Medugno nelle carceri di S.Vittore

Medugno nelle carceri di S.Vittore Medugno nelle carceri di S.Vittore Gian Luigi Medugno, protagonista dello scandalo finanziarlo Tradotto in automobile da Genova è stato rinchiuso in una cella di isolamento - Nessun congiunto l'attendeva - Oggi il suo legale chiederà la libertà provvisoria Milano, lunedì mattina. Alla distanza di tre mesi esatti, l'avventura di Gian Luigi Medugnò si è conclusa ieri sera alle carceri di San Vittore dove 11 suo protagonista, giunto in giornata a Milano da Genova, è stato rinchiuso in attesa della sentenza del processo Istruttorio a suo carico. Sulla strada di questa avventura era caduto, come si ricorderà espiando tragicamente 11 disonore del Aglio, il noto magistrato milanese dottor Domenico Medugnò, presidente del Tribunale dei minorenni, che si era tolta la vita il 30 novembre scorso Ingerendo una fiala di cianuro di potassio. Gian Luigi Medugno era fuggito Improvvisamente, insieme alla fidanzata Gloria Ferri, portando con sè circa un centinaio di milioni di lire non sue, ma affidategli da alcuni banchieri e commercianti milanesi interessati a un giro di affari e di cambio di valuta estera di cui il giovane Medugno si èra assunta l'amministrazione. Contava di raggiungere il Venezuela; Invece e Tangeri fu bloccato e fini poi nelle carceri di Madrid, dove è rimasto fino a venerdì scorso, quando fu tradotto a Barcellona per essere Imbarcato per l'Italia dopo l'ordine di estradizione seguito al mandato di cattura spiccato dall'autorità giudiziaria di Milano. Sul piroscafo Antoniotto Usodimare il Medugno venne rinchiuso nella cella degli alienati in fondo a una stiva, secondo l'ordine impartito all'equipaggio dal comandante. Gian Luigi Medugno, ottenuta la traduzione straordinaria dietro pagamento di 30 mila lire, ha fatto 11 viaggio in automobile da Genova a Milano pagando lui stesso il noleggio della vettura. Ieri sera, poco prima delle 18, un'automobile si fermava davanti al portone segnato col numero 2 di piazza Filangerl. l'ingresso del carcere giudiziario: ne scendevano un vice-brigadiere del carabinieri, un appuntato e un giovane signore che indossava un paletot grigio senza cappello e recava una piccola valigia: era Gian Luigi Medugno. Davanti all'ingresso della prigione non c'era anima viva; nella sala di attesa nessuno: nè amici nè parenti e neppure la fidanzata. Accompagnato all'ufficio matricola, dopo le formalità di uso il Medugno è stato rinchiuso in una cella di isolamento, di quelle a pagamento: per ottenere questo 11 Medugno aveva versato in anticipo la somma di 30 mila lire. Questa cella si trova nel primo raggio del carcere cellulare; egli potrà avere ogni giorno i pasti recatigli da fuori. Alle 18,35 precise, con un sinistro stridio, la pesante porta della cella si chiudeva e cominciava per Gian Luigi Medugno l'esniazione di quello scandalo alla clamorosità del quale suo padre non aveva potuto sopravvivere. In serata il detenuto è stato visitato dal suo legale aw. Pitta che oggi Btesso inoltrerà domanda per ottenere la libertà provvisoria del suo patrocinato. A Serraoalle d'Asti