Ad un norvegese i 5 milioni del Premio letterario Venezia di Antonio Antonucci

Ad un norvegese i 5 milioni del Premio letterario Venezia Ad un norvegese i 5 milioni del Premio letterario Venezia E' Tarjei Vesaas, figlio di contadini e contadino egli stesso fino all'età di 26 anni • Ha vinto con " Viadane» (I venti) una raccolta di 13 novelle - J suoi personaggi preferiti sono i bambini e gli adolescenti (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 25 aprile. Il < Premio internazionale letterario Venezia », di lire cinque milioni, destinato ogni anno a un'opera letteraria di grande valore, è stato assegnato oggi per la prima volta. Necessità di carattere organizzativo hanno limitato all'Europa la rosa di scelta, e nemmeno a tutta, polche mancavano l'Austria, la Danimarca, la Grecia, il Portogallo, la Spagna, la Svizzera, la Jugoslavia con i Paesi centro orientali e. per il suo minimo di appartenenza all'Europa, anche la Turchia. Si sono trovati In gara 11 Belgio, la Francia, la Germania, l'Italia, la Norvegia, l'Olanda, la Svezia e l'Inghilterra, la quale ultima, però, in seguito'a complicazioni improvvise di carattere editoriale, aveva rinunciato al proprio candidato limitandosi a inviare un giudice. La tecnica selettiva era stata affidata a un settimanale di grande diffusione per ogni Paese, con 11 compito di segnalare la miglior opera narrativa dell'anno, indipendentemente dalla celebrità già raggiunta dal suo autore, perchè questo premio, a differenza del Premio Nobel, che dà gloria al letterato in tutto il suo complesso produttivo, vuole limitarsi a una sola manifestazione della sua arte. In altre parole, esso premia un frutto, non l'Intero albero. Le rispettive commissioni avevano concretato la loro scelta sui seguenti nomi: Constant Burniettux (Belgio), nato nel 1892, per il romanzo «La verità è nei cuori », con le relative difficoltà per abitarci e uscirne; Jean Giono (Francia), di origine italiana, nato nel 189&, con il romanzo «Il mulino di Polonia »; Joachim Maas (Germania), nato nel 1901, con il suo romanzo c II caso Gouffè »; Riccardo Bacchelli, nato nel 1891, con il romanzo: «L'incendio di Milano» e la raccolta di saggi « Italia per terra e per mare »; Tarjei Vesaas (Norvegia), nato nel 1897, con la raccolta di novelle «Vindanc» (I venti); Pierre Hubert Dubois (Olanda), nato nel 1917, con il romanzo « Un dito sulle labbra »; Vilhelm Moberg (Svezia), nato nel 1891, con la seconda parte della sua trilogia « Gli emigranti » che può considerarsi un romanzo a sè. La giuria presieduta dal sindaco di Venezia prof. Angelo Spaino, segretario generale aw. Mario Valeri Manera, era composta dei direttori dei vari settimanali organizzatori e cioè: Henrj Liebrecht, del Soir Illustre Bruxelles; Gaston Bonheur, di Paris-Match; John Kilbracken, deìVIllustrcd; Peter O. Gern deWAktucll di Oslo; W. H. A. M. Lucas di Panorama di Haarlem; Rune Moberg di Se di Stoccolma; Arrigo Benedetti dell'Europeo di Milano. Riunitasi per la prima volta 11 23 aprile, la giuria sembrava orientata decisamente verso Bacchelli, compresi i dele gatl nordici che, però, premisero di non conoscere a fondo l'opera da giudicare, perchè non tradotta nelle loro lingue. In seguito essi rimediarono all'inconveniente, offrendo di votare su due nomi soltanto, in vece di tre, come ne avevano diritto. Malgrado ciò, le opinioni di inizio mutarono assai presto e ieri sera entrarono in ballottaggio, per la scelta definitiva, il francese Jean Giono e il norvegese Tarjei Vesaas. Fino a stamane l'esito, confidato a una busta sigillata, non era noto a nessuno. E' stato comunicato alle ore 11 dal segretario del Premio, nell'antico convento del Circe stensi che oggi ospita la Fondazione Giorgio Cini, alla pre senza del rappresentante del Governo, Alto Commissario al Turismo on. Romani, del rappresentanti consolari dei Paesi in gara, di un gruppo scelto di invitati e delle principali autorità di Venezia. I cinque milioni di premio, indivisibile e, contrariamente al solito, rimasto indiviso, ha coronato l'opera «Vindanc» di Tarjei Vesaas. L'autore, festeggiatissimo, ha accolto la notizia con una gioia modesta, appena appena un balenare di luce più viva nei suoi occhi azzurri di sognatore di favole tenui, con qualche sorriso impacciato, e strette di mano fra sorpreso e commosso. Figlio di contadini e contadino egli stesso fino all'età di 26 anni, Tarjei Vesaas debuttò con il romanzo «Menneske s(pnvsqcrtnndmdglmqadSsr bonn » OBsla 1 < Figli di esseri umani»; undici anni dopo sposava la poetessa norvegese Halldls Moren. Nel 1947 il Parlamento norvegese gii assegnava uno « stipendio onorifico » che viene conferito soltanto per meriti speciali. L'opera che Venezia ha premiato è, abbiamo detto, un racconto di novelle non molto noto al pubblico internazionale, perchè stampato soltanto in norvegese, svedese e danese. Una traduzione inglese non ha ancora veduto la Ilice. Chi conosce a fondo questa raccolta ne parla come di una interpretazione lirica della vita con qualche tendenza kafkiana, libera, però, da ogni visione opprimente dell'universo, e alata, anzi, come un messaggio di fe- (T111 > 111111 i M M [ Il 11 ! t M !t 111M11 11 111M11M111 r 111MI KMIdnauirltmbpdcpbtCdmc MIMIItllMI Illllllllllllllllllltllllllllllt 111 IIMilde nell'umanità. I suoi personaggi preferiti sono bambini e adolescenti che si muovono in un clima romantico qua e là impressionista, deliziosamente ricco di chiaroscuri. Una delle sue novelle, ad esempio, tratta soltanto di un ricchissimo albero di Natale che una bambina contempla incantata prima di essere invitata a vederlo. Tra le tante meraviglie ciò che la tenta di più è un piccolissimo panpepato. Lo ruba e scappa. Dicono che 11 volume contenga tredici novelle in tutto. Cinque milioni di lire per tredici novelle, ecco un numero malfamato In una bella rivincita. Antonio Antonucci bccstdsatrledlencl'qzrbtonddncv scrittore Tarjei Vesaas s