Il colloquio Truman-Stalin sulla prima bomba atomica

Il colloquio Truman-Stalin sulla prima bomba atomica Rivelazioni del Presidente suirincontrò di Potsdam Il colloquio Truman-Stalin sulla prima bomba atomica "Ciò è molto bello - Che farete con essa?,, chiese il generalissimo Miami, lunedì mattina. In un'intervista concessa al « Miami Daily News », parlando dei suol futuri progetti, il presidente Truman ha detto ch'egli potrebbe cercare di fare ritorno a Washington o alla Camera dei Rappresentanti, o -come - senatore^—egli, infatti, potrebbe presentarsi alle elezioni del 1954 oppure a quelle nel 19S6. In questa Intervista Truman ha dedicato particolare attenzione al problemi connessi con la bomba atomica. In merito ai problemi attuali, egli ha affermato che molti di coloro che parlano dell'impiego della Bomba A in Corea, debbono capire non essere l'atomica un'arma tattica, almeno per ora. Cosicché, per gli obiettivi che si offrono in Corea, è preferibile ancora l'impiego di bombe di piccolo calibro. Quindi per la prima volta 11 Presidente ha rievocato il suo colloquio con Stalin, In merito alla Bomba A, durante l'incontro di Potsdam nel luglio 1945. E' stato questo l'unico incontro fra i due statletl, e l'unica occasione in cui ebbero a parlare dell'atomica. Cosi Truman ha rievocato l'episodio. « Avevo ricevuto da poco un telegramma da uno scienziato, 11 quale mi descriveva il successo della prima bomba atomica scoppiata nel deserto del Nuovo Messico. Quando s'iniziò la sessione mattutina della conferenza, mi avvicinai a Stalin e gli dissi che gli Stati Uniti avevano creato un'arma di una potenza distruttiva tremenda, superiore di forse dieci o venti volte a qualsiasi esplosivo conosciuto. «Stalin mi rispose semplicemente: "Benissimo. Ciò è molto bello. E che cosa avete intenzione di fare con essa? ". A mia volta dissi: "La impiegherò per porre fine alla guerra ". « Il generalissimo allora aggiunse a commento che era una buona Idea. Sono convinto che il capo sovietico non sapeva di cosa stavo parlando e non sembrò troppo interessato al risultato dell'esperimento ». Al corrispondente del «Mia mi Daily News», Truman ha narrato pure un altro episodio inedito della conferenza di Potsdam. « Quando venne 11 momento di Armare il comunicato — ha detto il Presidente — Stalin chiese il permesso di firmare 11 documento per primo. Disse che aveva partecipato a tutte le conferenze. ml'mClrdrctmmsmmrcedBrmaAaLUNEDI' 1» GENNAIO PROGRAMMA NAZIONALE (Torino I m. 457,3) — Ore 6,30: Buongiorno, tezinne di ginnastica • 6,4f: Lezione di lingua inglese - 7: Giornale, Previsioni del tempo; Musiche del mattino - 7,30: Domenica sport - 8-9: Giornali!, Bollettino meteorologico; Musica leggera e canzoni (8,16 circa) • 11: La rullo per le «mole • 11,30: Canti eud-nnericanl 11,45: Musica sinfonica - 12,19: Orchestra della «inzone diretta da Angelini 12,90: c Ascoltate questa sera... > - 13: Giornale ■ 13,19: Album musicale - 14: Giornale - 14,1V14,S0: Note sulle atti figurative • cronache musicali. Ore 16: Finestra sul mondo - 16,30: La radio per le scuole - 17: Canzoni ilaliane - 17,30: la voce di Londra - 18: Giovani concertisti: sopnino Maria Luisa Mescoli con la collaborazione pianistica di Maria Italia Biagi • 18,30: Università Internazionale Guglielmo Marconi. Carlo Antoni: c 1 metodi sociologici » • 18,49: Orchestra di ritmi e canzoni diretta da Armando Pregna • 19,16: Prospettive economiche per gli uomini d'affari > a cura di Ferdinando di Fenizlo • 10,80: L'approdo, settimanale di letteratura ed arte tO: Musica leggera - 20,80: Giornale ti: La pesca dei motivi. Ore 21,5: Concerto vocale ttrunMrf.ile diretto da Luciano Baiarmi con la partecipazione del aoprano Bietta Rizzieri e del tenore Cesare Valletti. Catalani: Loreley: a) Preludio, b) c Am >r, celeste ebrezza •; Mozart: Don Giovanni, < Dalla 6ua pace >; Cilea: Adriana Leoouvreur, < Poveri Bori •; Pizzettl: Fedra, preludio; Massenet: Werther, c Ah, non mi ridestar >; Puccini: La rondine. Sogno di Dan-uà • l'alien H* urlati òJaflonj ma che mal aveva avuto quell'onore. Sia io che il primo ministro britannico Winston Churchill acconsentimmo volentieri. «Del risultato della Conferenza fummo tutti molto soddisfatti. Pensavamo di aver raggiunto tutti gli obiettivi chi.' ci eravamo prefissi, ma più tardi capimmo che non avevamo concluso nulla. Imparammo che i russi concludevano si degli accordi, ma che 11 mantenevano in vigore solamente se suscettibili di servire ai loro scopi. La prima conferma di questo sospetto la ebbi il 31 dicembre 1945 quando l'allora segretario di Stato, Byrnes, tornato da una Conferenza che ebbe luogo a Mosca, mi fece il suo rapporto ».