colpito « anticorpi > specifici, atti ad arrestare l'infezione in altri soggetti minacciati. Praticamente si è visto che se tale siero immune è iniettato nella prima settimana del sospetto contagio, riesce a mantenere Immuni i soggetti per circa tre settimane; mentre se viene iniettato dopo nove giorni dal contagio si limita ad attenuarne il decorso. Partendo dalla constatazione che i bambini nei primi mesi di vita sono refrattari al morbillo, certo per un'immunità loro trasmessa dalla madre per via placentare, ed accertata la presenza dì « anticorpi > specifici nel cordone ombelicale, sono stati impiegati anche derivati placentari come mezzi terapeutico-profllatticl. Tutto ciò fino a che recentemente è stato scoperto che nelle frazioni « globuliniche > del plasma sanguigno di adulto c'è un « quid > di protettivo antimorbillo, superiore a quello concentrato nel siero di convalescente. Di li è nata la nuova terapia a base di « gamma-globuline >. Se l'iniezione dì queste è fatta nel primi cin¬ que giorni del contagio, essa conferisce un'immunizzazione di due o tre settimane (il tempo sufficiente a sorpassare l'ondata epidemica); se viene praticata un po' tardivamente od a soggetti particolarmente recettivi, pur non impedendo la malattia, ne attenua però la gravità e ne attutisce le complicazioni. I sulfamidici e gli antibiotici non hanno alcuna influenza benefica diretta sul morbillo; restando, tuttavia, armi indispensabili nelle complicazioni. Del tutto recentemente è stato tentato anche l'impiego terapeutico degli anti-istaminici, cioè di quei preparati usati per combattere certe manifestazioni di malattie allergiche. Ciò è stato fatto per le analogie dell'c esatema > morbilloso con le manifestazioni cutanee della malattia da siero e di altre reazioni urticarioidi di sicura natura allergica. I risultati ottenuti hanno destato un certo interesse, visto che anche.gli antistaminici hanno dimostrato perlomeno di attenuare il decorso del male e di limitare il rischio delle complicazioni, con l'unico lnconve- I . niente di provocare una cer- ta sonnolenza nel piccoli pazienti. Necessitano, tuttavia, ulteriori osservazioni. Come si vede siamo ormai lontani dall'epoca In cui di fronte al morbillo la terapia consisteva soltanto in una vigile attesa... di complicanze! aira

Persone citate: Casi

Luoghi citati: Algeria, Europa, Ispagna, Palestina, Portogallo, Turchia