La Lazio con la Roma si vendica dei fischi: 2 a 0

La Lazio con la Roma si vendica dei fischi: 2 a 0 ERA STATA ACCOLTA MALE ALL'INGRESSO IN CAMPO La Lazio con la Roma si vendica dei fischi: 2 a 0 Ottimo arbitro il torinese liverani - Sfrane scommesse pagate dai tifosi Soma, lunedi mattina. Questa volta i romanisti erano proprio sicuri di vincere. La lunga serie negativa della Lazio, il - recentissimo allontanamento dell'allenatore Bigogno e l'indisponibdità di vari giuocatori laziali erano tutte circostanze die autorizzavano il più roseo ottimismo negli ambienti romanisti. E' accaduto invece che la Lazio è tornata inaspettatamente a giuocare con una certa autorità: l'assunzione deli'alessandrino Notti ha infuso nuovo vigore alla squadra, i rincalzi si sono battuti in maniera tale da non far rimpiangere i titolari. In conclusione la tradizione del dopoguerra (negli ultimi sei anni la Lazio non ha mai perso di fronte alla Renna) è stata ancora una volta rispettata. In uno stadio letteralmente gremito di bandiere giallo-rosse, accolta all'ingresso in campo da ondate di fischi, la Lazio ha iniziato in sordina, sebbene già al secondo minuto di gioco un pallone di Brcdesen — ieri il miglior uomo in campo — perdutosi sul fondo dopo aver rimbalzato sulla traversa, avesse dimostrato che la difesa giallo-rossa poteva benissimo essere superata. La Roma non ha saputo profittare dello stato d'animo dell'avversario ed anch'essa in preda ad un visibile nervosismo, è stata nettamente inferiore all'attesa. In ritardo su tutti gli interventi, lenti in ogni azione, i giallo-rossi hanno involontariamente aiutato i laziali a scuotersi di dosso il senso di inferiorità, tanto che alla fine del primo tempo il predominio territoriale era di netta marca bianco-azzurra, anche se Sentimenti IV aveva dovuto effettuare due difficili interventi su tiri di Bronée e di Perissinotto. La Lazio si apprestò a disputare il secondo tempo riuscendo in breve a crearsi l'oc casione per aggiudicarsi la vit toria. Nono minuto: dopo una mischia sotto porta romanista, risolta a pugni chiusi da Albani, la palla finì a Bergamo che da vieta campo avanzò fin quasi al limite dell'area e da qui lasciò partire una poderosa fucilata che andò a incro- c rissimo a due passi, fu un giuoco da bambini spingere il pallone in rete. I romanisti ciano ancora in preda allo sgomento, quando lo stesso Puccinelli, al 12°, raddoppiò il bottino della sua squadra. Questa volta l'azione venne condotta da Antoniotti, il quale aggirò abilmente Grosso ?nettendo in imbarazzo la difesa della Roma, in aiuto della quale si era precipitato l'ala destra Lucchesi. Questi, però, intercettando il pallone sfuggito ad Antoniotti, commise l'errore di restituirglielo: l'ex-bustocco potè così servire Puccinelli che saettò imparabilmente in porta. Sul finire la Roma si è lanciata disperatamente in avanti, sempre però validamente contenuta dall'ottimo sestetto arretrato bianco-azzurro. Nota lieta dell'incontro: nessun infortunato (cosa rara in queste partite cittadine); il merito spetta in buona parte all'arbitraggio perfetto del torinese Liverani. L'incasso ha superato i SO milioni. Sandro Zapelloni ROMA: Albani; Azimonti, Tre Rè; Bortolotto, Grosso, Venturi; Lucchesi, Pandolflni, Zecca, Bronée, Perissinotto. LAZIO: Sentimenti IV; Montanari, Sentimenti V; Alzani, Malacarne, Bergamo; Puccinelli, Bredesen, Antoniotti, Larsen, Di Fraia.

Luoghi citati: Bergamo, Lazio, Roma